Leo Messi
Leo Messi (Fonte: Afp)

Tre scenari improbabili per Leo Messi

Nel giorno in cui il mondo del pallone si interroga sul futuro di Leo Messi che, stando a quanto rimbalzato dall’Argentina, avrebbe comunicato al Barcellona la volontà di esercitare la clausola che gli consentirebbe di svincolarsi gratuitamente a fine stagione ed accasarsi altrove, anche noi di Tabser non abbiamo voluto essere da meno.

Lasciando però ad altri l’onere e l’onore di quantificare le probabilità di un futuro de La Pulga tra Manchester, Milano, Parigi o Rosario, abbiamo invece deciso di giocare un po’ delineando tre scenari alquanto improbabili e dal finale incerto per il futuro del fuoriclasse argentino.


Messi alla Juventus

Leo Messi alla Juventus
Fonte: Calcioj.com

Tra lo sgomento generale arriva l’annuncio ufficiale: Leo Messi è un nuovo giocatore della Juventus. A sorpresa La Pulga ha deciso di voltare le spalle a Guardiola e seguire invece il volere popolare che, dopo anni di accese rivalità e dualismi, chiede di veder giocare insieme l’argentino e CR7.

Agnelli per portare Messi alla Juventus indebita mostruosamente il club certo però che questo sarà finalmente l’anno buono per mettere in bacheca la Champions League. I bianconeri ipotecano lo Stadium e la Continassa, rivendono immediatamente Kulusevski al PSG per fare cassa e si appellano a tutte le divinità più o meno note dell’universo sperando che l’operazione a conti fatti non porti al default finanziario.

La convivenza tra CR7 e Messi alla Juventus, nonostante i sorrisi di circostanza e le dichiarazioni di rito, inizia sin da subito a rivelarsi, forse come prevedibile, piuttosto problematica. I due in campo si ignorano e ogni occasione è buona per dar luogo a sceneggiate plateali; come avviene al Picco di La Spezia quando la situazione degenera con CR7 e Messi che si accapigliano per la battuta di un calcio di rigore. Alla fine Pirlo, impassibile come sempre, senza proferire parola sguinzaglia per l’ennesima volta, con la forza di un semplice sguardo, Igor Tudor, svelando per altro così la reale ragione della presenza del croato nello staff tecnico. Il fatto che i due fenomeni vengano trascinati fuori dall’area di rigore per le orecchie fa passare in secondo piano, ancora una volta, l’ennesimo gol stagionale del solito Paulo Dybala, vero trascinatore dei bianconeri che a fine stagione mettono in bacheca il decimo scudetto consecutivo.

Uno scudetto che a Torino preferiscono non festeggiare per mantenere alta la concentrazione in vista della Champions che, a causa del persistere dell’emergenza Covid, viene interamente disputata ad agosto (fase a gironi compresa) con Euro 2020 che slitta nuovamente fino a sovrapporsi ai Mondiali; tanto che viene deciso che le due competizioni si terranno in contemporanea in Qatar per ottimizzare i tempi e non compromettere le successive stagioni.

Cala così il sipario sulla prima stagione di Messi alla Juventus. Agnelli si affretta a spiegare in televisione che l’uscita anticipata dalla Champions comporterà necessariamente un ridimensionamento considerata l’onerosità dell’investimento fatto per portare la Pulga a Torino con CR7.

Il sacrificato alla fine sarà l’imprescindibile Paulo Dybala. La Juventus, perso per pignoramento lo Stadium, si trasferisce a giocare ad Alessandria alternandosi con l’Under 23. Il cui portiere titolare, nel frattempo, diventa Gigi Buffon che giustifica questa sua inaspettata scelta spiegando di intravedere in questa avventura una maggiore probabilità di vincere un giorno la Champions League.


Messi al Napoli

Leo Messi Napoli
Fonte: profilo Twitter di Sergio Chesi

Pur di dimostrare una volta per tutte di essere in grado di reggere il paragone con Maradona, Leo Messi decide di cedere alla corte del Napoli.

