Con la quinta giornata oramai alle porte (si parte questa sera con l’anticipo Brescia-Juventus) ci ritagliamo un attimo per tornare sulla quarta giornata di Serie A 2019-2020 giocatasi lo scorso fine settimana con la nostra analisi su fatti e personaggi che hanno caratterizzato il turno di campionato.
Il ritorno di Dzeko
Lukaku e Dzeko avrebbero trovato contemporaneamente spazio nell’Inter di Conte? Il quesito, almeno fino a gennaio, rimarrà irrisolto. A sorridere nel frattempo è però la Roma che in estate ha blindato il bosniaco proprio mentre sembrava sul punto di salutare la capitale ed ora si gode un rendimento che, numeri alla mano, sembra destinato a ricalcare quello di due stagioni fa.
Dzeko in questa Serie A 2019-2020 ha già collezionato 3 gol di cui l’ultimo, quello siglato allo scadere domenica a Bologna (gli altri sono stati contro Genoa e Sassuolo), è risultato per altro decisivo per tornare dall’Emilia con tre punti che sembravano insperati.
Gol a parte, Dzeko si sta distinguendo per il suo contributo in campo. Un contributo che, a dire il vero, non era mancato neanche nella scorsa stagione quando tuttavia l’eccessivo movimento per favorire le incursioni dei trequartisti sembrava aver sfinito il bosniaco al momento di cercare la conclusione a rete. Ora invece i tiri in porta sono già 16 (10 dei quali indirizzati nello specchio); ovvero una media di 4 a partita. Numeri che possono far ben sperare la Roma.
E’ l’anno del Napoli?
La sfida con la Juventus allo Stadium sembrerebbe suggerire di no. Eppure, sfortuna a parte, quella di Ancelotti è la squadra sin qui più convincente di questo avvio di stagione di Serie A 2019-2020. La vittoria di Lecce, seppur maturata con eccessiva scioltezza, conferma quanto di buono fatto vedere dal Napoli in campionato ed in coppa.
Il vantaggio dei partenopei è quello di essere la squadra più rodata tra le tre potenzialmente in lotta per il titolo. Juventus ed Inter sono infatti alle prese con il cambio alla guida; una fase di transizione che sta comportando difficoltà più o meno evidenti. Il Napoli invece sta seguendo il suo progetto tecnico potendo contare sul solito Mertens, sulla ritrovata verve di Insigne e soprattutto su di un Fernando Llorente che sembrava dovesse fungere da ruota di scorta ed invece si sta rivelando un acquisto decisamente azzeccato.
Se il poker del Via del Mare sembra confermare che gli Azzurri abbiano definitivamente superato lo scoglio di approccio mentale nei match con le cosiddette piccole, resta ora da vedere quante energie consumerà la corsa in Champions League.
Il limbo del Sassuolo
Capire come si possa passare così facilmente dal subire un’imbarcata come quella dell’Olimpico con la Roma a sfoderare una prestazione tanto convincente contro una squadra, la SPAL, che solo sette giorni prima aveva costretto la Lazio a ridiscutere le proprie ambizioni.
Misteri del Sassuolo che ha tutte le carte in regola per diventare la sorpresa di questa Serie A 2019-2020. Certo, De Zerbi dovrà lavorare parecchio soprattutto su sé stesso. La tendenza zemaniana nel lanciarsi all’arrembaggio è un marchio di fabbrica che l’ex allenatore del Benevento sembra avere realmente difficoltà a scrollarsi di dosso. Ma i presupposti per fare bene ci sono tutti (a cominciare dai 10 gol messi a segno in quattro partite).
Ecco che la sfida al Tardini con il Parma diventa già una sorta di crocevia fondamentale.
Il ruolo del Verona in questa Serie A 2019-2020
Prima ha messo seriamente in difficoltà il Milan; poi si è presentato allo Stadium per fare la voce grossa contro la Juventus (che, ad onore di cronaca, si è spaventata e non poco). Il Verona di Juric è una squadra che stiamo forse colpevolmente sottovalutando.
Non ha grandi individualità ma gioca a pallone e sta sempre più metabolizzando l’idea di calcio del suo allenatore; un’idea che è tutto sommato piacevole. Fin qui gli scaligeri hanno raccolto 4 punti e due prestazioni decisamente convincenti in match che non li vedevano certo favoriti. Stasera c’è Verona-Udinese: come per il Sassuolo, un match verità (e non solo per i veneti). Ci sbilanciamo: i gialloblu non ci sembrano necessariamente una vittima predestinata nella lotta per non retrocedere.
Il Toro si è inceppato
Il passo falso casalingo con il Lecce prima e poi la sconfitta a Marassi che regala i primi punti stagionali alla Sampdoria. La pausa per le Nazionali sembra aver spento il Torino di Mazzarri che in Liguria è apparso spento e demotivato.
Un passo falso che riporta prepotentemente con i piedi per terra i granata e che soprattutto, statistiche alla mano, fa scattare qualche campanello di allarme. Al fischio finale del match contro i blucerchiati i tiri in porta del Torino sono stati appena 5: record negativo da maggio 2018. Per l’Europa serve decisamente un altro passo.
Appuntamento a venerdì.