Sette diamanti dalla Serie B

C’è grande equilibrio al giro di boa, in una Serie B maledettamente equilibrata: escluso il Palermo (i rosanero sembrano avere una marcia in più), otto squadre sono racchiuse in sette punti. Una cadetteria atipica fa da sfondo a un campionato entusiasmante, a numero dispari e senza diverse compagini fallite o non ripescate, ma comunque intrigante e incerto fino all’ultimo. Come al solito il nostro compito è di segnalarvi diversi giovani in rampa di lancio: qualcuno di proprietà di club di Serie A, altri che presto potrebbero arrivarci seguendo le orme di tanti modelli che negli anni sono poi diventati pilastri del calcio nostrano. Non dite che non ve l’avevamo detto

Luca Ravanelli (Padova)

Sarebbe banalissimo parlarne partendo dal famoso detto “buon Sangue non mente”. A dire il vero ci sono cascati in tanti, e la classica notizia fake (Luca è nato a Trento, 400 km sopra la Perugia di Fabrizio) ha rapidamente fatto il giro del web alimentando la popolarità di un ragazzo che in campo sa come farsi rispettare. Cresciuto prima a Parma e poi a Sassuolo, con un intermezzo al Padova dove lo scorso anno ha conquistato il ritorno in B dopo quattro anni e un fallimento, il prestito di questo difensore classe ’97 è stato rinnovato. Luca aveva iniziato subito alla grande con due gol nei derby contro Hellas e Venezia e nonostante i risultati altalenanti è sempre stato uno dei più propositivi. Un brutto infortunio l’ha frenato nelle ultime settimane, ma il Sassuolo continua a monitorarlo. Un difensore centrale di sicuro avvenire, con vista sul Mapei Stadium.


Palombi Serie B
Fonte: Leccezionale

Simone Palombi (Lecce)

Se la maledizione dei giallorossi salentini pareva interminabile (ma alla fine al Via del Mare son tornati in B dopo otto anni), è anche merito di Simone Palombi e delle sue qualità venute fuori sotto la gestione Liverani. L’ex Perugia e Lazio Fabio Liverani l’ha fatto crescere, rendendone elemento inscindibile della rosa che ha vinto il girone C e ora sogna il doppio salto. Romanista di nascita ma con un passato importante sull’altra sponda del Tevere, Liverani ha attinto da qui l’attaccante che conosceva già ai tempi della Ternana. Allora i due ottennero una salvezza quasi solo sognata. Oggi invece si parla di ben altre latitudini, Palombi è partito col botto (4 gol nelle prime tre partite), poi ha un po’ frenato ma resta comunque un punto cardine dei pugliesi. E la Lazio prende appunti in vista della prossima stagione, quando Simone potrebbe anche restare a Formello.

Vlad Dragomir (Perugia)

Estro e fantasia al servizio di Alessandro Nesta. Questo ragazzo è stato però pescato dalle importanti giovanili dell’Arsenal, dove un certo Arsène Wenger l’aveva paragonato a Jack Wilshere esaltando le aspettative nei confronti di Dragomir che oggi è la stella in più del Perugia che naviga in zona playoff. Nazionale romeno, è nel giro dell’Under 21 del suo paese e molto probabilmente in estate farà parte della spedizione all’europeo di categoria a ventuno anni dall’ultima partecipazione, in una kermesse che per voler della sorte si terrà proprio in Italia. I campi selezionati per sua sfortuna però non li potrà tastare durante la stagione, ma l’esperienza acquisita (14 partite sin qui disputate, con una media di 82 minuti a gara) potrà risultare determinante. Sognando di mostrare che Arséne non aveva tutti i torti.

