Dietro le quinte di Genoa-Sassuolo 2-2

Genoa-Sassuolo, Vasquez
Foto ©️ Genoa CFC – Tanopress

L’eroe di giornata è l’uomo che non ti aspetti, un 22enne difensore messicano schierato per la prima volta titolare all’ottava giornata di campionato. Spegnerà 23 candeline tra quattro giorni Johan Vásquez, che nel frattempo s’è regalato un esordio con gol, di testa, al 90’ su corner battuto da Rovella, di una partita che il Genoa in tre minuti – tra 17’ e 20’ – stava perdendo per via di una doppietta dell’ex Scamacca. E invece il riscatto passa per il secondo calciatore messicano di sempre ad aver trovato il gol in Serie A – dopo il Chucky Lozano – nonché il sesto ad avervi mai giocato: prima di lui e l’attaccante napoletano, solo i difensori Miguel Layún, Héctor Moreno, Carlos Salcedo e Rafa Marquez.

Se l’impatto col calcio italiano per Johan Felipe Vásquez Ibarra sembra sia stato complicato dalla lingua, il suo exploit – che a tratti ricorda quello di un altro sudamericano della storia recente del Genoa, Cuti Romero – è stato accompagnato da un forte hype sui social dai connazionali a suon di bandiere messicane e «metan Johan». Sì, perché in patria Vásquez è celebre: non solo per la medaglia di bronzo ottenuta alla scorsa Olimpiade di Tokyo ma pure per la carriera da girovago che lo ha visto indossare le maglie di Tigres, Cimarrones, Monterrey e Pumas. E tutto partì da una promessa fatta al padre, Rigoberto, intervistato da ESPN a proposito del figlio: dal trasloco a Città del Messico alla mastite, provini non superati, infortuni e tanta forza di volontà. «Johan è così, non ha paura di nulla», ha detto proverbialmente uno dei suoi allenatori. A Genova evidentemente ha saputo aspettare e così ha festeggiato, mimando il gesto della cornetta, poi creando una C con la mano, iniziale della fidanzata Camila. E dedicando il gol, nel post partita, a Dio e alla famiglia.

 Ancora una volta, il Genoa è andato sotto nel punteggio, poi ha rimontato. Una costante già ampiamente vista in stagione: dalla doppietta di Fares a Cagliari valsa l’unica vittoria finora, al rigore di Criscito contro il Bologna, all’illusione di una spumeggiante vittoria sull’Hellas Verona sfuggita nei minuti finali per mano di Kalinić. Ai microfoni di Genoa Channel, Ballardini ha manifestato orgoglio al netto di una mezz’ora di blackout iniziale pagata a caro prezzo in una partita ricca di emozioni, con un gol annullato per parte (prima Scamacca, reo di aver strattonato proprio Vásquez, poi Destro). E proprio Destro, col quarto gol di testa da inizio stagione si laurea provvisoriamente il miglior attaccante di Serie A nel gioco aereo, superando l’interista Džeko.

Poco male. In un pomeriggio caratterizzato dall’atmosfera calda, cori e fumogeni rossoblù prima del fischio d’inizio di Chiffi – oltre 10mila tifosi al Ferraris – il Genoa ottiene dunque un punto da una domenica partita con brutti presagi. Ballardini abiura la difesa a tre dopo mezz’ora e il 4-3-1-2, con l’ingresso di Caleb Ekuban per Sabelli – comincia a dare frutti. A inizio ripresa sarà 4-4-2, a fine gara 4-2-4 con Caicedo e Kallon in campo. Proprio Ekuban, 11 gol l’anno scorso in Süper Lig turca col Trabzonspor, fallirà complessivamente due occasioni interessanti, mentre – al netto dell’inizio shock – Ballardini può pure sorridere per Nicolò Rovella, al terzo assist da inizio stagione, cartina tornasole opposta rispetto a un Milan Badelj che invece ha mostrato probabilmente qualche difficoltà. Così a margine del pareggio c’è pure spazio per il ritorno sotto la gradinata Nord di un altro ex, Edoardo Goldaniga, ad applaudire il tifo di una piazza a cui evidentemente è legato.

In un periodo importante pure per quanto concerne la proprietà – si attende la nomina del nuovo presidente, presumibilmente il primario dell’ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, nonché il closing col passaggio di proprietà alla 777 Partners, previsto pare il 22 ottobre – l’era Preziosi si conclude probabilmente con un pari casalingo. Il terzo stagionale, ottenuto con caparbietà dalla seconda peggior difesa del campionato (18 gol subiti, meno solo dei 20 incassati dallo Spezia che però ha un punto in più): se a pesare sono le circostanze che hanno favorito Scamacca – un rimpallo su Biraschi in occasione del primo gol, una leggera deviazione di Criscito sul cross di Toljan in occasione del secondo – resta al Grifone l’ennesima prova però di carattere che sta contraddistinguendo questo inizio di stagione.

Genoa-Sassuolo, Vasquez
Foto ©️ Genoa CFC – Tanopress

Ecco di seguito il tabellino:

Genoa (3-5-2): Sirigu; Biraschi (dal 50’ Cambiaso), Vásquez, Criscito; Sabelli (dal 32’ Ekuban), Touré (dal 76’ Behrami), Badelj (dal 46’ Kallon), Rovella, Fares; Destro, Pandev (dal 76’ Caicedo). All: Ballardini. A disp: Marchetti, Semper, Masiello, Ghiglione, Melegoni, Sturaro, Portanova.

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Chiriches, Ferrari, Rogerio; López (dal 90’+1 Goldaniga), Frattesi; Berardi (dal 90’+1 Magnanelli), Raspadori (dal 61’ Harroui), Djuricic (dal 73’ Kyriakopoulos); Scamacca (dal 73’ Defrel). All: Dionisi. A disp: Pegolo, Satalino, Muldur, Peluso, Matheus Henrique.