Mazzarri e il Watford, Made in Italy di successo

Il Watford di impronta italiana non sta assolutamente sfigurando in Premier League. I Calabroni, soprannome dovuto al colore giallo e nero del club, stanno infatti disputando un campionato più che soddisfacente con la squadra che si tiene ben distante dalla zona retrocessione. Quasi una sorpresa. Partito infatti per salvarsi, dopo esser risalita in Premier nel 2015, oggi il Watford naviga comodamente a centro classifica con un +7 dalla zona retrocessione e quattro punti in più del favoloso Leicester che solo sei mesi fa sbalordiva mezzo mondo con il suo inatteso primo posto. C’è tanta Italia in questo mezzo miracolo sportivo. A cominciare dall’allenatore, Walter Mazzarri, costretto per ricominciare ad allenare ad emigrare dopo la poco edificante parentesi nell’Inter (esonero nel 2014 alla undicesima giornata) e che ha firmato un contratto triennale con l’obiettivo di provare ad aprire se non vincente quanto meno in grado di consentire al club di piantarsi in pianta stabile in Premier.

Lo sbarco del tecnico toscano in Inghilterra è stato accolto con grande ilarità in particolare per il suo inglese decisamente maccheronico. Oggi, passati solo pochi mesi da quel di, l’inglese non è forse migliorato granché. Ma il Watford va che è una meraviglia. Al di la del posizionamento la squadra si è anche tolta soddisfazioni importanti battendo Everton, i campioni in carica del Leichester e soprattutto il Manchester United di Mourinho. Un’impresa che ha finalmente portato Mazzarri agli onori della cronaca. Se i presupposti troveranno conferma il Watford ha veramente tutte le carte in regola per diventare la più bella sorpresa della stagione di Premier. Una realtà solida quella dei Calabroni che si basa su tanti giocatori forgiatisi nel campionato italiano. Come Britos, Valon Behrami, Zuniga, Okaka e Pereira. Aggiungendo le qualità tecniche dei vari Capoue, Amrabat ed Ighalo, Mazzarri è riuscito a non snaturare la propria filosofia avendo però il grande merito di saperla adattare al calcio inglese. Merito anche dei giocatori che sin da subito si sono fidati ed affidati al tecnico italiano. Giovani compresi. Tra le fila del Watford militano infatti una serie di talenti giovani di bella speranza. Cosa abbastanza scontata tenuto conto che il numero uno del club è Pozzo, uno che dello scovare giovani talenti ha fatto una missione. Ed uno che per altro controlla tre club, Udinese, Watford e Granada, con l’ulteriore vantaggio di poter far girare i suoi giocatori cedendoli o prestandoli da una sua società all’altra in base alle proprie esigenze ed a quelle dei suoi allenatori.

Più che una scommessa il Watford è oggi un laboratorio. Un esperimento calcistico che fino ad oggi sta riuscendo in pieno. Nonostante le attenzioni ed i complimenti che anche i tabloid inglesi ormai non lesinano nei suoi confronti, Mazzarri rimane comunque con i piedi a terra: “Il primo obiettivo resta la salvezza”. Un tentativo di volare basso che però lascia aperta la porta a progetti ben più importanti. Sull’onda della tradizione vincente degli allenatori nostrani nella patria del calcio.