Fernando Torres: il ritorno alle origini di El Niño

Fernando Torres: el niño compie trentadue anni. Il 20 marzo 1984 a Fuenlabrada, Madrid, nasce uno dei più noti giocatori di calcio spagnoli, destinato a rimanere per sempre un bambino, un eterno ragazzino, almeno per i suoi tifosi. Parliamo del talentuoso ragazzone dal caschetto biondo Fernando Torres, o meglio conosciuto dai più come “el niño” (il bambino in italiano), per via del suo aspetto giovanile e per aver esordito nella Liga a soli 18 anni. L’attuale stagione significa molto per l’attaccante che oggi festeggia il suo trentaduesimo compleanno, una stagione che segna un vero ritorno alle origini sia calcistiche che non.

Ci riferiamo ovviamente al suo ritorno in Spagna, in forze all’Atletico Madrid, la squadra del nonno, da sempre tifoso dei colchoneros, che lo avvicina a questo sport e la prima effettiva squadra che lo inizia al mondo del calcio professionistico. Sulla spinta del nonno e del fratello che, portiere in una squadra locale, gli chiede fin da bambino di tirare in porta per allenarsi, el niño a soli 7 anni comincia giá a partecipare a tornei di calcio organizzati nel suo paese, fino a quando arriva la svolta: ogni anno, ai tre migliori giovani della stagione che fanno parte delle squadre minori nella provincia di Madrid viene offerta la possibilitá di fare un provino per l’Atletico Madrid. Il nonno di Torres non si lascia sfuggire questa importante occasione e lo iscrive alla selezione: il nipote non delude e distinguendosi tra i ragazzini della sua etá, impressiona i selezionatori, che lo vogliono immediatamente in squadra.

È il 1995 e a soli 11 anni, Fernando entra a far parte del club bianco, rosso e blu, ignaro di quella che di lì a poco diventerà la sua vita. La carriera da calciatore inizia prestissimo per lui e sin da subito dà i suoi frutti: nel 1998 vince il campionato under-15, nel 1999 firma il suo primo contratto ufficiale con l’Atletico ed accede alla seconda divisione, e nel 2001 vince il campionato UEFA under-16. Poi arriva anche la prima partita in prima divisione, mentre nel 2002 Fernando Torres affronta il Barcellona al Camp Nou, quando ancora gioca nelle giovanili. Sul campo Torres dimostra una tecnica non indifferente e qualità che non passano inosservate e perció la stagione successiva entra ufficialmente in prima divisione, convincendo sempre più e raggiungendo ottimi obiettivi con la sua squadra, tanto da guadagnarsi, due anni dopo, la nomina di capitano a soli 19 anni.

El niño è pronto a lasciare la Spagna: dal 2007 al 2010 viene ingaggiato dal Liverpool e nella sua esperienza con la casacca dei Reds Torres gioca egregiamente, tanto da entrare nelle mire del Chelsea, che gli offre un ottimo ingaggio e prontamente Torres accetta. Coi blues diventa protagonista nella stagione 2011-2012 vincendo la FA Cup (6 presenze e 2 gol) e la Champions League (10 presenze e 3 gol) disputandone la finale vinta ai rigori contro il Bayern Monaco. Poi la breve e infelice parentesi in Serie A, al Milan: il 31 agosto 2014 passa in prestito biennale al Milan con opzione per un terzo anno di contratto. Il 27 dicembre 2014 il Chelsea comunica il passaggio di Torres al Milan a titolo definitivo, ma due giorni più tardi lascia i rossoneri dopo sole 10 presenze e 1 gol e viene annunciato il suo ritorno alla squadra della sua infanzia, l’Atletico Madrid con la formula del prestito di 18 mesi in cambio di Alessio Cerci.
Voglio ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile il mio ritorno”, così si presenta al Vicente Calderón il 4 gennaio 2015.
Simeone è stato molto importante, mi ha dato grande fiducia e spero di capire rapidamente ciò che vuole da me in campo: non vedo l’ora di iniziare a giocare. Ci sono ancora tante cose che voglio vincere, voglio farlo qui: ho visto da fuori la forza di questo gruppo campione di Spagna, ora voglio sperimentarla e godermela dall’interno“.

È un Fernando Torres ritrovato quello di questa stagione all’Atletico, un attaccante che non ha nulla a che vedere con quello vistosi in Serie A col Milan, vuoi per i vari infortuni che ne hanno influenzato le prestazioni vuoi per qualsiasi altra causa che ha inciso nel deludere le aspettative dei tifosi rossoneri. La nuova stagione 2015-2016 inizia per Torres riappropriandosi della maglia numero 9 e si sta rivelando prolifica: interrotta ad inizio anno da un infortunio che lo ha tenuto fuori un mese e al rientro dal quale il 6 febbraio 2016 realizza il suo 100° gol con la maglia dei colchoneros, nella vittoria interna in rimonta contro l’Eibar.
Passando a trattare invece della Nazionale nel 2003 fa il suo debutto tra le Furie Rosse, sebbene si tratti solo di un’amichevole contro il Portogallo. Partecipa attivamente agli europei del 2004 e 2008, e ai mondiali del 2006 e 2010, anno in cui gli spagnoli salgono sul carro del vincitore vincendo meritatamente il campionato mondiale. Nel 2012, durante i campionati europei in Polonia e Ucraina, Torres segna ben 3 gol, avvalendosi del record di miglior goleador spagnolo del campionato e viene premiato così con la Scarpa d’oro, premio assegnatogli grazie ai risultati ottenuti agli europei. Nella vita privata è un ragazzo discreto e riservato, sposato dal 2008 con la compagna Olalla Dominguéz, che conosce da quando aveva 8 anni, da cui ha avuto due figli, Nora e Leo.

Una carriera ricca di tanti successi e anche qualche delusione: anni trascorsi tra alti e bassi dunque per lo spagnolo da cui forse in prospettiva ci si sarebbe aspettato di più, ma che nonostante tutto ha dato molto ai suoi numerosi tifosi e che continua a farlo tuttora con la casacca dell’Atletico e chissà che non sarà proprio con i colchoneros che si chiuderà il cerchio, chissà che saranno proprio i colori dell’Atletico a vestire el niño fino alla fine della sua carriera.