Quello de La Pulga è una vera e propria scelta di cuore e volontà. Per trasferirsi all’ombra del Vesuvio Leo Messi accetta infatti una consistente decurtazione dell’ingaggio e rinuncia, come da prassi nella società di De Laurentiis, alla gestione dei proprio diritti di immagine che vengono così ceduti al patron degli Azzurri.

A Napoli si assiste a scene di delirio collettivo. Il giorno dell’arrivo in città del fuoriclasse argentino tale è la calca e l’entusiasmo che per coprire il tragitto dall’aeroporto di Capodichino allo stadio San Paolo il convoglio di Leo Messi impiega circa 10 ore (numero che i napoletani leggono come un segno del destino) costringendo la società a rinviare di un giorno la presentazione ufficiale alla stampa ed al pubblico partenopeo.

I primi mesi di Leo Messi con la maglia del Napoli sono pura poesia. La Pulga sciorina giocate di immensa classe, sforna assist a ripetizione per Osimhen che schizza nel frattempo in vetta alla classifica dei marcatori ed il Napoli guida la Serie A con un distacco discreto sulla Juventus ed uno siderale dall’Inter nel frattempo sempre più ai ferri corti con Conte che non perde occasione per ribadire di aver chiesto a Marotta l’acquisto di Neymar e non essendo stato accontentato non può certo competere con altre corazzate nonostante gli arrivi alla Pinetina di Van Dijk, De Bruyne e Dzeko.

La situazione precipita però a ridosso di Natale quando, sfruttando la bella stagione sudamericana, iniziano le riprese di Natale in Argentina e De Laurentiis chiede a Leo Messi di sacrificare le sue vacanze in patria per affiancare De Sica e Boldi nelle riprese. Il fuoriclasse argentino diserta il set cinematografico ma De Laurentiis non gradisce l’ammutinamento e così, sfruttando la finestra di mercato, spedisce La Pulga al Bari che a fine anno mancherà la promozione in Serie B perdendo ai playoff contro il Bitonto.

La querelle legale finirà per premiare il patron del Napoli forte della clausola contrattuale sulla cessione dei diritti di immagine. Leo Messi partecipa così alle riprese del cinepanettone successivo che, una volta arrivato nelle sale cinematografiche mondiali, riscuote un successo di critica e pubblico inaspettato tanto da valere a Leo Messi una nomination agli Oscar.


Messi al Real Madrid

Leo Messi Real Madrid
Fonte: goal.com

Tale è la rabbia per la deriva che ha preso la sua esperienza al Barcellona che a sorpresa Leo Messi sceglie la strada della vendetta siglando un triennale con il Real Madrid.

La Pulga oltre ad un ingaggio faraonico ottiene anche che il club di Florentino Perez se ne infischi del fairplay finanziario. Arrivano così al Bernabeu anche i compagni di merende Neymar e Luis Suarez; e Setien che, sempre per volere dell’argentino, viene relegato ad allenare i pulcini delle Merengues (con risultati per altro deludenti).

A Barcellona si assiste a scene di guerriglia urbana con i sostenitori blaugrana che mettono a ferro e fuoco la città pretendendo la testa di Bartomeu che, invece, chissà come riesce a mantenere la presidenza del Barça.

Il risultato è che il ritorno di Leo Messi al Camp Nou viene accolto con scene di isteria collettiva che raggiungono l’apice con il lancio in campo dello stesso Bartomeu; episodio che riporta alla memoria un precedente celebre e soprattutto che costringe l’arbitro a sospendere l’incontro al decimo della ripresa con il Real già avanti 7-0.

A fine anno però le Merengues perderanno la finale di Champions League contro il Bayern Monaco di Cristiano Ronaldo e Buffon che, accasatosi a gennaio in Baviera rinunciando in toto allo stipendio, riesce finalmente a coronare il suo sogno seppur come terza scelta di Flick.