Le partite che hanno fatto la storia del calcio: 16 novembre 1994, Italia-Croazia 1-2.

Questa sera l’Italia affronterà la Croazia in una partita valida per le qualificazioni agli Europei 2016. Il primo precedente tra le due formazioni  si giocò allo stadio La Favorita di  Palermo in un giorno storico del novembre 1994.

Nel 1994 la Croazia prende parte per la prima volta nella sua breve storia agli Europei di calcio, che per la prima volta nella storia assegnano 3 punti per la vittoria (nel 1992 vigeva ancora la regola dei 2 punti). I croati dispongono di una formazione giovane e  talentuosa, che ai Mondiali 1998 stupirà tutti piazzandosi terza; ma soprattutto ha raggiunto da pochi anni l’indipendenza dalla Jugoslavia e si porta ancora dietro le ferite della guerra serbo-croata. La fame di riscatto è ineguagliabile. L’Italia di Sacchi viene invece da una cocente sconfitta ai rigori, quella finale del 1994 persa contro un Brasile battibile, che ancora tutti abbiamo impressa nella mente per il rigore di Robi Baggio calciato sopra la traversa. La condizione fisica c’è, è la forza mentale che rischia di essere compromessa: gli strascichi e le polemiche non sono ancora terminate, e le scelte di Arrigo Sacchi, come quella di dare spazio ad Attilio Lombardo, fanno discutere, e la sua panchina è in bilico.

Il primo squillo della partita  è degli azzurri, Dino Baggio svetta sul cross da calcio d’angolo di Roberto. Da questo momento si vedono solo maglie biancorosse a scacchi avventarsi sui palloni vaganti, organizzare manovre offensive e creare seri pericoli nei confronti della porta azzurra presieduta da Gianluca Pagliuca.  Il gol di Suker (31′ p.t.) toglie all’ Italia l’ unica prerogativa che potrebbe trasformarla: il possesso di palla. Purtroppo, pur esercitandolo costantemente, gli azzurri ne vanificano l’ utilità non finalizzando per l’ intero primo tempo. La Croazia, al possesso dell’ iniziativa, replica con un contenimento spietato: cinque uomini fissi in difesa, quattro a centrocampo, Suker unica punta che attacca prevalentemente l’esordiente Negro, a destra della retroguardia azzurra. Il laziale sarà l’unico durante l’arco dei 90’ minuti a dare respiro alla retroguardia azzurra. Il vantaggio dei croati chiama in causa l’ intera difesa italiana con l’ aggravante di non essere neppure colpita in contropiede: il cross di Prosinecki, da sinistra, agevola Jurcevic agile ad inserirsi tra Costacurta e Maldini inesistenti, l’ appoggio di testa libera Suker che tira male, ma Pagliuca para peggio. Il pallone, deviato da Panucci in disperato recupero, gli carambola sul petto e rotola in rete. Lombardo, a destra, non trova nè ritmo, nè velocità ; Rambaudi, a sinistra, non garantisce la profondita’ richiesta.

Nel secondo tempo la trama tattica non cambia: gli attacchi sterili dell’Italia sono ben contenuti dalla formazione croata, che riparte pungendo in velocità. Roberto Baggio è ingabbiato da raddoppi studiati, mentre Suker ha spazio per crearsi occasioni d’oro. Sulla prima interviene Pagliuca, che respinge in pregevole tuffo. Sulla seconda l’estremo difensore italiano esce a vuoto sul cross di Stimac. Per Suker insaccare a porta vuota è un gioco da ragazzi. Al 60’ la Croazia raddoppia sull’Italia: 2-0 e pratica apparentemente archiviata. Gli azzurri sembrano prendere un po’ di quota solo quando trovano velocità : al 35′ Donadoni (subentrato a Rambaudi) sforna un assist per Negro, che puntuale entra in area stoppando di petto, dribbla il portiere, si allunga la palla favorendo l’inserimento di Roberto Baggio gliela che però tira su Stimac in spaccata. Quando poi  al 92’ Dino Baggio, con la collaborazione di Panucci che gli allunga palla di testa, segna mettendoci la fronte, è già troppo tardi.

Italia e Croazia termineranno il girone di qualificazione appaiate al primo posto con 23 punti, qualificandosi entrambe per Euro ’96.