Graziano Pellè palleggiava con la frutta

Tutto vero. Graziano Pellè palleggiava con la frutta e mirava gli oggetti in casa per colpirli (e spaccarli): non lo diciamo noi bensì lo rivelò il padre in un’intervista di tre anni fa a La Repubblica. Una precisione che faceva arrabbiare sua madre per i numerosi danni creati in casa e mandò su tutte le furie il popolo italiano che si è visto eliminare dagli Europei (e che Europei) soprattutto a causa di un rigore troppo “pretenzioso” sprecato letteralmente sul fondo. Noi ce lo immaginiamo in casa, Graziano, dire “statuetta, ora ti colpisco” come ha fatto nei confronti di Manuel Neuer (non di certo uno qualunque): segno del cucchiaio e pallone spedito da tutta altre parte. L’attaccante non ha avuto la stessa fortuna con cui colpiva gli arredi di casa…

Graziano Pellè
Fonte: cdn.oem.com.mx

Graziano Pellè, paperon di Cina

Eppure proprio in questo periodo si è tornato a parlare di Pellè. Non per il ritorno in Serie A del Lecce, in cui il giocatore è rimasto fino alla stagione 2005/2006, ma per i suoi 15 gol in 14 gare tra campionato e coppa. Numeri da “grande” centravanti che lo hanno contraddistinto nelle ultime esperienze tra Feyenoord e Southampton. In forza allo Shandong Luneng, squadra attualmente al 5° posto della Chinese Super League e prima nel gruppo E della AFC Champions League. Che poi la risalita della squadra pugliese lo abbia accostato indirettamente ad un eventuale ritorno in Serie A è scontato, ma sarà molto difficile rivederlo da queste parti. I tifosi (tutti) non hanno un suo grande ricordo e lui ha rinnovato a fine 2018 per altri due anni in Cina, con uno stipendio di 15 milioni di euro a stagione che lo hanno reso il giocatore italiano più pagato al mondo. Se qualcuno considerava Gigio Donnarumma un “riccone”, ora i 6 milioni a stagione sembreranno cosa da “poco” vista la busta paga di Pellè. Ritornando al campo, si è aperta nel segno del successo la stagione del centravanti nato a Monteroni di Lecce, una cittadina di quasi 14 mila abitanti che nel periodo dell’Europeo di Francia 2016 erano estremamente orgoglioso di essere rappresentati dal loro conterraneo. Sono 7 i gol nelle prime 5 gare dell’Asian Champions League, di cui due doppiette contro il Gyeongnam e il Kashima Antlers.

Graziano Pellè
Fonte: Calciatori Brutti

Graziano Pellè, 33 anni e tanti gol

A metà aprile, in campionato, c’è stato anche un derby sul rettangolo di gioco tra Pellè e l’ex capitano del Napoli Marek Hamsik, centrocampista in forza al Dalian dall’ultima sessione di mercato invernale 2019. Un altro confronto tutto tricolore è avvenuto durante la sesta giornata della Chinese Super League contro il Guangzhou di Fabio Cannavaro che ha vinto la sfida (2-1 il risultato finale) nonostante il gol di Pellè tra le fila del Shandong Luneng per il momentaneo 1-1. Il giocatore, classe ’85, A fine aprile raddoppia i suoi gol in campionato, da 3 a 6, grazie alla prima tripletta cinese contro il Wuhan Zall. Il bottino all’attivo è stato prontamente incrementato con la doppietta della settimana successiva nel 2-0 contro l’Hebei Fortune. Non c’è da stupirsi di questi numeri. La partenza non può che considerarsi sprint, ma già nella scorsa stagione Graziano Pellè aveva fatto intravedere grandi numeri. Un gol ogni due partite, in una media approssimativa, con numerosi assist messi a servizio della squadra. Nonostante si possa pensare “scadente” il campionato cinese (che non lo è), i numeri del 33enne pugliese non ce li hanno tutti.

Graziano Pellè
Fonte: Eurosport

Graziano Pellè, l’Italia e il cucchiaio


La Nazionale. Si dice sempre che chi gioca (e fa pure bene) dovrebbe andare di diritto in Nazionale, o almeno fare una comparsa per capire se il merito effettivo ci può essere o meno. Con le statistiche tutte dalla sua parte, Graziano Pellè spera in un richiamo in Azzurro. Il campionato è iniziato il 1° marzo e si concluderà il 1° dicembre, con il centravanti che avrà tutto il tempo per convincere mister Roberto Mancini a una chiamata che manca da fine 2016, dopo gli Europei. Il CT Gian Piero Ventura lo aveva convocato ugualmente dopo il disastro all’Europeo, ma lo rispedì a casa dopo la partita contro la Spagna, valevole per la qualificazione al Mondiale di Russia 2018. All’uscita dal campo non ha ricambiato la stretta di mano al mister che il giorno dopo lo ha allontanato dal ritiro. In vista degli Europei 2020 il sogno di ritornare a vestire quella maglia è tanto. Da capire le gerarchie di Mancini che troppo spesso si è trovato in difetto in zona gol (fatta eccezione dello scoppio positivo delle qualità di Moise Kean) e in attesa di capire cosa dover fare con Mario Balotelli. L’esperienza in Cina potrebbe restituire al nostro campionato un giocatore più completo, assatanato di gol in mezzo all’area e più maturo sotto il profilo sportivo. Un tassello da continuare a monitorare a distanza, nonostante non sia sempre semplice.