Decreto Stadi: DASPO più pensante. Ma quante polemiche!

Il calcio continua a raccogliere attenzioni anche da parte delle istituzioni politiche. Il governo si esprime ed ottiene la fiducia. Centosessantaquattro “si” e centonove “no” bastano per dare il via all’approvazione da parte della Camera del decreto sugli stadi. Subito la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: bisogna risolvere la questione riguardante la violenza a seguito di manifestazioni sportive. Matteo Renzi, in passato, aveva proposto di far pagare ai club gli straordinari delle forze dell’ordine chiamate in causa per le partite. In seguito alla decisione presa congiuntamente, infatti, saranno le società a dover versare fino al tre per cento dell’incasso per partecipare al pagamento di questi straordinari. “Apprezzo i contenuti del provvedimento perchè sono stati concordati tra istituzioni e componenti sportive, però, ritengo che la soluzione adottata per coprire i costi sia iniqua“: questo il commento di Maurizio Beretta, presidente della Lega serie A. Altro cambiamento significativo, riguarda il DASPO di gruppo: ai tifosi violenti non sarà permesso di entrare allo stadio per un periodo di tempo pari a tre anni o, se recidivi, si parla anche di otto anni. Le trasferte, in questo caso, saranno vietate per due campionati se l’episodio di violenza dovesse essere particolarmente grave. Ovviamente le decisioni prese porteranno a numerose polemiche non solo da parte degli addetti ai lavori, ma anche dal mondo della politica. Tutti d’accordo sulla pesantezza della pena per chi commette violenza, ma tanto da ridire sulla situazione economica che è stata giudicata una decisione pro clandestinità poichè il provvedimento individuerebbe ulteriori risorse per far fronte all’accoglienza degli immigrati sul territorio nazionale.