Dietro le quinte di Genoa-Cagliari 1-0

«I fell in love with football as I was later to fall in love with women: suddenly, inexplicably, uncritically, giving no thought to the pain or disruption it would bring with it».

Nick Hornby, Fever Pitch

Ci sono i convocati: non Criscito e Piccoli, né Marchetti sostituito da Rok Vodišek, portiere sloveno arrivato nell’estate 2018 a Genova. Ci sono i precedenti: 17 vittorie del Genoa, 12 pareggi e 16 successi cagliaritani. C’è una striscia positiva in corso: il Genoa ha vinto le ultime quattro partite in Serie A contro i sardi. Prima di queste, un pari per 1-1 al Ferraris con rete di Pavoletti e rigore di Criscito all’89’ – era il 18 maggio 2019 – e il 3-1 della Sardegna Arena firmato João Pedro e Simeone, quattro mesi dopo. Tornando al presente, tempo di mugugno da parte dei tifosi. Sulla situazione di classifica, sull’operato del general manager Johannes Spors, sul calciomercato, sulla proprietà – i 777 Partners, presenti al completo al Luigi Ferraris, con tanto di Steven Pasko, oltre al presidente rossoblù Alberto Zangrillo. Il precedente presidente, Enrico Preziosi, ha invece comunicato di non approvare il bilancio rossoblù. In campo, il Grifone è all’ultima spiaggia: a -6 dal Cagliari, nel giorno in cui la Salernitana ha ottenuto la terza vittoria di fila (con l’ex genoano Davide Nicola in panchina) rimescolando ulteriormente le carte in zona salvezza. Così, dopo il giorno della bandiera – la croce di San Giorgio –, la lettura delle formazioni con Sirius 2017 di Alan Parsons Project in sottofondo e il solito emblematico nuovo coro, Gente di mare, modellato sulle note di Umberto Tozzi e Raf, ma forse più sincopato di quello intonato in occasione di Genoa-Torino, è tempo di partita. Rinascita o canto del cigno?


Genoa-Cagliari, le formazioni

Nel Genoa c’è il cileno Pablo Galdames trequartista, Amiri decentrato ed Ekuban anziché Destro. Scelta strategica di Blessin: attaccare lo spazio in velocità. Niente Destro, che – con 9 reti – è il miglior marcatore stagionale rossoblù. Restiamo un secondo sulla classifica marcatori del Grifone. Il secondo per reti segnate è Criscito, con 5 reti – tutte su rigore – ma che in tutto il 2022 ha finora giocato soli 25’, nella sconfitta casalinga per 1-4 contro la Lazio. Il terzo per reti segnate è invece Mohamed Fares che a gennaio s’è pure trasferito altrove. L’algerino, di proprietà della Lazio ma ceduto in prestito al Torino a gennaio, ha segnato soli due gol con la maglia del Genoa: fondamentali, però, il 12 settembre 2021, per la prima (e finora unica) vittoria in trasferta del club più antico d’Italia. Ed era proprio la gara d’andata col Cagliari, in Sardegna, un pirotecnico 3-2 che proiettava il Genoa in vantaggio negli scontri diretti sugli isolani. Che però erano a +6. Per questo, sotto un puro profilo matematico, per i rossoblù di Alexander Blessin non c’erano alternative alla vittoria.

«Come fai a capire quando […] ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient’altro nella testa… E poi il fischio dell’arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo […] perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c’è sempre un’altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male c’è in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi».

Nick Hornby, Febbre a 90°

Ma torniamo un istante a Destro. Nove reti, l’ultima il 13 febbraio nel pareggio casalingo per 1-1 contro la Salernitana. Dietro l’ex Roma, Milan e Bologna c’è il vuoto: il Genoa ha il peggior attacco del campionato. Finora 25 gol, poco più del 30% di quelli del miglior attacco d’Italia, l’Inter (72). In compenso la difesa non è totalmente permeabile: peggio delle 54 reti subite da Salvatore Sirigu, in campo per tutte le 34 partite, dal 1’ al 90’, ci sono – in rigoroso ordine di posizione di classifica – i colleghi di Sassuolo (55), Empoli (62), Spezia (59), Sampdoria (57), Cagliari (62), Salernitana (70) e Venezia (61). E tornando di nuovo a Destro, comunque, le scelte di Mazzarri erano speculari: niente Pavoletti, fiducia all’ex sampdoriano Keita Baldé accanto a João Pedro. Attacco leggero contro attacco leggero: 4-2-3-1 contro 3-5-2, l’ex modulo di Ballardini e Shevchenko

