Serie A, la seconda giornata in cinque (s)punti

Come consuetudine riassumiamo la seconda giornata di Serie A in cinque spunti.

Roma nuova, errori vecchi

La Roma proprio non ne vuole sapere di crescere. Dalle parti di Trigoria farebbero bene a tenere più a bada la lingua ed a concentrarsi sul campo. I troppi proclami che generalmente accompagnano i pre-partita giallorossi finiscono per amplificare i passi falsi dei ragazzi di Spalletti (e di Garcia prima). È successo gli anni passati e continua a succedere oggi. Così dopo la scoppola con il Porto arriva anche la rimonta subita dal Cagliari in quella che a Trigoria era stata presentata come al partita della resurrezione e della verità. Pensare di aver già buttato al vento una stagione dopo quattro partite è ridicolo. Ma se non si abbassano i toni finisce che qualcuno tra i giallorossi comincia veramente a crederci.

Sarri e le manie di persecuzione

Per cortesia qualcuno calmi Sarri. Dopo appena 180′ già ce l’ha con il mondo intero. Contro la Juventus era già entrato a gamba tesa ancora prima del fischio di inizio della stagione. Troppo caldo il lutto Higuain. Ma l’apoteosi si è raggiunta con il rigore accordato e poi giustamente tolto a Pescara e con l’espulsione per proteste rimediata una volta incassato il momentaneo pari dal Milan. Espulsione diretta ad essere precisi, segno che qualcosa di pesante deve essere stato detto (ed i precedenti insegnano che la cosa non è così improbabile). Inutile sfogarsi nel dopo partita dando la colpa alla classe dirigente del calcio italiano, agli arbitri ed alla Juventus (mamma mia che ossessione). Sarebbe meglio darsi una calmata e trovare una cura a certe presunte manie di persecuzione. Anche perché a lungo andare l’antipatia potrebbe far passare in secondo piano quanto di buono il tecnico sa fare sul campo.

Le due facce di Milano

Il Milan piace ma stenta. L’Inter stenta e neanche piace. Montella si lamenta a ragione perché si deve arrangiare dato che i suoi cinesi non gli hanno regalato niente di che. Per l’Inter i cinesi sono invece stati una manna dal cielo. Ma De Boer sembra non aver la minima idea di come schierare tanto ben di dio in campo. Doveva venire lui dall’Olanda perché Banega giocasse alle spalle di Medel!

Il Pavo, il Gallo ed il centravanti ritrovato

Forse dopo anni un po’ così l’Italia ha ritrovato i centravanti. Pavoletti dopo la scorsa incredibile stagione continua a segnare. Chissà perché il calciomercato si è ricordato di lui solo ora che mancano 48 ore alla chiusura delle trattative. Il Toro invece ha sempre chiarito che il Gallo Belotti non si sarebbe mosso da sotto la Mole con buona pace delle possibili pretendenti. Lui pure continua a segnare. Eccetto su rigore. Quelli infatti non li sa proprio tirare.

C’è tanto calcio interessante in questa Serie A

Non solo Sassuolo e Torino ma anche Cagliari, Pescara e le due genovesi. Attenzione, lo abbiamo già detto dopo la prima giornata: quest’anno c’è il “rischio” di divertirsi seriamente!