Perù in Russia non ci andiamo ugualmente

Dopo aver ritrovato la qualificazione ad un Mondiale a 36 anni di distanza dall’ultima volta, il Perù potrebbe non potervi partecipare. Grazie al quinto posto nel girone di qualificazione sudamericano ed alla successiva vittoria nello spareggio intercontinentale contro la Nuova Zelanda la nazionale di Gareca ha strappato il pass per Russia 2018 guadagnandosi così il diritto di disputare un Mondiale per la prima volta da Spagna ’82. In quell’occasione il Perù, inserito nello stesso girone dell’Italia, riuscì a raccogliere 2 punti senza però qualificarsi al turno successivo.

L’incredibile entusiasmo che la qualificazione a Russia 2018 della nazionale peruviana ha suscitato in tutto il Paese è stato però presto gelato dalla notizia che il Parlamento, su proposta della deputata Paloma Noceda, starebbe pensando di emanare una legge per portare il controllo della Federazione locale in seno al Ministero dello Sport. Una scelta che sarebbe dettata dalla volontà di garantire un maggiore sviluppo ad un movimento che, negli ultimi decenni, ha faticato e non poco ad imporsi. Peccato che una simile decisione, qualora trovasse effettiva attuazione, entrerebbe in contrasto con le norme della Fifa che vietano qualsiasi ingerenza dello Stato sulle federazioni calcistiche.

Per questo nei giorni scorsi, complice l’inattesa eliminazione dell’Italia nello spareggio con la Svezia, è iniziata a circolare con insistenza la voce di un possibile ripescaggio della nazionale azzurra in caso di estromissione del Perù. Uno scenario che, in effetti, qualora la rappresentativa peruviana dovesse essere esclusa dal Mondiale di Russia 2018, potrebbe verificarsi veramente.

Perché i regolamenti riconoscono in capo alla Fifa il diritto di scegliere arbitrariamente con chi sostituire una Nazionale che rinuncia o viene esclusa da una competizione organizzata dall’organo calcistico internazionale. In particolare è l’articolo 7 del regolamento Fifa a stabilire che: “Se una Nazionale (delle 32 qualificate) rinuncia o viene esclusa dalla competizione, l’organizzazione della Fifa agirà a sua discrezione e prenderà qualsiasi decisione si rivelerà necessaria. L’organizzazione, in particolare, può decidere di sostituire la Nazionale in questione con un’altra”.

Ora, considerando che il disastro Italia ha recato un danno non indifferente non solo al movimento calcistico nostrano ma indirettamente anche a quello internazionale (basti pensare che il pacchetto dei diritti tv ha subito un deprezzamento considerevole), si potrebbe anche pensare che la scelta della Fifa in caso di esclusione del Perù da Russia 2018 potrebbe ricadere sull’Italia. È anche vero però che la Nuova Zelanda, la Nazionale eliminata dai biancorossi agli spareggi, od il Cile, che si è piazzato al sesto posto a pari punti con il Perù ma con una peggiore differenza reti, potrebbero rivendicare il ripescaggio potendo per altro contare su ottime argomentazioni. Quelle che, al di là dell’aspetto economico, mancherebbero invece all’Italia.

Per fortuna a togliere tutti dall’impasse ci ha pensato la stessa Paloma Noceda specificando che si, prima o poi la legge per nazionalizzare la gestione della Nazionale biancorossa verrà varata. Ma sicuramente ciò non avverrà in tempi tali da impedire al Perù di prendere parte a Russia 2018.

Insomma, meglio rassegnarsi una volta per tutte. Possiamo tranquillamente fare altri programmi per l’estate. Niente Russia 2018 per noi.