Benevento vede le streghe

Il campionato di Serie A così come lo conosciamo noi nasce nel 1929. Nel corso degli anni, pur mantenendo l’impostazione a girone unico, tanti sono stati i cambiamenti proposti ed accettati. Tra i più recenti, quello che continua a far discutere è l’ampliamento del numero di squadre che partecipano al massimo campionato. E’ dalla stagione 2004/2005 infatti che la Serie A accoglie 20 squadre; una decisione che ancora oggi non è stata digerita dai più.

L’accusa che viene mossa è quella di aver impoverito il livello qualitativo del campionato creando un divario evidente tra le prime della classe e le altre squadre. Una questione in cui un ruolo rilevante è giocato anche dalla ripartizione dei diritti tv. C’è infatti che punta il dito contro una ripartizione squilibrata degli incassi che relega le cosiddette provinciali ad un ruolo sempre più marginale con risultati spesso imbarazzanti a livello di classifica.

Benevento vede le streghe…

E questo sembra essere il caso in questa stagione del Benevento; una piazza quella campana che per la prima volta nella sua storia sta assaggiando la Serie A con risultati sin qui pressoché disastrosi. Perché, numeri alla mano, quello del Benevento è il peggior inizio di campionato in assoluto da quando esiste la Serie A a 20 squadre. Due sole reti in 630 minuti è l’unico bottino ottenuto dalla squadra di Baroni nelle sette uscite stagionali che hanno portato in dono altrettante sconfitte. Due sono anche gli autogol siglati dai giallorossi e che contribuiscono alle 18 reti incassate dal povero Belec che, in media, raccoglie il pallone in fondo alla rete più di due volte e mezza a partita. Numeri da colpo della strega.

Prestazioni tali da attirare sul Benevento l’attenzione dei media internazionali. E’ stato infatti il quotidiano spagnolo Marca nelle scorse settimane ad incoronare la squadra di Baroni come la peggiore nell’Europa calcistica che conta. Titolo che però il Benevento, grazie alla rete messa a segno contro Inter di Spalletti, ha ceduto la scorsa giornata di campionato al Crystal Palace che, con sette sconfitte in altrettante giornate di campionato e 17 reti subite e zero realizzate, è riuscito nell’arduo compito di fare peggio dei campani.

Nonostante aver perso il poco meritevole primato ed una classifica di Serie A tutto sommato ancora molto corta per quanto riguarda la zona retrocessione siano elementi di conforto per giocatori e società, l’imperativo per il Benevento è rialzarsi quanto prima. Cavalcando magari anche l’irrefrenabile entusiasmo che, nonostante i risultati, da settimane contagia l’ambiente giallorosso. Del resto, senza andare troppo indietro nel tempo, è sufficiente richiamare alla memoria la scorsa stagione quando il Crotone, che allo stesso punto del cammino 2016/2017 si trovava bloccata ad un solo punto, è poi comunque riuscito a strappare la salvezza con un girone di ritorno strepitoso.

Ci fosse almeno la Coppa Italia…

C’è in realtà una piccola differenza tra il Benevento ed il Crystal Palace che darebbe ancora ragione agli inglesi. La squadra di Londra infatti ha avuto almeno il merito di superare ad inizio stagione il non certo irresistibile Ipswich in Coppa di Lega. I campani invece non hanno avuto neanche questa soddisfazione.

Nei turni preliminari di Coppa Italia, infatti, la squadra di Baroni si è imbattuta in uno scatenato Perugia che con un netto 0-4 a domicilio ha annichilito il Vigorito che, nonostante la promozione conquistata nemmeno due mesi prima, qualche segno di insofferenza nell’occasione aveva mostrato.

Tutto quello che vogliono a Benevento è una reazione. I tifosi giallorossi, abituati a navigare nelle serie inferiori, non chiedono miracoli. Ma impegno si. Pur consci che ad una squadra composta prevalentemente da giovani di belle (o bellissime) speranze deve essere concesso un po’ di tempo. Ma il calendario offre un’occasione troppo ghiotta. Lunedì sera infatti il Benevento sarà di scena al Bentegodi di Verona contro un’altra squadra che in questa prima parte di stagione ha conosciuto più di una difficoltà. Che sia l’occasione buona per imprimere una svolta alla stagione? Ai posteri l’ardua sentenza.