Il clima ad Atene è tipico di un autunno inoltrato, con quel vento gelido che ti entra nelle ossa e non ti molla più fino al fischio finale. Forse utile per accogliere nella maniera meno traumatica possibile la doccia fredda che i circa 15.000 spettatori dell’Olimpico hanno ricevuto a metà del primo tempo, come vedremo.
Grecia-Spagna di giovedì scorso ha assunto i contorni del mors tua, vita mea alla vigilia per la Nazionale ellenica di John van ‘t Schip: infatti la Grecia solo con una vittoria poteva sperare ancora in un pass per il Qatar. La sconfitta in terra georgiana della Svezia, tuttavia, ha caricato ancora maggiormente le Furie Rosse di Luis Enrique che con un successo ad Atene avrebbe conquistato la testa della classifica. Il 3-5-2 greco vede il debutto di Dimitris Goutas (Sivasspor) in difesa, rimpiazzando gli assenti Mavropanos e Chatzidiakos, mentre Siopis e Mantalos a centrocampo prendono il posto di Zeca – che ha terminato la stagione per un infortunio al crociato – e di capitan Bakasetas. Altro debutto nel 4-3-3 iberico con Raúl de Tomás in avanti insieme a Morata e Sarabia e una coppia di centrali mancini come Iñigo Martínez e Aymeric Laporte, il quale ha un rapporto alquanto particolare con l’alfabeto greco a giudicare dalla sua bio su Instagram.
La Nazionale di casa parte in maniera propositiva con un pressing alto sui portatori di palla spagnoli, i quali gradualmente prendono le redini del gioco con un centrocampo formato da Rodri, MVP della partita, Koke e il classe 2004 Gavi che domina su Bouchalakis – insolitamente impreciso nelle transizioni offensive – Siopis e Mantalos. Al 21’ Masouras va in rete ma è in fuorigioco e un paio di minuti dopo arriva il momento decisivo della partita: dopo una mischia nell’area greca Giannoulis entra in contatto con Iñigo Martínez che cade e l’arbitro Marciniak indica il dischetto. Qualche secondo di attesa, probabilmente dal replay si scorge un fallo su Goutas in precedenza, ma il penalty viene confermato, con Sarabia che spiazza il pararigori Vlachodimos e sblocca il punteggio.
La Spagna tenta di chiudere la partita già dal primo tempo ma Vlachodimos blocca un tiro da 30 metri di Gayà al 30’ ed è superlativo su Morata al 36’ dalla breve distanza. Nella ripresa la Grecia si presenta con un nuovo tandem di attacco e sistema quindi la prima linea di pressing: fuori Pavlidis e Masouras, dentro Douvikas e Tzolis. È stato un secondo tempo avaro di gol ma non di intraprendenza da parte delle due formazioni, con Tzolis da una parte e i neoentrati Dani Olmo e Rodrigo che fanno sussultare i tifosi. La stanchezza e anche la voglia di accontentarsi della Spagna hanno condotto in porto un’agile vittoria per i ragazzi di Luis Enrique, pronti ad affrontare la Svezia a Siviglia domani sera per accedere direttamente a Qatar 2022. Quanto alla sponda greca, il futuro di van ‘t Schip non è ancora deciso – si parlerà di un rinnovo di contratto dopo l’ultima partita del girone contro il Kosovo sempre all’Olimpico di Atene – ma i segni di miglioramento sono tangibili in vista della prossima Nations League che partirà a giugno.
Le conferenze stampa di Grecia-Spagna
Il tabellino
GRECIA-SPAGNA 0-1
Rete: 26’ rig. Sarabia.
Grecia (3-5-2): Vlachodimos; Tsimikas, Tzavellas, Goutas; Giannoulis (67’ Limnios), Mantalos, Bouchalakis (78’ Pelkas), Siopis, Androutsos; Pavlidis (46’ Douvikas), Masouras (46’ Tzolis). A disp. Paschalakis, Athanasiadis, Saliakas, Alexandropoulos, Kyriakopoulos, Vrousai, Mitoglou. All. John van ‘t Schip.
Spagna (4-3-3): Unai Simón; Gayà, Iñigo Martínez (89’ Azpilicueta), Laporte, Carvajal; Gavi (65’ Busquets), Rodri, Koke; Morata (65’ Fornals), de Tomás (57’ Rodrigo), Sarabia (57’ Dani Olmo). A disp. de Gea, Sánchez, Pau Torres, Soler, Méndez, Brahim Díaz, Jordi Alba. All. Luis Enrique.
Ammoniti: 48’ Sarabia (S), 55’ Tsimikas (G), 59’ Goutas (G), 79’ Carvajal (S), 92’ Tzavellas (G).
Arbitro: Marciniak (Polonia)
Assistenti: Sokolnicki-Kupsik (Polonia)
VAR: Kwiatkowski (Polonia). AVAR: Borkowski (Polonia)
Articolo a cura di Enzo Navarra
Inviato ad Atene (Grecia)