Stadio San Paolo Napoli
Lo stadio San Paolo di Napoli (Fonte: Tabser - Talking about Soccer)

ESCLUSIVA! Michele Plastino alla vigilia di Napoli-Lazio: “Sarri? Da decifrare. Lazio, che errore il mercato”

Se c’è un pioniere dell’emittenza televisiva locale, questo è lui. Ideatore e conduttore di diverse trasmissioni sportive, è il giornalista che ha portato per la prima volta in Italia le immagini del calcio straniero (con Football Please). Le sue creature più note sono senz’altro Gol di Notte e Goleador, talk show innovativi che portarono all’epoca, parliamo del periodo a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80, una ventata di novità rispetto alle monotone trasmissioni sportive RAI del tempo grazie alla partecipazione interattiva dei tifosi, all’approfondimento tattico dei match e soprattutto alla presenza di ospiti del calibro di Maradona, Platini, Falcao, Conti o Giordano solo per citarne alcuni. Parliamo di Michele Plastino raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione per presentare il match clou della giornata di campionato tra Napoli e Lazio, due squadre alle quali il conduttore è da sempre particolarmente legato.

Solo qualche mese fa questa partita decideva l’accesso alla Champions. Che squadre sono oggi il Napoli e la Lazio: “Sono due squadre in ripresa ma che hanno ancora difficoltà ad ingranare del tutto. La Lazio sta pagando a caro prezzo l’assenza di Biglia senza ombra di dubbio più di quella di Klose. Onazi e Cataldi non possono considerarsi dei sostituti dell’argentino. Sono soluzioni di ripiego. Inoltre pesa inevitabilmente sul morale l’eliminazione dalla Champions League subita per mano del Bayer Leverkusen. I campani arrivano invece al match del San Paolo con l’entusiasmo per la rotonda vittoria in Europa League frutto per altro del cambiamento di modulo che finalmente Sarri si è convinto ad apportare e volto a valorizzare l’attacco importante che il tecnico ha a disposizione. Ripeto, sono comunque due squadre in crescita“;

Crede che Sarri sia l’uomo giusto per il Napoli: “Faccio ancora difficoltà a decifrare la situazione. Da un lato vedo positivamente la scelta di puntare su un tecnico che ha l’entusiasmo per il salto di realtà e che riceve per certi versi un giusto riconoscimento a quanto di buono fatto in carriera. Dall’altro nutro qualche dubbio per il fatto che il mister si è affacciato tardi al calcio che conta e data anche l’importanza della piazza. Sotto questo punto di vista ad esempio già il semplice fatto di aver impiegato così tanto a mettere da parte il modulo adottato ai tempi dell’Empoli è un esempio di quanto dico. Un modulo che poi a volerla dire tutta non è che avesse portato a grandi risultati neanche in Toscana considerato che a conti fatti l’Empoli si è comunque piazzato nelle ultime posizioni di classifica. Insomma, sicuramente non ho la stessa idea di Maradona ma sono comunque incerto“;

Come si spiega il fatto che il Napoli ha speso tanto nell’ultima finestra di mercato senza rinforzare la difesa: “Onestamente non me lo spiego. Il Napoli ha speso abbastanza ma forse il maggior merito nella conduzione del mercato è stato quello di aver trattenuto i giocatori importanti. Penso a Higuain e Callejon su tutti. Mi piace molto l’arrivo a centrocampo di Allan mentre, così come per Sarri, ho qualche perplessità sulle qualità ed il valore aggiunto che dovrebbe apportare Valdifiori. E’ un metodista, uno che deve giocare con due giocatori ai lati per poter condurre in maniera ordinata la manovra. Da questo punto di vista il cambio di modulo potrebbe agevolarlo e responsabilizzarlo“;

Potrebbe essere Mertens il trequartista del Napoli: “Mi ripeterò ma credo che il modulo migliore per il Napoli sia il 4-3-3. Quando il tuo punto di forza non è la difesa, non è il centrocampo ma sono quattro ali di altissimo livello, allora devi per forza schierarne almeno due. Insomma, devi assolutamente valorizzare al meglio quello che hai a disposizione. Impiegare Insigne o Mertens, che a me piace tantissimo, come trequartista ne riduce la pericolosità e non gli consente di mettere in mostra le loro doti migliori che sono velocità e dribbling“;

Passiamo alla Lazio. Cosa manca ai biancocelesti rispetto alla scorsa stagione: “In generale credo che alla Lazio manchi un po’ di maturità e soprattutto un po’ di cattiveria. Si è visto del resto anche lo scorso anno quando arrivati al punto cruciale della stagione si è rischiato di vanificare un lungo percorso perdendo il derby prima e complicandosi una partita, quella di Napoli, dove il discorso sembrava chiuso a fine primo tempo ed invece la vittoria alla fine è arrivata forse più per demerito degli avversari che per meriti propri. Sicuramente, ripeto, la squadra sta anche pagando moralmente lo scotto dell’eliminazione anticipata dalla Champions. L’insieme di queste cose fa in questo momento venir meno anche quell’intensità necessaria per fare un certo tipo di gioco che vuole Pioli. Nelle ultime uscite si è visto comunque qualche miglioramento“;

Cosa pensa del mercato della Lazio considerata anche la ghiotta occasione di tornare in Champions: “Credo sia stato fatto l’errore analogo a quello commesso dal Napoli la scorsa stagione nella stessa situazione ovvero puntare sul gruppo consolidato. Gli innesti che sono stati fatti sono di prospettiva. Si tratta certamente di giovani interessanti. Ma a certi livelli, in certe occasioni, servono giocatori di esperienza, di carattere. L’errore principale è stato non acquistare un vice Biglia così come non aver acquistato un difensore di livello da affiancare a De Vrij che per altro in questa stagione è partito anche male. Gentiletti non sembra un fuoriclasse e Hoedt non dispiace ma è giovane ed inesperto. Insomma, basta guardare anche quanto successo in Europa League: dove era la difesa sul cross che ha portato al gol del pareggio?“;

E dell’attacco e dell’arrivo di Matri: “Non provvedere subito all’arrivo di un attaccante è stata un’altra imperdonabile mancanza. Klose è ormai molto avanti con l’età e non può certo giocare una stagione da titolare. Djordjevic è alle prese con un infortunio da non sottovalutare assolutamente. L’arrivo di Matri è un palliativo. Sicuramente va bene data l’esigenza del momento. Il giocatore sembra anche essersi  inserito abbastanza bene nel sistema di gioco. Ma io penso che quando un calciatore inizia a cambiare così tante squadre un motivo di fondo ci deve essere“;

Per concludere, un pronostico per domenica: “E’ veramente difficile. La classifica suggerisce Lazio ma il fattore campo pende decisamente per il Napoli. Ritengo che quando si giochi al San Paolo a prescindere da tutto i padroni di casa partono sempre in posizione di vantaggio perché l’apporto del pubblico è qualcosa di straordinario. Certo, ammesso che domenica il pubblico sia presente allo stadio perché ultimamente non è che di spettatori se ne vedano molti neanche a Napoli. Dipenderà comunque tutto dal primo quarto d’ora di gioco quando si capirà già che piega prenderà la partita“.