Piccola parentesi sul rendimento del tedesco ex Oostende, che come detto è arrivato dopo il rifiuto di Bruno Labbadia: 12 partite, 7 pareggi iniziali, poi la vittoria sul Torino firmata da Portanova il 18 marzo, tre sconfitte di fila – contro Hellas a Verona, Lazio al Ferraris e Milan a S. Siro – prima della vittoria appunto col Cagliari. Cinque gol segnati (Destro, Ekuban, Portanova, l’autorete di Patric e Badelj), nove subiti. Tredici punti dei 25 complessivi portano la sua firma. Blessin ha ereditato un Genoa in crisi, reduce in casa dalla sconfitta nel derby ligure contro lo Spezia (9 gennaio, rete di Bastoni) ma soprattutto del k.o. per 6-0 al Franchi contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Ora, sabato, Blessin sarà chiamato al battesimo del fuoco col derby della Lanterna.


Genoa-Cagliari 1-0, il primo tempo

Inizia meglio il Genoa: al 3’ c’è un gran cross del sopracitato cileno Galdames, Ekuban viene anticipato all’ultimo dall’ex rossoblù Altare, bergamasco ma nella Primavera ligure nella stagione 2017/18. L’azione prosegue, c’è un tiro di Portanova in porta, rasoterra, bloccato da Cragno. Il Genoa attacca ma subisce anche: all’11’, una torsione di João Pedro, su cross dalla sinistra, finisce abbondantemente fuori dallo specchio. Ancora Genoa: una conclusione di Portanova viene rimpallata da un avversario (12’), poi Caleb Ekuban scatta, supera due difensori ma si allunga leggermente il pallone che finisce preda di Cragno (13’). Nei primi dieci minuti, il Genoa è confortante. Lanci in velocità e cross per Ekuban, che non fa il palo in mezzo all’area. In fase di recupero, il centrocampo va in pressing. Colpo su colpo: al 21’ João Pedro riceve sulla sinistra, avanza, si allarga e prova il diagonale, blocca Sirigu. Al 29’ un gran cross dalla destra del Genoa spiove nell’area cagliaritana, c’è una deviazione, quindi il tentativo di Amiri in sforbiciata finisce a lato di un niente. Occasione nitidissima per il Genoa, mentre il tedesco si inginocchia a terra e porta le mani al volto. Il Grifone allenta la pressione, il Cagliari guadagna un corner, poi al 40’ si scaldano gli animi: João Pedro spinge Frendrup, in prossimità della panchina di Blessin, e viene ammonito dall’arbitro Valeri. Tensione. Un minuto di recupero, poi fine del primo tempo.

«But what else can we do when we’re so weak? We invest hours each day, months each year, years each lifetime in something over which we have no control; it is any wonder then, that we are reduced to creating ingenious but bizarre liturgies designed to give us the illusion that we are powerful after all, just as every other primitive community has done when faced with a deep and apparently impenetrable mystery?»

