Genoa-Cagliari
Fonte: sito Genoa CFC

Dietro le quinte di Genoa-Cagliari 1-0

Accade tutto quasi per caso, manco fosse una scenografia diretta dalla sorte. Un Cagliari rattoppato, penalizzato dagli infortuni di Cacciatore e Faragò che dopo soli 24’ già avevano obbligato Rolando Maran al doppio cambio forzato. Davide Nicola, invece, al 39’ è stato costretto a sostituire Paolo Ghiglione. Non ha optato per la naturale alternativa in rosa ma ha preferito Goran Pandev spostando Stefano Sturaro sulla corsia destra. Così, come da programma, il terzo assist stagionale del sanremese ex Juventus ha premiato il guizzo del macedone neoentrato. Minuto 43’, esteticamente non perfetto, ma tant’è. Game. Set. Match.

Per il Genoa, che dal mercato invernale aveva ottenuto un pieno di genoanità, sotto forma di una sessione composta per la maggiore da ritorni (Perin, Masiello, Behrami, Iago Falqué e Destro) uniti a qualche scommessa esotica – il francese Soumaoro, lo svedese Eriksson, entra nel vivo la corsa alla salvezza.


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Fonte: sito Genoa CFC

In un certo senso, è stata premiata la lungimiranza di Davide Nicola, il cui confine con la scelleratezza è tanto promiscuo quanto la creazione di un rapporto causa-effetto tra il cambio di Ghiglione (alle prese con un probabile stiramento) e l’accantonamento del più logico rimpiazzo, il danese Peter Ankersen. Il sesto sigillo stagionale di Goran Pandev vale al macedone la testa della classifica dei migliori marcatori stagionali rossoblù, davanti a Christian Kouamé e Domenico Criscito, rimasti a quota 5. Beffa: il primo s’è trasferito a gennaio a Firenze (e comunque non giocava dal 3 novembre, prima dell’infortunio), il secondo – professione difensore – ha segnato sempre su rigore ma ha sbagliato il primo in carriera (su 13 tentativi, 15 contando anche quelli al termine dei tempi regolamentari) il 25 gennaio a Firenze.

A rinforzare il paradosso – oltre che una lecita preoccupazione – è, semmai, che Pinamonti e Sanabria in due abbiano realizzato sole 4 reti dispensando altrettanti assists. Goran Pandev da Strumica, Macedonia del Nord, classe 1983, 37 anni da compiere il 27 luglio, la porta invece la vede benissimo. Mai aveva segnato sei volte in campionato col Grifone, ci riesce al quinto tentativo.  Nel 2015/16 il suo annus horribilis, 15 caps e buio, nel 2016/17 tre reti in 20 gare compensate dalle 4 su in 3 presenze di Coppa Italia, nel 2017/18 cinque reti in 32 gare mentre lo scorso anno, nel torpore del post Piątek e nella confusione primaverile, 4 reti e 2 assists. Dal gol al Brescia il 26 ottobre, subentrato, s’è ripetuto contro l’Udinese, ha guidato i rossoblù al Via del Mare (gol e assist), ha deciso il 5 gennaio il match col Sassuolo e due settimane dopo eccolo sul tabellino di Genoa-Roma.


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Fonte: sito Genoa CFC

Il primo gol di Pandev in maglia rossoblù era arrivato alla 31° presenza, il 15 aprile 2017, in un pirotecnico 2-2 contro la sua ex Lazio. Da allora ha esultato altre 21 volte, pareggiando in 120 presenze rossoblù lo stesso score fatto registrare a Napoli (con 18 assists in più però). Dietro al suo destro sporcato c’è polemica – quella velata di Pisacane: «S’è perso con un cross, non con un tiro, però Pandev non è il primo gol che fa così. Ha questo tiro cross velenoso» – e rassegnazione. La traversa scheggiata nei minuti finali da Nainggolan di rabbia, con annesso tap-in mancato di testa da João Pedro, fotografa una partita di fortuna e sfortuna. Rolando Maran non ha usato mezzi termini: «Ho preparato una partita in una settimana intera e ho perso tre giocatori in 25’, questo non mi ha aiutato».

