Serie A, la ventiseiesima giornata in 5 (s)punti

La Serie A 2016-2017 è giunta alla sua ventiseiesima giornata di campionato. Ecco la nostra consueta analisi dei fatti e dei personaggi del fine settimana in cinque spunti.

RA(D)GGI A S.SIRO

Due perle da cineteca, esemplificative dello splendido momento che l’ex Cagliari sta vivendo. La Roma è sempre più Nainggolan-dipendente e vincendo alla scala del calcio per 1-3 mantiene ben 5 punti di scarto sul Napoli, battuto in casa dall’Atalanta. Gara pressoché dominata dai giallorossi che chiudono tutti gli spazi in fase di costruzione e regalano forse la miglior prestazione dell’anno. C’era apprensione per l’assenza di Emerson Palmieri ma l’ex di turno, Juan Jesus, conferma ampiamente il suo percorso recente di crescita. Ora la semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Lazio, il Napoli e la trasferta a Lione sono tre gare cruciali per la Roma che devono fornire diverse risposte non tanto sul piano del gioco quanto sui reali obiettivi stagionali dei giallorossi. Se in campionato con una vittoria contro i partenopei il divario fra 2° e 3° posto sarebbe di 8 punti, in Europa League emulare la trasferta di Villarreal sarebbe un segnale di ulteriore crescita mentale. Per quanto riguarda l’Inter, sono da sottolineare gli 0 punti raccolti contro le cosiddette big sotto la guida Pioli. Segno di qualche mancanza che col tempo dovrà chiaramente esser curata. Gli errori di formazioni dell’ex tecnico laziale hanno influito più di quanto si creda.

DEA EUROPEA

Più di 5.000 tifosi alle dieci e mezza di sera all’aeroporto di Orio al Serio possono riassumere l’impresa dell’Atalanta. Una vittoria che resterà negli annali e che regala agli orobici un incredibile quarto posto a 51 punti (record storico della società) a -3 dal terzo occupato dal Napoli. La favola Atalanta continua e stavolta è il Napoli a doversi piegare sotto i colpi della Dea trascinata dalla incredibile doppietta di Caldara. I partenopei, per niente rimaneggiati, giocano in maniera confusa e sbagliano molto sotto porta. Sarà necessario fare valutazioni molto rapide in casa azzurra visto per i partenopei arrivano nell’ordine Juventus, Roma e il ritorno di Champions contro il Real Madrid. Realtà per il Napoli e sogni per l’Atalanta che ormai non può che continuare ad inseguire il traguardo europeo. Sperando che in estate non venga poi smantellata la squadra.

KILL THE REFEREE

Come sempre, post partita alquanto monotoni. Una volta si dava spazio a dibattiti e contro-processi. Oggi invece si assiste ad un mero approfondimento sulle varie sviste arbitrali. Per quanto possa esser corretto verificare, diventa alquanto stucchevole ridurre ogni partita a situazioni scaturite da presunte sviste arbitrali. Questo fine settimana è successo a Reggio Emilia con un rigore di Bacca calciato in maniera errata e da far ripetere. E’ successo a San Siro con un rigore netto non assegnato all’Inter. E’ successo a Roma con un rigore molto generoso assegnato alla Lazio. Ok, gli errori visti alla moviola c’erano. Ma queste partite sono state anche altro. Intendiamoci, non vogliamo fare proselitismo. Però quest’alone di complotto ci ha un po’ stufato. Sarebbe opportuno godersi maggiormente lo sport che amiamo, senza andare di volta in volta a cercare il “pelo nell’uovo”.

ROTTAMATA FIORENTINA

La Fiorentina vive una stagione abbastanza anonima. Nonostante i diversi giocatori esplosi (su tutti Chiesa e Bernardeschi), i risultati sul campo sono alquanto deludenti. Ormai lontana dalla zona Europa e fuori dall’Europa League (incredibile l’eliminazione contro il Borussia Monchengladbach se si pensa che l’andata era stata decisa da Bernardeschi e al 20′ il punteggio era sul 2-0), è tempo in casa viola di fare valutazioni. Abbastanza scontata la partenza di Paulo Sousa a fine stagione, non è improbabile che la squadra possa essere stravolta con i pezzi pregiati che andranno altrove. Sarà magari il mercato in entrata ad essere diverso dall’ultimo?

FINE DI UN’ERA

Non è proprio attinente con la giornata di campionato, ma è impossibile soprassedere. All’indomani del pareggio casalingo contro la Sampdoria, acciuffato solo nel finale di partita, sono infine arrivate le a lungo minacciate dimissioni da presidente di Maurizio Zamparini, in procinto di vendere il suo Palermo ad una cordata americana a detta sua volenterosa di riportare i rosanero in auge nel giro di 3/5 anni. Differentemente da quanto letto in rete, ci sembra riduttivo parlare di Zamparini solo come “presidente mangia-allenatori”. Con tutti i pro e i contro del personaggio, Zamparini ha riportato il Palermo in A, ha stabilito il record di punti nella massima serie dei rosanero, ha portato la squadra in Europa, ha disputato una finale di Coppa Italia e ha scoperto una serie di talenti che oggi sono perni del calcio mondiale. Con il progetto che partirà inevitabilmente nella prossima stagione, resta comunque da vedere come andrà la lotta salvezza, che sembra regalare al Palermo un piccolo spiraglio a seguito alle recenti debacle dell’Empoli che non vince da 5 partite e ha ridotto a 7 i punti di vantaggio sui rosanero oggi terzultimi.