Nick Hornby, Fever Pitch

Genoa-Cagliari 1-0, il secondo tempo

Nell’intervallo inizia a riscaldarsi Destro, che infatti entra a inizio secondo tempo al posto di Amiri. Potrebbe starci il 4-4-2, ma Ekuban arretra sulla linea di Portanova (a destra) e Galdames (al centro). Con l’ex Trabzonspor a sinistra, il Genoa soffre. È il 2’ quando João Pedro dal limite dell’area conclude di destro. Sirigu è sulla traiettoria ma il pallone colpisce il palo destro. Pericolo. Viene ammonito Destro (3’), che al 6’ calcia da fuori ma colpisce inavvertitamente il compagno Portanova. Non è una scena nuova: un episodio simile è già capitato nel primo tempo. Beffa. È il momento in cui il Grifone spinge: all’8’ un cross di Vasquez viene bloccato da Cragno, dopo una buona azione iniziata da un tocco di Destro per Caleb Ekuban. Ecco quel che mancava: col numero 23 in campo, i rossoblù padroni di casa hanno un riferimento. Ancora Ekuban: salta l’uomo sulla sinistra (13’), appoggia a Portanova che calcia, tiro deviato in corner. Portanova esce un minuto dopo, assieme a Ekuban: entrano Gudmundsson e Melegoni, sempre 4-2-3-1 per Blessin ma più equilibrato. L’islandese a destra, l’ex atalantino col numero 10 a sinistra. Il Cagliari si riversa in attacco: al 17’, in contropiede, gran accelerazione di Keita che si allunga in velocità su Ostigard, calcia in diagonale, Sirigu respinge ma non trattiene. Il pallone resta lì, Bani anticipa un giocatore del Cagliari, poi il pallone finisce a Marin che si gira e prova a piazzare: fuori di poco. Grande occasione per il Cagliari, trascinato da João Pedro che al 21’ si libera con un tunnel e calcia: tiro rimpallato.

Viene ammonito Grassi, il Genoa attacca sospinto dal solito caloroso tifo. Cambia Mazzarri: out Keita, dentro Pavoletti (27’). Keita, che rallenta l’uscita e perdipiù ha un passato nella Sampdoria, viene fischiato molto. Altra sostituzione: Rog (31’) per Grassi. Il croato ci prova al 34’, ma trova solo l’esterno della rete. A dieci minuti dalla fine, la mossa della disperazione di Blessin: fuori il capitano, Stefano Sturaro, dentro Kelvin Yeboah. È ufficialmente un 4-4-2, con l’ex Sturm Graz sulla linea di Destro. Mazzarri pregusta il pari, sostituisce Ceppitelli e Bellanova con Walukiewicz e Nandez (36’), poi al 38’ Frendrup spende un’ammonizione spintonando Rog, pericolosamente lanciato in un tre contro tre. Ultimi minuti: al 40’ un cross di Melegoni trova Destro, che conclude alto sulla traversa. Sembra finita, ma al 44’ si sblocca la gara: Yeboah per Destro, di qui a Melegoni che serve ancora l’attaccante, prova il tiro, rimpallo, Badelj interviene di testa, il pallone finisce a Yeboah che con l’esterno destro serve ancora il croato, che si sposta leggermente il pallone sul destro e con un tocco delicato beffa Cragno. Uno a zero Genoa, a un minuto dalla fine. Quattro minuti di recupero, entra Hernani al posto di Melegoni, quindi finisce così. Vince il Genoa, al fotofinish, sul Cagliari al Ferraris. Come in Sardegna. L’undici di Mazzarri dista due punti ed è in svantaggio negli scontri diretti. Ma la testa va a sabato, al derby della Lanterna. Finisce coi cori: «Chi non salta blucerchiato è». Non tutto (forse) è perduto.

Ecco di seguito il tabellino:

Genoa (4-2-3-1): Sirigu; Frendrup, Bani, Østigård, Vasquez; Sturaro (dall’81’ Yeboah), Badelj; Amiri (dal 46’ Destro), Galdames, Portanova (dal 59’ Guðmundsson); Ekuban (dal 59’ Melegoni, dal 90’+3 Hernani). All: Blessin. A disp: Šemper, Vodisek, Masiello, Hefti, Ghiglione, Calafiori.

Cagliari (3-5-2): Cragno; Altare, Ceppitelli (dal’82’ Walukiewicz), Carboni; Bellanova (dall’82’ Nández), Marin, Grassi (dal 77’ Rog) Deiola, Dalbert; Balde (dal 72’ Pavoletti), João Pedro. All: Mazzarri. A disp: Aresti, Radunović, Goldaniga, Zappa, Lykogiannis, Baselli, Strootman, Pereiro.

Rete: 89’ Badelj. Ammoniti: Destro, Sturaro, Frendrup (G), João Pedro, Grassi (C). Arbitro: Valeri.