I dieci episodi più discussi della storia della serie A

Ricapitoliamo i dieci episodi più discussi nella storia della Serie A. La sosta del campionato non ha smorzato le polemiche del post Juve-Roma, dando vita ad interminabili elenchi su errori arbitrali che hanno influenzato la storia del calcio italiano. Abbiamo provato a mettere ordine e a stilare il nostro elenco. Si parte dal 1982.

10) 16 maggio 1982, ultima giornata di campionato: la Fiorentina  e la Juventus si trovano appaiate a 44 punti in testa alla classifica a 90’ minuti da termine della stagione sportiva. I viola affrontano il Cagliari al Sant’Elia; ai sardi è sufficiente un pareggio per ottenere la certezza matematica della salvezza. Dopo un primo tempo noioso e privo di emozioni, nei primi minuti della ripresa Antognoni effettua un cross dal fondo destinato a Cicco Graziani, che ringrazia e appoggia in rete. L’arbitro Mattei di Macerata però annulla, fischiando una fantomatica ostruzione di Bertoni ai danni dell’estremo difensore sardo, che con un’uscita  fuori tempo aveva favorito la realizzazione viola. La Fiorentina non riuscirà più a segnare e la gara terminerà 0-0. La Juve vincerà lo scudetto grazie ad un gol di Brady su rigore contro il Catanzaro, con i calabresi che a fine partita recrimineranno per una gomitata in area bianconera di Brio ai danni di Borghi. Antognoni, al termine della gara, negli spogliatoi dichiarerà senza mezze misure: “Ci hanno rubato lo scudetto”.

9) Siamo nell’aprile 1972, precisamente il 23, mancano tre giornate al termine della stagione e il Torino, in lotta per il titolo, è ospite del Milan a San Siro, Alla fine del primo tempo i rossoneri passano in vantaggio. Il Torino prova la rimonta per tutto il secondo tempo, e proprio nei minuti di recupero viene accordato ai granata un calcio di punizione dal limite dell’area. Per intercettare il cross che ne scaturisce, il portiere del Milan Cudicini si scontra con il difensore Anquiletti: i due franano a terra e la palla finisce tra i piedi di Toschi, che insacca a pochi metri dalla porta sguarnita. L’Arbitro Toselli di Cormòns però annulla senza apparente motivo: in seguito si dirà che avesse fischiato la fine della partita prima che la palla entrasse in rete. Il Torino terminò il campionato ad un solo punto dai campioni bianconeri.

8) 21 marzo 1971, settima di ritorno: il Napoli è terzo con tre punti di svantaggio dal Milan capolista e a due dall’Inter. Gli azzurri incontrano l’Inter a San Siro, un’occasione per rimanere in lotta e tentare la volata finale. Il Napoli infatti passa in vantaggio con un tap in di Altafini, e al 44’ i nerazzurri rimangono in dieci per l’espulsione di Burgnich, seguita da lunghe proteste protratte negli spogliatoi da parte di Sandro Mazzola. Dopo pochi minuti dall’ingresso in campo per l’inizio della seconda frazione di gara, proprio il capitano dell’Inter urta un difensore napoletano in area di rigore. Alza le braccia in segno di protesta e l’arbitro Gonella di Asti assegna il calcio di rigore con cui l’Inter agguanterà il Napoli, per poi superarlo e vincere 2-1. A fine partita si sfiora la rissa, e Dino Zoff, portiere ai tempi del Napoli, dichiarerà in seguito: “Quel giorno avevo deciso di lasciare il calcio”.

7) 28 dicembre 2012: si gioca Catania Juventus. Il Catania passa in vantaggio con un tap in regolare di Bergessio. Il pubblico è infesta, ma l’esultanza è prematura. Pepe si riproduce in uno scatto fulminante che parte dalla panchina e termina a pochi centimetri dall’assistente da Rizzoli, che quel giorno è assistente dell’arbitro Gervasoni. Il gol viene annullato ingiustamente, il presidente del Catania Pulvirenti viene espulso e la Juve vincerà 0-1. Nei giorni seguenti si dirà ironicamente che il migliore in campo fu Simone Pepe.

6) Passiamo ad uno dei campionati peggiori dal punto di vista arbitrale, il 1997/98: è l’undicesima giornata e si gioca Juventus Lazio. Le squadre sono sul’1-1 quando nel secondo tempo Del Piero viene atterrato in area di rigore da Marchegiani. La palla però finisce tra i piedi di Inzaghi che si ritrova solo davanti alla porta vuota. L’arbitro Boggi di Salerno concede giustamente il vantaggio. Inzaghi però fallisce un gol già fatto colpendo il palo. Boggi allora torna sui suoi passi e assegna il calcio di rigore per la Juve realizzato da Del Piero. La Juve vince 2-1, e le polemiche si trascineranno per settimane.

