Community Shield 2019
Fonte: s.france24.com

Liverpool o City, chi vince la Premier?

La distanza millimetrica tra Manchester City e Liverpool sembra, per il terzo anno di fila, l’evento principale in Premier League. La sfida tra i campioni d’Europa e i campionissimi d’Inghilterra, quelli che nell’ultimo anno solare non hanno lasciato neanche le briciole agli avversari vincendo praticamente tutto, è più viva che mai. Un dualismo che si è accentuato al primo evento della stagione: il Community Shield, vinto tanto per cambiare dagli uomini di Pep.

Man City wins CS 2019
Fonte: The Telegraph

City vs Liverpool

La gara, dopo il classico Good Save the Queen cantato per l’occasione da due bellissime donne vestite puntualmente di rosso e di azzurro, ha riacceso la rivalità tra le due squadre più forti d’oltre Manica. Ai Citizens, scesi in campo con una maglia celebrativa per i 125 anni dalla fondazione del club, prima la paura di subire lo svantaggio, poi l’occasione giusta per sbloccare il parziale con Sterling. Un primo tempo da incorniciare, contro quello di un Liverpool spento e in panne se non per le prime due azioni, Alisson compreso. Il portiere brasiliano è apparso leggermente fuori forma dopo il rientro dalle vacanze, che si è goduto meritatamente dopo una straordinaria Copa America vinta con il Brasile. Ed è per questo che suona beffardo l’infortunio patito ieri sera, quando il L’pool ha agevolmente accantonato la pratica Norwich (4-1) dovendo però fare i conti con un presunto problema muscolare dell’ex portiere della Roma.

La prova tangibile è l’errore, per certi versi pauroso, sul gol del City: ritardo netto, scarsa reattività e confusione totale. Niente che abbia a che fare con lui, per intenderci. La rete del vantaggio dei rivali ha scosso i Reds, totalmente diversi nella ripresa per timore di subire una nuova sconfitta, sempre a tinte azzurre. D’altro canto, il Manchester City è stato turbato dall’infortunio di Sané, che ha rimediato una lesione al legamento crociato anteriorie che lo terrà lontano dai campi per un po’. Il Liverpool si è poi trasformato in un rullo compressore, simile a quello ammirato nei migliori teatri d’Europa pochi mesi fa. Origi ha fatto valere ancora i suoi muscoli, la difesa ha alzato gli scudi, il centrocampo ha trovato di nuovo l’assetto giusto, per fortuna di Klopp. Salah, il più bello tra i rossi, è stato fermato dalla prontezza di Walker, che ha fermato il pallone sulla linea della porta di Bravo, rientrato dopo esattamente un anno di stop più lucido che opaco. Trentasei anni e non sentirli, ma non abbastanza per garantirgli ancora il ruolo di vice Ederson, sembrerebbe.

Community Shield 2019
Fonte: s.france24.com

Scorie di Community Shield, ma chi vince sta Premier?

L’azione è stata il ritratto perfetto delle due compagni, separate ancora da una lunghezza infinitesimale, quasi inesistente. Le micro distanze hanno graziato ancora il City, ma a placare gli incubi di Klopp c’hanno pensato i due centrali di difesa: assist di Van Dijk e rete di Matip, con tanto di stupore di Wembley. Un finale al cardiopalma però non è bastato al Liverpool, che si è visto sconfitto ancora una volta, ai tiri di rigore però. L’errore di Wijnaldum ha regalato l’ennesimo trionfo al City, che brandisce alto e saldo lo scettro d’Inghilterra puntando a nuovi trionfi, magari nel continente. La squadra è funzionale al progetto, ritoccata dagli arrivi di Rodri e Cancelo, e completa in ogni reparto. Non che negli ultimi due anni non lo sia stata, ma adesso pare avere un nuovo passo, diverso dal solito. Tanta esperienza e qualità al servizio di Pep, che elegantemente ha fatto la pace con Klopp dopo i botta e risposta degli ultimi giorni.

Il Liverpool però ha dimostrato di rimanere non in coda ma di fianco, un millimetro più indietro perché di più non si può. Di acquisti non ne sono arrivati né tanto meno se n’è parlato dopo due anni di spese ingenti. La valorizzazione dei giovani dell’Academy rientra nei piani della società, l’evoluzione dei campioni in rosa anche. Di altri obiettivi ce ne sono in abbondanza: il primo luogo l’esordio in campionato da non fallire contro il Norwich (ed è andato bene), poi Supercoppa Europa da giocare alla vigilia di Ferragosto contro il Chelsea, successivamente il Mondiale per Club, con occhio fisso sempre sulla Premier League, mai passata sotto la Kop e attesa da troppo, troppo tempo. Dopo la Champions vinta a maggio, perché non togliersi un altro sassolino dalla scarpa?