Dopo l’1-1 dell’andata, il 1° novembre, arriva un altro pareggio tra Genoa e Sampdoria nell’era pandemica da Covid-19, in cui per ora il Grifone ha dalla sua due vittorie (il 23 luglio scorso, rete decisiva di Lerager che vi avevamo raccontato qui, e la stracittadina di Coppa Italia del 26 novembre, 1-3, in gol ancora Lerager e doppietta di Scamacca) e due pareggi, entrambi in campionato e tutti in questa stagione. Insomma, se è vero quel che scriveva Pino Flamigni in un famoso libro del 1995, “a Genova se non vinci il derby è come rapinare una banca ed accorgersi di aver portato via una valigia piena di stracci”, la Superba gode a metà. Nella ormai quasi abitudinaria cornice di un Ferraris vuoto, a dieci anni dal celeberrimo derby deciso al 97’ da Mauro Boselli, che contribuì alla retrocessione della Sampdoria in Serie B e dopo il quale peraltro il Genoa non ha mai più vinto una stracittadina giocata in casa, va in scena una gara per certi versi da minimo sindacale.
Ma parallelamente alla questione sanitaria è anche il momento dell’ansia, alla vigilia, quando la positività di un membro tra la sessantina di persone facenti parte del cosiddetto gruppo squadra della Sampdoria aveva alimentato la tensione di un possibile rinvio qualora in casa blucerchiata vi fosse in atto un focolaio – tipo quello che in casa Genoa si raggiunse a inizio ottobre con 17 positivi –, poi scemato. Con strascichi: tre quarti della colonia scandinava doriana (il danese Damsgaard e i norvegesi Thorsby e Askildsen) non sono stati convocati per precauzione, mentre il quarto – lo svedese Ekdal – era regolarmente in campo al fianco di Adrien Silva nel 3-5-2 che Ranieri ha voluto identico a quello di Ballardini. Moduli imperfetti: nel Genoa l’esterno destro è Goldaniga e non Ghiglione, con Zappacosta dirottato sulla corsia mancina e Czyborra in panchina. Nella Samp, c’è Verre trequartista, Bereszynski centrale difensivo di destra e Candreva sulla stessa linea di Augello.
Una partenza con probabilmente qualche imprecisione di Criscito, alla presenza numero 200 col Grifone, mette a nudo un derby in cui la pandemia fa da eco nella notte di Marassi a indicazioni e rimproveri. Ballardini dà indicazioni a Zajc e richiama a gran voce “Eldor”. D’altra parte Ranieri, che in un’occasione perde le staffe (“porca tr***”), è esasperato da Quagliarella (“Fabio, lasciali giocare”) e chiede ai suoi di giocare il pallone in due tocchi. E ancora Perin che chiama le “preventive”, Audero che ribatte chiamando i compagni all’”ordine” e persino l’arbitro Pairetto che redarguisce Goldaniga: “Non voglio fare un recupero esagerato per colpa tua”. E così per vedere il primo tiro in porta serve attendere mezz’ora’: tiro-cross dell’ex Empoli Miha Zajc, Audero battezza il pallone che però s’infrange sul palo. È chiaro che solo un’iniziativa individuale possa sbloccare la gara, ed è quel che riesce a Davide Zappacosta al 52’, su lancio di Strootman: l’ex Chelsea supera Candreva e Tonelli e conclude a rete. “Dedico il gol a Scamacca – dirà a Sky – l’ho abbracciato, predetto che avrei segnato così, proprio come al Crotone a settembre”. Prima giornata, esordio di Maran in campionato, 4-1 illusorio (per come sarebbe proseguita la stagione) ai pitagorici calabresi.
Da allora è cambiato tanto: il Genoa è entrato in una crisi da cui ha saputo emergere solo con la quarta gestione Ballardini, la Sampdoria è partita meglio ma si è affievolita. Ieri sera il pronostico era livellato e come prevedibile il derby della Lanterna numero 123 si conclude con pari e patta. Possesso palla quasi equivalente (49-51%) al pari dei falli commessi (15-16), due tiri in porta del Genoa (su 8) e 6 della Sampdoria (su 10), cinque parate di Perin e una di Audero, il solo genoano Badelj ammonito. Finisce 1-1, risultato maggiormente ricorrente nei precedenti, 1-1 come i tiri in porta nel primo tempo. Per Ballardini resta il successo di non aver mai perso contro la Sampdoria (due vittorie e tre pari): “Abbiamo fatto una buona partita – ha commentato a Sky – teniamo la prestazione ma sono davvero contento per la prova dei miei. Il Genoa ha dimostrato di non essere da meno rispetto alla Sampdoria, come dice la classifica”. Più cauto Ranieri: “Abbiamo commesso troppi errori, siamo stati frenetici nei passaggi, ma nel derby un punto va bene”. Punto ottenuto grazie a un colpo di testa di Lorenzo Tonelli, abile al 77’ a svettare su corner di Candreva per il suo secondo gol in blucerchiato.
Poche emozioni dunque, per larga parte della gara il Genoa s’è difeso ordinatamente e la Sampdoria s’è mostrata sterile. Non un caso che i quattro attaccanti titolari, due per squadra, siano stati sostituiti: Ballardini è partito con Destro-Shomurodov e ha concluso con Pjaca-Pandev (del croato l’ultima chance della partita, all’89’ un destro a giro terminato oltre la traversa), Ranieri ha sostituito Keita e Quagliarella rispettivamente con Gabbiadini e Ramirez. Gabbiadini aveva deciso all’85’ la stracittadina del 14 dicembre 2019, col pubblico sugli spalti e Ranieri al suo primo derby di Genova (subentrato a Di Francesco così come del resto Thiago Motta aveva fatto con Andreazzoli), ma al Genoa aveva segnato prima (nel settembre 2014) e avrebbe segnato dopo (luglio scorso). Ieri sera niente da fare. Pari e patta. I due derby di campionato finiscono in pari, 1-1, proprio come nel 1993-94. All’andata Ruotolo segnò il gol più veloce nella storia del derby e l’inglese Platt pareggiò la prima stracittadina giocata come posticipo serale. Al ritorno, al 14’ il Genoa passò in vantaggio con Vink dopo meno di un minuto pareggiò Jugović. Altre emozioni. Non ieri sera: le difese sono il miglior attacco, tra Samp e Genoa restano quattro punti in classifica. Quattro come i derby sinora giocati senza pubblico.
Ecco di seguito il tabellino:
Genoa (3-5-2): Perin; Masiello, Radovanovic, Criscito; Goldaniga, Strootman (dall’82’ Cassata), Badelj, Zajc, Zappacosta; Destro (dal 73’ Pandev), Shomurodov (dall’82’ Pjaca). All: Ballardini. A disp: Marchetti, Zapata, Onguéné, Czyborra, Ghiglione, Behrami, Melegoni, Portanova, Scamacca.
Sampdoria (3-4-1-2): Audero; Bereszynski, Tonelli, Colley; Candreva, Silva, Ekdal, Augello; Verre (dal 59’ Jankto); Keita (dal 71’ Gabbiadini), Quagliarella (dal 77’ Ramirez). All: Ranieri. A disp: Ravaglia, Avogadri, Ferrari, Yoshida, Regini, Léris, La Gumina.
Reti: 52’ Zappacosta, 77’ Tonelli. Ammonito: Badelj (G). Arbitro: Pairetto.