5) É il 26 febbraio 2012. Il Milan di Allegri e la Juve di Conte si sfidano per lo scudetto. Il Milan è a +2 e può sfruttare il fattore-campo per allungare. I rossoneri vanno avanti con Nocerino, e pochi minuti dopo, su azione da calcio d’angolo, Buffon compie un miracolo sul colpo di testa di Mexes, ma sulla respinta si avventa Muntari da un passo, e il portiere della Nazionale riesce a prenderla solo quando è dentro di un metro buono. Tutti esultano, ma il fischio non arriva. La Juve (alla quale verrà annullato un gol regolare) pareggerà nella ripresa con Matri, e complici i pasticci del Milan contro Bologna e Fiorentina, vincerà lo scudetto dopo anni di purgatorio. Emblematica la frase di Buffon nel dopopartita: «Il gol di Muntari? Non so se è entrata, ma se me ne fossi accorto non avrei detto nulla».

4) Novembre 1997: Juve-Udinese sono sul punteggio di 1-1, Oliver Bierhoff anticipa il portiere in uscita; la palla va verso la porta, Ferrara tenta un intervento disperato e riesce a colpire la palla e mandarla fuori, ma solo dopo che questa era entrata. E nettamente anche, visto che tutti si accorgono di quel gol. ma né il guardalinee né l’arbitro Cesari (gli addetti ai lavori colpevolmente lontano dall’azione) ravvisano il gol. La Juve dilagherà poi vincendo 4-1.

3) 14 maggio 2000, ultima giornata di campionato, alla Juve basta un pareggio al Curi di Perugia per vincere il ventiseiesimo scudetto della sua storia. La pioggia incessante ha reso il campo da gioco una piscina impraticabile, tanto da indurre l’arbitro Collina a sospendere la partita per un’ora. C’è già Antonio Conte, che è ancora pelato ed è ancora un calciatore: normalmente il suo colpo di testa sul primo palo ad anticipare gli avversari è micidiale; questa volta invece è mortifero, almeno per la Juventus. Proprio su una sua respinta di testa infatti si avventa Alessandro Calori, che con una zampata al volo millimetrica insacca alle spalle di Buffon. La Juve perderà la partita 1-0 e la Lazio diventerà Campione d’Italia. La decisione di Pierluigi Collina di far giocare la partita sarà sommersa da una valanga di polemiche.

2) Sull’onda dell’ultima sfida tra Roma e Juventus, riprendiamo quello che è l’episodio più citato dai capitolini quando di parla di Juve-Roma. Era la terzultima giornata del campionato 1980/81 e Roma e Juve si sfidano per lo scudetto, con i bianconeri avanti di un punto in classifica. Cross di Bruno Conti, spizzata di Pruzzo per Turone che insacca di testa. L’arbitro Bergamo convalida ma il guardalinee Sancini alza la bandierina per fuorigioco. Il gol è annullato. La partita finirà 0-0 e la Juventus vincerà il campionato con soli due punti di vantaggio sui giallorossi. Nonostante l’errore grossolano, il giorno dopo l’arbitro Bergamo riceverà un 7 in pagella dalla Gazzetta dello Sport per non aver subito la sudditanza psicologia nei confronti dei bianconeri, ed avendo avuto la fermezza di espellere Furetto nel primo tempo.

1) 26 aprile 1998: è la partita dell’anno, la ricordiamo tutti. Juve è capolista con due punti di vantaggio sull’Inter, che quel giorno è ospite al Delle Alpi Di Torino. Il risultato è sull’1-0 in favore dei bianconeri quando Ronaldo inventa una delle sue micidiali serpentine ed entra in area di rigore. L’unico modo per fermarlo è fargli fallo: ed è quello che farà Iuliano con un placcaggio da NFL. L’Arbitro Ceccarini di Livorno però non ravvisa l’irregolarità e fa giocare, fischiano sul ribaltamento di fronte un rigore per un fallo di Taribo West ai danni di Del Piero. Gigi Simoni entra in campo e viene espulso, le proteste sono vibranti ma ormai non c’è più niente da fare. Pagliuca para il rigore ma il risultato resta sull’1-0 e la Juve è ormai padrona del campionato. Lo stesso Ceccarini ammetterà in futuro di aver valutato male l’episodio per non aver visto l’inizio dell’azione di Iuliano, ma solo sconto finale con Ronaldo.