-“Pronto, quanto volete per cambiare il nome del vostro stadio?” – ” 500 milioni pagabili in 20 anni.” Deve essere andato più o meno così il colloquio tra il presidente del Real Madrid Florentino Perez e il fondo arabo IPIC (International Petroleum Investment Company), una società controllata dalla Famiglia Reale Araba, per il restauro e il cambiamento di nome del Santiago Bernabeu. La proposta araba è incredibile quanto irrinunciabile. Sebbene ciò significhi rinunciare a qualcosa che è molto più di un semplice nome.
Santiago Bernabeu è infatti una delle figure leggendarie del calcio. Fu dapprima giocatore del Real Madrid e poi presidente dal 1943 per 35 stagioni fino al momento della sua morte avvenuta nel 1978. Sotto la sua presidenza vennero conquistati ben 16 campionati nazionali, 6 coppe del Re e soprattutto 6 Coppe dei Campioni che resero la sua una delle gestioni più vincenti di sempre. Nel 1955 il Nuovo Estadio Chamartin (questo il primo nome della struttura) cambiò nome in Santiago Bernabeu in onore del “presidentissimo”.
Pur non essendoci ancora comunicazioni ufficiali, il Presidente Perez ha già dichiarato che il nuovo stadio “Sarà un’icona all’avanguardia architettonica di questa città”. Non si sa bene quali siano i punti previsti dall’accordo ma per ora il nome più accreditato sembra essere “Abu Dhabi Bernabeu”. Nonostante le promesse però una buona parte dei tifosi non è assolutamente d’accordo con quanto deciso e accusa Perez di guardare più ai suoi interessi personali che a quelli del club.
Oltre la ristrutturazione dello stadio, c’è anche da considerare l’enorme situazione debitoria del Real Madrid che con Perez al timone ha raggiunto cifre incredibili. Parliamo infatti di 360 milioni a breve termine e 240 dilazionati nel tempo. Nonostante gli introiti derivanti dalla vittoria dell’ultima Champions League, i soldi incassati dalle cessioni forzate di pezzi pregiati come Di Maria, Morata, Higuain e Xabi Alonso e i ricavi dell’enorme fatturato annuo che si aggirano intorno ai 600 milioni di euro, il Real Madrid non riesce da solo a ripianare i debiti e per questo si è visto “costretto” ad accettare l’offerta araba in cambio di un nome. Un nome che è però un pezzo di storia.