Lazio-Chievo 4-1, un poker per l’Europa. I clivensi pagano cara l’espulsione di Cesar

Tre punti che pesano oro per la Lazio di Stefano Pioli che esce vincitrice per 4-1 in un match, quello dell’Olimpico con il Chievo, ricco di emozioni soprattutto nella ripresa. Ospiti avanti dopo appena cinque minuti del primo tempo con Cesar ma annichiliti nella ripresa che si apre con l’espulsione proprio del difensore brasiliano che condanna il Chievo a giocare in dieci per praticamente tutta la seconda frazione di gioco. Nei secondi quarantacinque minuti di gioco arrivano quattro gol per i padroni di casa, il primo dal dischetto, l’espulsione di Radu per un fallo da rigore su Paloschi che si fa però ipnotizzare dal dischetto da Berisha ed un palo di Felipe Anderson. La vittoria rilancia le ambizioni europee della Lazio e premia ancora una volta le scelte di Pioli che così come a Bologna ha saputo leggere correttamente la partita indovinando tutti i cambi.

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Primo tempo – Nessuna sorpresa alla lettura delle formazioni. La Lazio schiera nuovamente Bisevac titolare e si affida a Radu come centrale. Confermato Konko a destra mentre Lulic viene arretrato sulla linea dei difensori sull’out opposto. In mediana spazio a Cataldi per sostituire l’infortunato Biglia. In avanti è Djordjevic a guidare l’attacco con Candreva e Keita a supporto e Felipe Anderson ancora in panchina. Maran risponde con un 4-3-1-2 con Birsa a supporto di Inglese e Paloschi. Nei primissimi minuti del match la Lazio sembra condurre le ostilità ed invece alla prima occasione arriva la doccia gelata per i biancocelesti. Punizione dalla trequarti per i clivensi. La difesa della Lazio attende sulla linea dei sedici metri ma Cesar è più lesto ed infilandosi dalle retrovie coglie di sorpresa Milinkovic-Savic battendo agevolmente Berisha. Chievo in vantaggio e partita subito in salita per la squadra di Pioli che stenta a riorganizzarsi. I padroni di casa, che appaiono abbastanza compassati complice anche la regia in avvio stentata di Cataldi, si affidano prevalentemente ad azioni individuali spesso e volentieri condotte da un Keita che appare ispirato. Proprio il numero quattordici biancoceleste impensierisce per la prima volta Bizzarri al 10′ quando recupera una palla che sembra destinata a superare la linea di fondo e dopo aver beffato il diretto avversario con un dribbling a rientrare prova il tiro a giro di sinistro che trova pronto l’estremo difensore argentino. E’ però l’unico squillo di tromba di una squadra che appare priva di idee e soprattutto che sembra soffrire le ripartenze degli ospiti bravissimi con le imbeccate di Birsa e l’elastico di Paloschi volto a favorire gli inserimenti di Inglese a mettere in affanno la retroguardia biancoceleste. I padroni di casa crescono però notevolmente nell’ultimo quarto d’ora quando finalmente si accendono Candreva e Lulic, ammonito al 37′ per un fallo discutibile e che diffidato salterà la trasferta di Udine. Gli sforzi dei capitolini producono una serie di situazioni potenzialmente pericolose che i clivensi riescono tuttavia ad intercettare prima che possano impensierire Bizzarri. Almeno fino al 40′ quando nel giro di due minuti la Lazio sfiora in almeno tre occasioni il gol del pareggio. Prima una ripartenza tre contro due viene gestita malissimo da Keita che scarica per Djordjevic, oramai chiuso, anziché tentare la conclusione a rete. Sugli sviluppi dell’azione i biancocelesti trovano con Candreva la botta che viene però respinta da Bizzarri. La palla arriva ancora a Keita che tenta la conclusione intercettata con un colpo di tacco da Parolo. La sfera sembra passare sotto le gambe di Bizzarri e fa gridare al gol i pochi spettatori dell’Olimpico. Ma una fortunosa deviazione di tacco del portiere fa rocambolare la palla in angolo. C’è ancora il tempo per un paio di colpi di testa sopra la traversa che non cambiano al duplice fischio di Calvarese il risultato. Si va all’intervallo sul risultato di 0-1 che nonostante una Lazio non particolarmente brillante penalizza comunque i capitolini.

