Povero Karius: condannato, perdonato e dimenticato

Loris Karius

Chiamarsi Loris Karius non è mai stato così difficile. L’oramai ex portiere del Liverpool ha perso tutto (o quasi) nella notte del 26 maggio scorso con due papere che hanno compromesso la finale di Champions League del suo Liverpool contro il Real Madrid. 

Quella sera c’è da ricordare anche la prodezza in rovesciata di Gareth Bale e l’infortunio di Mohamed Salah. Due fatti che sicuramente hanno condizionato l’esito del match, ma che non cancellano la prestazione da incubo di Karius. Buio totale per un portiere classe ’93 che non ha mai fatto intravedere segni di debolezza in porta, anzi. Tanto si è parlato, molto si è discusso a riguardo. Nei giorni successivi qualcuno ha addirittura avanzato l’ipotesi di un trauma cranico riportato dopo lo scontro di gioco con Sergio Ramos. Fatto che avrebbe compromesso la sua prestazione, a giustificazione di quanto è poi realmente accaduto sul campo da gioco.

L’errore sul gol di Benzema è da film degli orrori. Karius continuerà a sognarsi di notte quella gestione della palla, molto probabilmente per il resto della sua vita. In una partita equilibrata, il suo calo di concentrazione ha dato manforte al Real Madrid convincendolo della possibile vittoria. L’attaccante francese ci ha provato, come fanno tutti i numeri 9 davanti al portiere con il pallone, pronto al rinvio. Normalmente ci si avvicina all’estremo difensore più per prassi che per convinzione. Scelta non fu migliore in quel caso poichè Karius ha fatto quello che un portiere non dovrebbe mai fare, soprattutto in una finale da quel valore economico e mediale. Pallone sbattuto letteralmente addosso al calciatore che di rimpallo ha siglato l’1-0.

 

 

Esultare su quel gol improbabile è stato anche un po’ imbarazzante, ma il richiamo della Champions League non ha creato ostacoli e Benzema ha fatto quello che doveva fare. Mani tra i capelli, tifosi increduli e telecronisti stupiti. Difficile poter commentare un errore del genere, altrettanto complicato essendo di una banalità difficilmente ripetibile anche negli oratori in cui giocano i nostri figli. Tutto questo al 51′.

Quattro minuti dopo il Karius-incubo sarebbe potuto svanire definitivamente. Il pareggio di Sadio Manè ha rimesso sul binario un match che sembrava compromesso, ma purtroppo non è finita lì. Prima la rovesciata-show di Bale al 64′ e poi l’altra papera di Karius all’83’ hanno definitivamente consegnato la coppa in mano ai Blancos.

Nel post gara di Liverpool-Real Madrid non si è parlato d’altro. Nonostante l’addio annunciato da Cristiano Ronaldola stampa mondiale ha iniziato a condannare il portiere che ha compromesso il match. Difficile poter continuare a difendere la porta di un club che dai tifosi ai giocatori (sono stati davvero tutti comprensivi con il loro compagno di squadra come hanno fatto credere?) non hanno più voglia di sentir parlare di te. Fase 1: condannato.

Tanti i messaggi di solidarietà, altrettanti quelli di morte e di accuse contro di lui. Karius ha ripreso la nuova stagione con il Liverpool in un precampionato sui generis che lo ha rivisto protagonista in negativo, come nella sconfitta nella International Champions Cup contro il Borussia Dortmund. Alle innumerevoli nuove critiche il portiere ha risposto con un Instagram Story pungente: “A quelli che traggono gioia dal vedere le altre persone fallire o soffrire, vi compatisco”.

Qualche papera di troppo ha convinto la società a puntare su un portiere più sicuro, con la scelta ricaduta su Alisson della Roma e il suo prezzo di cartellino da 70 milioni di euro. Nonostante la situazione estrema, la sera di martedì 7 agosto è successo l’impensabile. Al minuto 72′ dell’amichevole tra i Reds e il Torino di Walter Mazzarri, Jurgen Klopp ha deciso di sostituire il neo acquisto Alisson proprio con Karius. Anfield, in quel momento, si è rivestito di tanta umanità e passione. Tutti in piedi, tifosi e non, ad applaudire il portiere che nemmeno due mesi prima aveva compromesso una finale. Un gesto di freschezza sportiva che ha fatto il giro del mondo, dopo tutto quello che si era detto. Dall’allenatore allo stesso Karius il commento è stato lo stesso: “Anfield ha vissuto un momento magico”. Fase 2: perdonato. 

Nella prima gara della nuova stagione di Premier League Karius vedrà solo la panchina. Le ultime uscite stagionali hanno convinto la società a mandarlo via, in prestito. Il portiere non è stato convocato per la sfida successiva contro il Crystal Palace, al suo posto in panchina si siederà Simon Mignolet. Questione di giorni e il 28 agosto è stato ufficializzato il suo passaggio in prestito biennale al Besiktas. Ormai la standing ovation di 21 giorni prima è solo un lontano ricordo. Il Liverpool ha deciso di fargli cambiare aria, forse sarebbe potuta diventare una stagione da condanna per lui. Osannato, criticato e accolto nuovamente. Tutto finito. Frase 3: dimenticato. 

Il destino ha voluto che il suo sostituto Alisson si rendesse protagonista di una papera colossale alla Karius contro il Leicester. Un controllo di palla errato con i piedi al limite dell’area di rigore, lato bandierina per intenderci. Pallone perso, porta sguarnita e con un passaggio il Leicester ha accorciato facilmente le distanze. Una situazione goffa e non da lui. Il dettaglio particolare? Il tutto è successo nella prima partita ufficiale del Liverpool senza Karius in rosa. Un segno? Chi lo sa…