L’Angolo tattico: Verona-Torino, inefficacia verso pragmatismo

Ci sono alcuni allenatori che cambiano modulo ogni partita. Ce ne sono altri che pur di non cambiarlo o variare idea di gioco si fanno esonerare o  portano le squadre in una crisi dalla quale è difficile uscire. Dove stà la verità ? Ci aiuta Verona-Torino. Analizziamo le statistiche della partita :

Hellas Verona Torino
57 % possesso palla (*) 43
4 / 11 tiri dentro / totali 5 / 13
572 Palle giocate 435
69.3 % passaggi riusciti 60.2
13′:29″ Supremazia territoriale 06′:41″
57.6 % attacco alla porta 53.6
46.4 % protezione area 42.4
40.5 % pericolosità 55.9
14 Falli commessi 17
8 Angoli 4

(Fonte : Lega serie A –Panini digital)

Molto spesso viene attribuita ai numeri la capacità di parlare di una partita e definirne l’andamento e l’incidenza sul risultato finale. Nel match del Bentegodi, invece, possesso palla, supremazia territoriale e palle giocate fanno pendere l’ago della bilancia a favore di un Verona volenteroso ma sterile di iniziativa.

Inefficacia: il Verona ha cercato sin dalle prime battute il controllo del gioco con un continuo giro palla che spiega i 572 passaggi ed una percentuale di possesso del 57%. Greco e Marquez insieme hanno totalizzato 110 passaggi certificando quindi il baricentro basso della manovra. E forse questo giustifica la bassa percentuale di pericolosità della squadra che, pari appena al 40%, deve far riflettere. Il Verona è infatti una squadra che si affida prevalentemente a un Luca Toni schierato come centravanti boa. La manovra si riduce ad un giro pala sterile finalizzato al lancio lungo nella con i centrocampisti a rimorchio per la sponda dell’ariete. Il problema non è certo nell’età del centravanti (classe 1977) che tra sportellate, spintoni e grinta è ancora uno dei migliori. Il problema, semmai, è quest’anno la mancanza di alternativa; di un gioco che abbia più ampio respiro sui laterali ed un giro palla più avanzato e veloce che cerchi maggiormente la profondità e l’imprevedibilità. Sicuramente, rispetto alla scorsa stagione, pesa la partenza di Iturbe. Ma forse pesa ancor di più la mancata sostituzione di Jorginho, perché è evidente l’assenza di un regista di spessore.

Pragmatismo: il Torino parte da una concezione molto diversa. Non impone il suo gioco e anzi porta sistematicamente tutti giocatori dietro la linea della palla in fase di non possesso sperando di intercettare uno dei lanci lunghi su Toni e ripartire in contropiede. Le linee, molto compatte, si dilatano solo in fase di possesso palla e bisogna riconoscere che a livello atletico la squadra di Ventura è molto ben preparata. Glik, controlla la difesa, Quagliarella fa il lavoro sporco di infastidire la manovra e si riparte tutti a centrocampo per creare superiorità numerica. E si cerca superiorità numerica anche nelle rimesse da fondo campo. Da notare come il Toro vuole innervosire gli avversari facendo partire la manovra dal portiere con passaggi vicino all’area aprendo esternamente. Lascia così i centrali liberi e imposta la manovra. Innervosisce perché i deboli passaggi e il regolamento che prevede che l’attaccante non possa entrare nell’area se non a possesso palla avvenuto (ultima chicca di un vecchio baluardo di regole…ma si pensa alla moviola in campo ) crea continui interventi arbitrali. E’ così che il Toro in ripartenza ed in rapidità ha creato il massimo con il minimo sforzo. Scambio rapido nell’occasione del goal di Martinez , El Kaddouri in occasione del goal che chiude la partita. Si conteranno 54 palloni recuperati da Vivez e Bovo (buona la sua prova) e i numerosi chilometri percorsi da Benassi che ha aggiunto qualità e quantità alla manovra corale.

Non a caso l’indice sulla densità vede un Verona con una percentuale di 48% a Centrocampo e 35% attacco e un Torino a parti invertite 48 % difesa e 38% centrocampo. Il Verona deve abbandonare le certezze del passato guardando al futuro in ottica di rinnovamento. Il Torino  forse a breve dovrà prendere decisioni importanti, campionato o coppa. Ma sull’onda dell’entusiasmo si possono centrare obiettivi importanti.