Il Cagliari spumeggiante, che nelle ultime tre partite contro il Genoa aveva ottenuto due vittorie e un pari, dopo quattro ko di fila nei precedenti cinque incontri, sbiadisce al sole del Ferraris. Il club più antico d’Italia, che prendeva gol in casa da 7 gare (peggio fece solo nel dicembre 2017), ritrova compattezza proprio mentre la striscia senza vittorie cagliaritana prosegue (9° turno). Davide Nicola, all’ottavo punto in sei gare, raccoglie consenso: «Sono contento, qualcuno che sta avanti inizierà a pensare a noi che stiamo dentro, perché secondo me stiamo tirando nella lotta salvezza un bel po’ di squadre. Io devo essere responsabile in quello che faccio e questa è sicuramente una piazza diversa, parlo soprattutto dell’impatto emotivo».


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Fonte: sito Genoa CFC

«Fortuna? Okay la fortuna, ma la fortuna devi andare a cercartela». La differenza tra sorte e fortuna, per Ivan Radovanović, sta nella risposta emotiva e nella perseveranza. Così anche l’uscita dal campo di Lasse Schöne – stavolta sì, sostituito dal connazionale Ankersen – in via precauzionale, muove i tasselli: Ivan s’è disimpegnato tra play e i compiti da mezzala («ma ho fatto decine di partite nella mia carriera in questa posizione») prima di lasciare le telecamere della Rai al match winner di giornata: «In una piazza così come Genova, poi giocando in casa davanti a questo pubblico, è impossibile non dare tutto. La salvezza è lì, la nostra casa davanti a noi, speriamo di arrivarci il prima possibile». A maggior ragione visto che Pandev, nelle battute finali della sessione invernale di calciomercato, era dato prossimo al ritorno a Milano per una seconda parentesi in nerazzurro. Altri lidi, altre prospettive, ma non meno affezione.

Dopo due pareggi a Firenze e Bergamo, del resto, il Grifone era chiamato a confermare il trend di crescita anche tra mura amiche, dove anche stavolta – così come in Genoa-Cagliari del maggio 2019 – non è passata inosservata la contestazione alla presidenza Preziosi (distillata in una marea di fogli bianchi con la scritta “vattene”, capace di regalare un colpo d’occhio imponente dalla tribuna stampa: una gradinata Nord inaspettatamente bianca al pari degli altri settori del Ferraris), così pure la commemorazione – nel prepartita – di Vincenzo Spagnolo. Al resto hanno pensato, in misura ancora da stabilire, la sorte, Goran Pandev e l’innegabile di mister Nicola. Lo stesso che, a fine gara, twittava prontamente: «Il fatto è che noi questa sfida la vogliamo vincere. Perché siamo il Genoa. E quindi non molliamo. Chiaro il concetto…? #GenoaCagliari #Semprealmassimo».

Ecco di seguito il tabellino:

Genoa (3-5-2): Perin; Biraschi, Soumaoro, Masiello; Ghiglione (dal 39’ Pandev), Radovanović, Schöne (dal 52’ Ankersen), Sturaro, Criscito; Pinamonti (dal 75’ Cassata), Sanabria. All: Nicola. A disp: Jandrei, Marchetti, Goldaniga, Barreca, Eriksson, Jagiello, Iago Falqué, Destro, Favilli.

Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Pisacane, Cacciatore (dal 24’ Mattiello), Klavan (dal 77’ Pereiro), Pellegrini; Faragò (dal 15’ Walukiewicz), Nández, Ionita; Nainggolan; João Pedro, Simeone. All: Maran. A disp: Olsen, Lykogiannis, Birsa, Paloschi, Ragatzu.

Rete: 43’ Pandev. Ammoniti: Pinamonti, Radovanović, Sturaro (G), Cacciatore, Simeone, Nainggolan, Pereiro, Mattiello, Nández (C). Arbitro: Calvarese.