La forza del Betis

La forza del Real Betis è un fattore da non sottovalutare in Liga. Solo il semplice atto di entrare e guardare il campo e le tribune del Benito Villamarín permette allo spettatore di soffermarsi su un primo punto: quanta energia riesce ad emanare l’intero stadio pieno di tifosi e bandiere e sciarpe biancoverdi?

Un’energia che avvertiamo già prima del fischio d’inizio, quando dall’impianto stereo ha iniziato a risuonare “Real Betis Balompié”. Un canto unico e solo, cinquantamila anime unite che hanno iniziato la propria adorazione per la squadra che prende il nome dall’antico nome del fiume della città, appunto Baetis. Una leggenda che ricorre nel mondo intero, di padre in figlio, di nonno in nipote, come sta scritto a caratteri cubitali sulla tribuna di fronte alla nostra postazione.

Esaurito il coro con annessi sventolamenti di bandiere e sciarpe biancoverdi parte la festa, sia in campo che sugli spalti. I giocatori del Betis sanno sempre di essere in vantaggio giocando nel proprio campo. Lo sanno perché avvertono la presenza dei propri tifosi quasi a ridosso della linea laterale, una botta tremenda per chi viene a scontrarsi contro il Balompié. Tutte le squadre del mondo affermano di essere in dodici in campo, ma nel caso del Betis è una cosa particolare. Un supporto diverso, diciamo.

La banda di Rubi riesce a trasformarsi tra le mura di casa, mettendo spesso e volentieri gli avversari allo sbaraglio, com’è successo proprio ieri contro la malcapitata Real Sociedad. Che sembrava totalmente assente in campo, che è stata annichilita dalla pressione bética per quasi tutti i novanta minuti, provando vanamente a recuperare uno svantaggio meritato soltanto negli ultimi scampoli di gara.

Una gara sbloccata dal magistrale colpo di testa di Borja Iglesias, che di forza ne ha da vendere. E il Panda l’ha dimostrato con la sua straordinaria elevazione e precisione al momento dell’impatto col pallone che, grazie anche all’aiuto di Remiro, è entrato facilmente in porta per l’1-0. Tappeto rosso anche per Joaquin, la bandiera biancoverde che ha prima insaccato il gol del 2-0 a fine primo tempo e nella ripresa e si è anche goduto l’adorazione del suo popolo, che l’ha osannato con una straordinaria standing ovation al momento della sua sostituzione. Quasi come se non avesse trentotto anni. Esempio di forza inconfutabile, inscalfibile anche dal tempo. Si spera ancora per tante altre stagioni.

Un trattamento riservato anche a Carles Aleñá, uno dei centrocampisti spagnoli più promettenti di tutta la Liga arrivato al Betis in prestito dal Barça, durante l’attuale sessione di mercato. Applausi per le sue giocate d’alta classe, i suoi spunti precisi e i suoi numerosi inserimenti, che confermano la sua grandissima duttilità e precisione, oltre che la perfetta interpretazione del ruolo di mezz’ala. L’abbiamo apprezzato molto anche noi.

Più che gli applausi bisognerebbe invece riservare una statua a Joel, protagonista di un autentico miracolo sportivo al 51’. Dopo un ottimo anticipo fuori area ai danni di Portu, l’estremo difensore bético sembrava non aver speranze sul tiro dalla distanza di Merino, fermato dal suo straordinario e reattivo intervento in extremis. Un guizzo fondamentale per mantenere l’equilibrio della gara, una reattività impressionante, come tutto il resto dell’azione. Gesto forte, anche questo.

La straordinaria domenica del Betis si è infine conclusa con la rete di Canales, che ha mandato la sua squadra sul definitivo e triplo vantaggio allo scadere. Un risultato di grande spessore, che ha riacceso le speranze della formazione andalusa in chiave Europa, distante solo quattro punti. Una prova di forza sì, per una squadra certamente alla portata, che ha stravinto uno scontro diretto e che, di questo passo, continuerà a vincerne altri.


Tabellino

Real Betis-Real Sociedad: 3-0

Real Betis (3-5-2): Joel; Edgar, Bartra, Mandi; Alex Moreno, Guardado, Aleñá (dal 68’ Rodriguez), Canales, Emerson Royal; Borja Iglesias (dal 74’ Loren), Joaquin (dall’82’ Tello).  All Rubi

Real Sociedad (4-4-2): Remiro; Aihen, Llorente, Le Normand, Zaldua (dall’80’ Gorosabel); Oyarzabal, Merino, Guevara, Odegaard; Isak (dal 57’ Barrenetxea), Portu (dal 71’ Willian José).  All Imanol Alguacil

Reti: 14’ Borja Iglesias, 44’ Joaquin, 94’ Canales

Note – Ammoniti: Llorente (S); Guardado (B); Alex Moreno (B); Emerson Royal (B) Spettatori: 51.171