Sulle ali del Gabbiano: il ritorno di Musa Barrow

Con la 50ima vittoria di sempre contro la Roma, nell’anticipo della 23ima giornata il Bologna dà una seria sterzata alla propria stagione. Spogliatoio compatto attorno a Sinisa Mihajlovic, che sta gestendo il tutto (campo e non) alla perfezione. Zona rossa della classifica ben distante e qualche piccola soddisfazione, come all’Olimpico o al San Paolo ad inizio Dicembre, che fanno sognare. Ci si potrebbe accontentare, vista la sofferenza della scorsa stagione. Eppure il mercato invernale è riuscito a regalare quel qualcosa in più che li potrebbe portare a giocarsi un posto per l’Europa. Musa Barrow aveva solo bisogno di rilanciarsi e dopo poche giornate rischia di diventare subito uno dei migliori colpi di mercato dell’intera stagione.

Opportunità

La sua voglia di minutaggio ma soprattutto per il Bologna la possibilità di inserire un elemento più pronto di Skov Olsen, classico colpo “Sabatiniano” ma ancora molto acerbo. In 4 partite si è già inserito pienamente nei meccanismi rossoblu: esordio contro l’Hellas Verona, in gol a Ferrara contro la Spal, titolare nella vittoria contro il Brescia risolta al 92 e uomo partita nella sfida dell’Olimpico: pregevole assist per il vantaggio di Orsolini, tiro a giro da fuori deviato da Cristante in porta e contropiede fulmineo con cui salta agevolmente Santon e mette alle spalle di Pau Lopez. Uscito per infortunio fra gli applausi dei compagni, Musa Barrow è stato molto elogiato anche da De Leo, il tattico del Bologna. Come se bastasse davvero poco per rimettersi in sesto dalla parentesi Atalanta, chiuse troppo male rispetto a quanto effettivamente c’era di potenziale.

La musica non è certamente cambiata quest’anno, con due soli assist, contro Juve e Bologna, e un rigore sbagliato nella stessa partita contro i bianconeri. Tanta panchina e pochi scampoli che hanno convinto il gambiano a cambiare aria. Piazzato in un ruolo non suo che riesce a conquistare in brevissimo tempo. Ora, che rinuncia agli ottavi contro il Valencia, le possibilità di poter tornare anche il prossimo anno in Europa non sono poi così remote. Due anni fa uno dei talenti classe 1998 più promettenti del panorama calcistico mondiale, Mousa Barrow dopo qualche mese può togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Tornando a volare come non mai con lo squadrone che, ultimamente, sta tornado a “Far tremare il mondo”.

Prospettive

La curiosità è che sino ad ora in tutte e quattro le partite è stato schierato ala, differentemente dalle precedenti 51 gare in carriera (forse al massimo mezz’ora una volta). Dopo l’esordio nel finale di stagione 2018 con diverse giocate interessanti (3 reti in 12 partite) e un paio di offerte di mercato allettanti, come i 15 milioni rifiutati ai tempi dal Red Bull Salisburgo, le cose per Mousa Barrow non sono più andate: diversi gol nei preliminari di Europa League (una tripletta al Sarajevo) ma poi una rapida involuzione, prima assieme al club e poi in controtendenza con la conquista della finale di Coppa Italia e della storica qualificazione alla Champions League degli orobici. Rotazioni più corte, l’ansia di perdere tutto: la mancanza di turnover ha certamente fatto il suo.