Nasty Boys: i dieci calciatori più cattivi della storia del calcio

“Il calcio è uno sport di contatto” diceva cinque mesi fa il centrocampista giallorosso Radja Nainggolan accusato pochi giorni prima della sfida con il Real Madrid in Champions di essere un giocatore falloso e scorretto sul campo tanto da essere criticato in maniera anche abbastanza spinta da una parte del panorama calcistico. Una dichiarazione quella del belga che esprime al meglio la filosofia di vita di molte vecchie glorie dei campionati europei contraddistintesi oltre che per le prestazioni calcistiche per interventi duri al limite della legalità sportiva e non solo. Cosa potrebbe uscire se dovessimo stilare una top ten con i dieci giocatori di calcio più “cattivi” di sempre? Ve lo diciamo noi.

Iniziando dal nostro campionato il pensiero vola subito ad Edgar Davids, soprannominato non a caso “Pitbull” da Van Gaal. Davids, famoso, oltre che per la bravura in campo, per i suoi occhialini protettivi e per le sue entrate scorrette, è stato addirittura ceduto dal Milan alla Juventus nel Dicembre del 1997, anche perché definito troppo falloso per il famoso stile rossonero, particolarmente sentito intorno al 2000. Sempre in tema Serie A impossibile ignorare Pasquale Bruno e Paolo Montero. Il primo, chiamato “O’Animale”, spesso si è reso protagonista più per le reazioni d’impeto che per le entrate dure che comunque non sono certo mancate. Nella sua carriera è riuscito nell’impresa di collezionare più di cento ammonizioni, condite da qualche rosso e almeno una cinquantina di giornate di squalifica, otto delle quali rimediate durante un derby del 1991, disputato da lui con la maglia granata, dove dopo una doppia ammonizione si scagliò contro il direttore di gara e dovette essere fermato dai compagni di squadra e dallo staff tecnico. Una scena che forse oggi sarebbe costata solo tre o quattro giornate fuori dai campi di gioco, ma abbastanza inconcepibile in quel periodo. Più recenti sono invece le gesta di Paolo Montero, bianconero dal ’96 che ha conquistato si molti trofei ma anche molte critiche per i suoi modi rudi durante la sua permanenza a Torino. Sono tre gli episodi che sono valsi all’uruguaiano il titolo di “picchiatore”. Prendendo atto del fatto che Montero ha sempre dichiarato di non essersi mai vergognato di niente, non si possono non segnalare la denuncia da parte di un fotografo colpito durante un Vicenza-Juventus così come la gomitata ed il pungo sferrati relativamente a Valery Karpin del Celta Vigo ed a Luigi Di Biagio, centrocampista interista che durante un derby d’Italia venne colpito al volto dal numero 4 bianconero.  Chi ha sempre diviso il pubblico italiano sono Matuzalém Francelino da Silva, meglio noto come Matuzalém e Marco Materazzi. C’è chi li riteneva violenti e chi decisi. Chi invece ha sempre messo tutti d’accordo è anche Felipe Melo da sempre additato come giocatore violento. Non che vi siano particolari precedenti a suo carico, ma è innegabile che i suoi interventi sono spesso scomposti. Non a caso ammonizione ed espulsioni sono fioccate sui campi di Spagna, Italia e Turchia.

Cantona

Spostandoci all’estero troviamo altri quattro giocatori che in questa particolare categoria meritano perlomeno un posto d’onore. Se non qualcosa di più. Il primo è il celebre Èric Cantona, grandissimo trascinatore del Manchester United e famoso per l’incidente di  Selhurst Park quando il francese, espulso durante un match con il Crystal Palace, lasciando il campo colpì con un calcio un tifoso avversario “colpevole” di averlo insultato durante la sua uscita dal terreno di gioco. In seguito a questo episodio l’attaccante transalpino rimediò una squalifica di otto mesi e fu sospeso dalla nazionale francese. Proseguendo lì dove il mondo del calcio si fonde con quello cinematografico, impossibile non annoverare il calciatore che intorno alla sua fama di duro ha costruito una carriera dentro e fuori il campo di gioco. Parliamo ovviamente di Vinnie Jones, attuale attore ed ex giocatore “duro” in Gran Bretagna. Detiene il record del cartellino più veloce in soli tre secondi e la sua carriera si distingue per altro per la strizzata alle parti intime di Paul Gascoigne e per un’entrata molto più violenta nel 1988 su Gary Andrew Stevens, un difensore inglese che non si riprese mai al 100% da quel tackle, che lo costrinse addirittura al ritiro qualche anno più tardi. Insomma, un Jones davvero violento, che, con 12 espulsioni in carriera è secondo solo alle 13 di Roy Keane, ex centrocampista irlandese dello United che durante la sua carriera mette nel curriculum da cattivo riporta anche un litigio con coach Brian Clough dal quale ricevette anche un pugno al termine di una gara e con il commissario tecnico dell’Irlanda, che gli costò la convocazione ai discussi mondiali del 2002.

Chiudiamo con un’altra conoscenza del calcio inglese, infatti in una lista di calciatori dal temperamento eccessivamente aggressivo non può mancare Joey Barton, definito da alcuni il giocatore più violento della Premier League. Barton si è spesso reso protagonista di episodi di violenza fuori e dentro il campo. Stipendio bloccato per sei mesi a causa di un alterco con Tandy, una denuncia alla guida, più arresti e sospensioni, una multa per un litigio con Dabo, trentasei cartellini gialli e tre rossi: questo il bottino (non invidiabile) di un personaggio estremamente complesso, che più volte tenta invano di cambiare una sua immagine che ormai tuttavia è compromessa e lo rimarrà sempre.