Il 19 novembre, Alassane Pléa è risultato positivo al Covid-19. Nel weekend è tornato e punta l’Inter: in Champions League vanta tre gol e quattro assist in quattro gare. Lui, l’acquisto più costoso nella storia del Borussia Monchengladbach, ha imparato a segnare da Mario Balotelli a Nizza (“Lo pagherei 100 milioni”, ha detto su Balo) ed è stato il primo calciatore francese a donare l’1% del suo stipendio in beneficenza. Ecco la sua storia.
Tripletta storica
La sua tripletta nel 6-0 che il Borussia Monchengladbach ha rifilato allo Shakhtar Donetsk il 3 novembre scorso ha fatto la storia e scomodato numeri importanti: peggiore k.o. europeo casalingo dei Minatori (che però giocavano a Kiev anziché nel Donbass) e miglior vittoria europea dei Fohlen dal 1973, dodicesima tripletta di un francese in Champions League. Infine, come se non bastasse, l’assist a Lars Stindl ha reso Pléa il primo calciatore dal 2003/04 a realizzare un assist in tutte le prime tre partite della fase a gironi di Champions League. Pléa gioca al Borussia Mönchengladbach dall’estate 2018: indossa il 14 in onore dell’idolo Henry ed è stato pagato 25 milioni (acquisto record nella storia del club) e Lars Stindl si è meravigliato della sua modestia. Era già capitato da Alexy Bosetti: “Al Nizza non credo che la gente capisse quanto fossimo fortunati ad avere un giocatore come lui. Mario gli ha rubato la maggior parte delle luci della ribalta, ma Alassane è stato il nostro miglior attaccante“.
Lilla, Balo, Nizza
Sekou Pléa è nato in Mali ma a 17 anni ha studiato in Francia: ex insegnante, è stato sindaco di un villaggio a nord della capitale. Suo figlio Alassane è nato a Lilla nel 1993 ma è cresciuto a Villeneuve-d’Ascq – vicino allo stadio Pierre Mauroy di Lille – ma ha giocato a Wasquehal. Notato dall’osservatore Gerard Bonneau, si è trasferito all’Olympique Lione e nel 2009/10 ha condiviso il campo nell’U17 con Tolisso, Fekir e Martial. Nel gennaio 2014 il prestito all’Auxerre e nell’estate 2014 ecco il trasferimento a Nizza, la sua fortuna. Il tecnico Claude Puel lo ha schierato al centro e Pléa in quattro anni ha trovato la via del gol: 3 il primo anno, 6 il secondo, 11 il terzo e 16 il quarto (2017/18). Nel mezzo, l’arrivo di Balotelli a Nizza nell’estate 2016 e lo spostamento ad ala deciso dal tecnico Lucien Favre: “Tutti sanno che mi piace giocare al centro, ma c’è lui e fa gol. Io sono un combattente, mica uno che tiene il broncio“, ha commentato Pléa. Quante soddisfazioni all’Allianz Riviera: tra queste, il terzo posto nel 2016/17, i 25 anni compiuti il 10 marzo 2018 e festeggiati con un poker in trasferta al Guingamp, il giorno dopo.
Pléa, Covid e beneficenza
Il legame di Pléa con Nizza è forte: “Parlo spesso con Sarr, Cyprien e Tamèze, per lui è dura a Bergamo – ha confidato a marzo al sito dell’Ogc Nizza – noi stiamo bene, ma quanti contagi. E il numero delle vittime è scioccante”. Peraltro è un legame reciproco: per tre stagioni Pléa ha sostenuto i Fonds de Dotation del club (con lo scopo di fornire cibo, vestiti e giocattoli ai bisognosi) ed è stato il primo calciatore di Ligue 1 a donare l’1% del suo stipendio annuale in beneficenza, circa 14mila euro secondo Le Monde. Ha proseguito sulla falsariga al ‘Gladbach, pagando assieme ai compagni gli stipendi dei dipendenti: “Sappiamo che i club perderanno molti soldi col Covid-19, penso sia giusto donare una piccola parte. Può aiutare molte persone, e quando doni guadagni ancor di più” ha raccontato a Rmc Sport a marzo. Ancora, a Le Monde aveva detto: “È una questione di educazione: i miei genitori mi hanno insegnato ad aiutare le persone bisognose. L’ambiente del calcio stordisce, ma il mio impegno mi riporta al mondo reale, sono molto fortunato”. E nel mondo reale questa sera c’è una partita: quella contro l’Inter, al Borussia Park.