Sven Ulreich

L’onestà di Sven Ulreich

Sven Ulreich

L’eliminazione del Bayern Monaco nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid non è dipesa esclusivamente dalle pur evidenti sviste arbitrali.

Ai bavaresi sono infatti costate care anche le disattenzioni di Corentin Tolisso prima e Sven Ulreich poi che, insieme, hanno combinato la frittata che ha portato al gol del momentaneo 2-1 di Benzema; rete che, a conti fatti, si è dimostrata decisiva per l’eliminazione dalla competizione della squadra di Jupp Heynckes.

A volerla dire tutta la sbavatura più evidente (per non chiamarla con il suo nome, ovvero papera) è quella dell’estremo difensore del Bayern che ha mostrato evidente indecisione sul come gestire il comunque avventato retropassaggio di Tolisso.

 

 

Sven Ulreich sembrava in realtà in vantaggio ed in grado di rinviare il pallone con i piedi. Invece, tra lo sgomento generale, ha deciso di avventarsi sul pallone si in scivolata, ma per bloccare la sfera con le mani. Solo che c’era un problema: trattandosi di retropassaggio ne sarebbe scaturita una punizione a due in area. La soluzione adottata da Ulreich è stata però più dannosa dal momento che il sostituto di Neuer ha alla fine deciso di aggiungere orrore ad errore lasciando scorrere la sfera e servendo così a Benzema il più comodo degli appoggi in rete.

Una frazione di secondo, decisiva, che l’estremo difensore del Bayern ha spiegato così ai microfoni della Bild:

 

“Ho visto il passaggio e ho visto Benzema arrivare, quindi mi sono posizionato per l’uno contro uno. Però subito dopo ho pensato: “Merda, non posso prenderla con le mani!”. In tutto questo l’ho mancata anche con il piede”

 

Sven Ulreich per sua fortuna è un tipo onesto che sa affrontare la vita con filosofia:

 

“In quei pochi millisecondi i pensieri si incrociano e io purtroppo non ho preso nessuna decisione. Cose del genere accadono una volta su 100, ma questo è il destino del portiere. Se gli attaccanti sbagliano non è un problema grave, se sbagliano i difensori lo è un po’ di più, i portieri invece non possono proprio sbagliare. Ho giocato otto mesi senza commettere errori ed è un peccato che sia successo proprio ora”

 

Sarebbe interessante però capire anche cosa sia passato per la testa di Tolisso; cosa che, ad oggi, non è però data sapere.