Lazio, il Pagellone del girone di andata

Lazio terza: questa la sentenza che ha stupito i tifosi biancocelesti che non si aspettavano tale posizione. Lazio quinta: è quella che, invece, ha riportato tutti con i piedi per terra. Troppe assenze che si ripetono nei momenti più importanti e infrangono come sempre i momenti di gloria. Troppe partite, poi, giocate solamente a metà. Quasi vinte ma poi recuperate.

STAFF MEDICO 2 – Allenatore dopo allenatore cambia la preparazione estiva ma i giocatori, puntualmente, rimangono in infermeria per periodi non decifrabili. Tolto Gentiletti e il suo problema che non è di natura muscolare, il resto dei laziali, continuano ad abbandonare il campo e dare forfait troppe volte nella stessa stagione. La clinica Paideia ringrazia, i tifosi, no.

FELIPE ANDERSON 8 – A inizio stagione lo aveva detto: “Mi farò perdonare dimostrando quanto valgo”. Era l’ultima occasione per dare fiducia al ragazzo brasiliano che finalmente ha ripagato. Esplosione ritardata, ma nel periodo di maggior bisogno. Dopo Hernanes serviva un altro giocatore dalla tecnica individuale superiore: lui ha risposto presente.

STEFANO PIOLI 7 – Il voto è dovuto alla media creata dal terzo posto inaspettato e dalla tempistica dei cambi che ora sembra andare verso il miglioramento. Esordio spaventoso contro il Milan che lascia tutti in bilico, ma ripresa veloce e agevolata da un campionato dal livello a dir poco mediocre.

KLOSE 5,5 – La Lazio lo ha aspettato. Gli ha dato l’opportunità di prepararsi per il mondiale che lo ha coronato recordman e campione del mondo, ma probabilmente non di rispetto. I tifosi lo hanno acclamato nonostante i forfait pre mondiale e ora non gradiscono le dichiarazioni che lo pongono al centro del mercato per due presenze in panchina. Caro Miro, la Lazio ti ha aspettato: forse, ora, merita lo stesso trattamento.

MAGLIA STORICA 9 – Come i punti di penalizzazione che non sono riusciti a fermare quella Lazio che sul petto portava fiera un’aquila stilizzata. Emblema di sofferenza e grande sacrificio pienamente ripagato, che ora viene indossata dai moderni calciatori. Iniziativa, questa volta, da lodare.

CONCENTRAZIONE 4 – Primo tempo pazzesco e due gol all’attivo, come minimo. Secondo tempo completamente allo sbando e in preda più a se stessi che all’avversario. Quarantacinque minuti: il tempo esatto per farsi recuperare i gol segnati con prestazioni da incorniciare. Sostituzioni nel momento sbagliato e cali di concentrazione da parte di tutta la squadra e di un attacco troppo sterile.

NUOVI ACQUISTI 8 – Braafheid ha gettato anche Stefan Radu nel dubbio. Piace ai tifosi sin dai tempi delle partitelle giocate durante la preparazione. Gentiletti, nonostante abbia giocato solamente due partite è entrato di diritto nei cuori dei tifosi dopo una prestazione ai limiti della perfezione. L’olandese De Vrij sembra aver risolto i problemi di difesa. E’ stato il migliore nel mondiale nel suo ruolo e ultimamente lo sta facendo notare anche ai suoi tifosi romani. Rimane Djordjevic da valutare: tanti gol ma in poche partite. Senso della posizione, temperamento, fisico. Ma per ora contribuisce a rendere sterile il reparto offensivo.