Davide Frattesi (Ascoli)

In questo ragazzo, molti scorgono i lineamenti di chi potrebbe benissimo esser l’alter ego di Claudio Marchisio. La carta d’identità parla invece di un classe ’99, che a 17 anni iniziò ad allenarsi con la prima squadra della Roma senza però riuscire mai a debuttare nonostante avesse accompagnato i giallorossi più volte in panchina. Al Sassuolo giocò una decina di partite in Primavera senza mai venire più di tanto considerato, pareva destinato a finire nel dimenticatoio ma l’Ascoli ha colto la scommessa e per ora la sta ben vincendo. Il tecnico Vivarini gli ha affidato le chiavi della mediana e complice la tranquilla posizione di metà classifica – ben distante dalle zone calde e leggermente dietro la zona playoff – ha fatto crescere Frattesi senza fretta. Privo di eccessive pressioni, Davide ha trovato l’ambiente ideale dove poter sbocciare in tutta tranquillità. Per lui le presenze fino ad ora sono 16 e il sogno nel cassetto parla chiaro: esordire in nazionale maggiore passando per il centrocampo dell’Under 21 azzurra.

Tonali Serie B
Fonte: SampNews24

Sandro Tonali (Brescia)

Di lui ne hanno già parlato un po’ tutti (anche noi, in questo focus dedicato solamente a lui) e c’è rimasto ben poco da aggiungere, se non che il Brescia dopo una prima parte di stagione un po’ stentata comincia a credere seriamente di poter lottare per la promozione nella massima categoria. Offerte da club di tutta Europa sono arrivate in Lombardia, anche se tutto è rinviato almeno a fine stagione per veder nelle Rondinelle questo talentuoso similare di Pirlo. Come l’ex Milan e Juventus, Tonali ha esordito a 17 anni e oggi ha già 36 caps. L’asticella sulle sue aspettative si alza domenica dopo domenica, idem il prezzo, lui sembra non volerne sapere nulla o quantomeno sa benissimo come astrarsi dalle chiacchiere rimanendo coi piedi ben piantati a terra per lavorare sodo. La strada migliore è questa, del resto: parlar sul campo.

Lee Serie B
Fonte: Tuttosport

Seung-Woo Lee (Hellas Verona)

Saremmo disonesti a dire che va tutto bene, visto che l’ala si presentava presso la casa di Giulietta con le stigmate del nuovo Messi ma è rimasta scottata dall’esperienza italiana. Il Lionel coreano, nato e svezzato calcisticamente nel Barcellona, ha rischiato di partecipare ai vari casting riservati alle carriere rovinate da soprannomi frettolosamente affibbiati. Perdipiù l’Hellas era retrocesso, lui però ha deciso di restare per completare la sua crescita e da classe 1998 ha accettato la discesa di categoria. Al momento può esser soddisfatto a metà, con una crescita costante sopratutto nelle ultime giornate. Mattatore nella trasferta di Foggia, purtroppo per gli scaligeri pareggiata 2-2, ora è partito per la Coppa d’Asia e la sensazione dilagante è che possa (e voglia) regalarci qualcosa d’importante per finire la stagione come si deve. La qualità c’è, un anno in Serie B gli ha fatto bene e chissà che stavolta non possa restare in A dopo aver attirato qualche occhio indiscreto da quassù.

Andrew Gravillon (Pescara)

A Pointe-à-Pitre è nato anche un certo Lilian Thuram, 26 anni prima di Adrew, così oggi l’isola di Guadalupa vede sbocciare nel nostro calcio un altro difensore. A Stefano Vecchi – il suo mentore, dato che lo fece debuttare nella primavera dell’Inter con cui vinse Scudetto e Coppa Italia – il compito di raffinare Gravillon, che dopo due scampoli nel pessimo Benevento dell’anno scorso, oggi si gode l’opportunità chiamata Pescara. La sua crescita è costante sia a livello individuale (18 presenze senza saltare nemmeno un minuto nel corso di tutta la stagione) che relativa al collettivo (gli abruzzesi sono a -5 dal Palermo capolista), l’appetito vien mangiando – si sa – e Andrew è rinfrancato dalla possibilità di mettersi in mostra. A prescindere dal fatto che l’Inter ci voglia puntare o meno, non porsi limiti è il suo unico mantra. Unico neo per il classe 98 è l’assoluta mancanza di presenze in nazionale: ma fra Guadalupa e Francia ci sarà sicuramente tempo per rimediare.