Secondo tempo – La ripresa si apre con l’ingresso in campo di Matri per Djordjevic e l’espulsione di Cesar per doppia ammonizione dopo appena un minuto di gioco con il secondo giallo che sembra piuttosto eccessivo. Maran corre subito ai ripari sostituendo Inglese con Sardo lasciando Birsa a supporto di Paloschi. Per cinque minuti non si gioca. Quando si riparte, oramai al 50′, c’è subito una punizione dal limite per la Lazio per un fallo di Pinzi su Candreva: Cataldi tocca per Parolo che spedisce alle stelle. Ci si aspetterebbe un assedio ma il Chievo sembra riuscire a controllare abbastanza facilmente gli affannati tentativi della Lazio non disdegnando per altro qualche sortita offensiva. Pioli intorno al quarto d’ora sceglie la trazione anteriore sostituendo Milinkovic-Savic con Klose e rinunciando dunque a Felipe Anderson. Al 19′ come a Bologna arriva l’episodio che cambia la partita. Su una palla ribattuta in area si avventa Candreva che viene abbattuto. Rigore che lo stesso numero 87 trasforma e la partita torna in parità con la Lazio in superiorità numerica. Maran capisce la mala parata ed ancor prima che il tiro dal dischetto venga trasformato sostituisce Birsa con Frey con l’obiettivo di tornare a Verona almeno con un punto. Ma la squadra di Pioli è conscia che l’occasione è troppo ghiotta per non essere sfruttata. Al 24′ i biancocelesti si rendono pericolosi con Candreva che si impappina però al momento di concludere a rete. Pioli tenta il tutto per tutto e manda in campo Felipe Anderson per Konko restando con solo due difensori con Cataldi pronto ad arretrare in caso di necessità. La spinta della Lazio, trascinata dal solito Candreva, si fa prepotente e gli sforzi dei capitolini vengono premiati al 27′ quando Cataldi trova la conclusione al volo da fuori area su una respinta della difesa veneta che coglie di sorpresa Bizzarri. Primo gol in Serie A per il lazialissimo centrocampista biancoceleste che libera tutta la sua gioia con una corsa sotto la Curva Nord senza maglia che gli costa il giallo di Calvarese. Maran accusa il colpo e spedisce in campo Mpoku per dare manforte a Paloschi avanzando sulla trequarti anche Castro. Mossa che sembra giovare ai clivensi. Trovato il vantaggio infatti la Lazio sembra rallentare ed il Chievo ne approfitta per riaffacciarsi nell’area avversaria proprio con il neo entrato Mpoku che pesca Paloschi bravo a difendere il pallone ma anticipato al momento di battere a rete dal ritorno di Cataldi. La Lazio avverte il pericolo e reagisce. Una giocata di Felipe Anderson al 36′ mette Candreva in condizione di battere a rete. Il diagonale è chirurgico e la doppietta è servita. Il 3-1 sembra chiudere i giochi ma non è così. Neanche il tempo di centrare che Mpoku si produce con Paloschi in una giocata analoga a quella di pochi minuti prima. Il centravanti è ancora una volta bravo a difendere palla con il corpo ed a girarsi fronte porta. Radu non può far altro che atterrare l’ex Milan prima che batta Berisha. Rigore ed espulsione che ristabilisce la parità numerica. Dal dischetto si presenta lo stesso Paloschi ma Berisha si supera allungandosi alla sua destra deviando la palla in angolo e scacciando via le paure dei biancocelesti. C’è ancora il tempo per un palo clamoroso di un Felipe Anderson che quando è entrato ha saputo incidere sulla partita e per il sigillo di Keita al termine di un contropiede gestito magistralmente dai biancocelesti. Dopo sei minuti di recupero finisce 4-1. Quinto risultato utile consecutivo per la Lazio che torna in piena corsa per l’Europa League. Si ridimensionano forse le ambizioni di un Chievo che ha pagato a caro prezzo l’inferiorità numerica.