Che fine ha fatto: Carlo Nervo, dal calcio alla politica

Carlo Nervo, ex ala destra del Bologna, nasce a Bassano del Grappa il 29 ottobre 1971. Di lui si ricordano le discese sulla fascia e il bacio sulla bocca con Bellucci (suo ex compagno di squadra), in una strana esultanza che fece scalpore e mise in imbarazzo i due. Ma per il Bologna, e per i suoi tifosi, è stato molto di più. Nella città Romagnola ha passato tredici anni della sua carriera e ha collezionato la bellezza di 417 partite ufficiali diventando il terzo giocatore con più presenze in gare ufficiali dietro soltanto a Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi. Ma adesso che fine ha fatto l’ex giocatore del Bologna e della nazionale? Ripercorriamo brevemente la sua carriera calcistica ed extraclacistica e scopriremo alcuni aneddoti “interessanti”.

Nervo muove i suoi primi passi da calciatore nel Bassano Virtus dove rimase per due anni, intervallati dalla stagione al Monza nella quale, però, non scese in campo neppure per un minuto. La svolta avvenne nel 1992 quando fu acquistato dal Mantova. Nella città lombarda rimase due anni collezionando 68 presenze e 8 goal e attirando le attenzioni di squadre più blasonate, tra cui il Bologna che lo acquistò a titolo definitivo nell’estate del 1994. 

Quando il Bologna comprò Nervo non se la passava benissimo: era caduta fino alla serie C1 e già l’anno precedente non gli riuscì il salto di categoria. Il campionato 94-95, però, segnò una svolta e Nervo fu protagonista assoluto di quella svolta. In due anni la squadra rossoblù salì dalla serie C alla serie A, dominando in lungo e in largo i campionati e trovando nell’ala veneta una spinta fondamentale: nel campionato ’95-’96 siglò anche sette reti e risultò il capocannoniere della squadra che a fine stagione ottenne la promozione in Serie A. In massima serie Nervo divenne punto fisso nell’undici titolare e si affermò come uno dei migliori esterni italiani, al punto che fu anche chiamato in Nazionale. Con il Bologna esordì anche nelle coppe europee totalizzando 11 presenze in Coppa Uefa e 12 nella Coppa Intertoto. Con la retrocessione dei rossoblù nel 2005 non venne riconfermato e passò al Catanzaro dove rimase per soli sei messi per far ritorna nella sua città d’adozione, Bologna appunto. Nervo chiuse definitivamente con il Bologna e con il calcio nel 2007, quando decise di ritirasi.

Appese le scarpe al chiodo Nervo ha deciso di intraprendere la strada della politica con la Lega Nord ed è immediatamente diventato sindaco di Solagna.
L’esterno destro ha parlato della sua scelta politica: “divento padano nel 2005, quando dal Bologna mi trasferisco al Catanzaro. Bastano quattro mesi laggiù per capire molte cose. Tre o quattro presidenti, persone strane. Lo ripeto sempre:qualcuno sa spiegarmi perché da Roma in giù c’è solo gente in giacca e cravatta? L’Italia ha tanti problemi ed io mi sono rotto di avere a che fare con sindaci anziani, gente in pensione  che crede di salvare il mondo”.

Il calcio, però, non l’ha ancora dimenticato e in un’intervista di qualche tempo fa è tornato sull’episodio del bacio con Bellucci: “mi misero in prima pagina e mi diedero del finocchio. Lui mi aveva promesso che al prossimo gol mi avrebbe baciato il naso, per cui mi prendeva in giro. Mi viene incontro, ma essendo molto più basso di me, anzichè il naso mi bacia la bocca! Il Tg5 fa un servizio, nello spogliatoio tutti ci prendono in giro. Che figura di merda… Per venti giorni, a fine allenamento, non ci facciamo più vedere insieme: se uno esce dallo spogliatoio e va a destra, l’altro esce più tardi e va a sinistra. A me si può rinfacciare tutto nella vita, tranne che quello. Mi piace la gnocca!”