Milik, Higuain e l’etica della reciprocità

Dopo la discussa partenza di Gonzalo Higuain, acquistato a titolo definitivo di rivali della Juventus per la stratosferica cifra di 94 milioni di Euro, i primi di Agosto sbarcava a Napoli Arkadiusz Milik. La punta polacca arrivava all’ombra del Vesuvio con il difficile compito di far dimenticare il “Pipita”. Impresa di sicuro non facile considerando che l’argentino nell’ultima stagione è stata una macchina dagli ingranaggi perfetti in grado di realizzare 36 reti in 35 partite. Ma quella di Milik del resto non è stata certo un’operazione banale se si considerano i 32 milioni di euro più uno di bonus sborsati da De Laurentis per portare da Amsterdam a Napoli il classe ’94, in gran spolvero durante gli ultimi europei con la sua Polonia, e miglior marcatore dell’Ajax nella stagione 2014/2015 di Eredivisie. Un investimento sicuramente in prospettiva ma che in realtà si sarebbe potuto rivelare buono sin dalle prime battute.

Ed infatti, pronti-via, l’inizio stagione dell’attaccante ventiduenne ex Ajax è sembrato veramente promettente. Tanto da riuscire quanto meno in parte a colmare il vuoto lasciato nel cuore e nell’orgoglio dei tifosi azzurri orfani di Higuain. Per il polacco parlano i numeri: 7 reti in 9 uscite il bottino fino all’imprevisto che lo ha coinvolto durante il match Polonia-Danimarca, valevole per le qualificazioni a Russia 2018. Il polacco, in occasione della sfida ha infatti riportato una frattura al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Alla faccia dei disperati tifosi napoletani che auguravano ad Higuain la stessa sorte.

I sei mesi di stop inizialmente previsti si sono poi ridotti a cinque per diventare infine quattro. “I medici sono ottimisti” dice il comunicato, e lo sono soprattutto negli attimi successivi all’operazione di ricostruzione del crociato, andata benissimo a detta degli esperti. Milik insomma, non sarà sicuramente in campo prima dell’anno nuovo, ma per tornare ad allenarsi con i compagni ci vorrà meno del previsto considerando che la medicina moderna ha notevolmente ridotto i tempi di recupero per infortuni simili.

COSA CAMBIA PER IL NAPOLI?

Nonostante il sospiro di sollievo per i tempi di recupero, Napoli è comunque nello sconforto. C’è chi parla di stagione compromessa e si dispera per un Sarri già tanto contrariato ad inizio stagione ed ora anche orfano di una pedina rivelatasi così presto fondamentale nell’organico della squadra. È risaputo, in fondo, che il Napoli non brilli certo per la panchina lunga anche se quest’anno riserve di livello non manchino di certo. Se a questo si aggiunge il non certo brillante avvio di stagione di Gabbiadini, lui che per altro sembrava in origine l’indiziato numero uno per sostituire Higuain nel cuore dell’attacco azzurro, ecco allora che la ricerca del sostituto del sostituto diventa praticamente inevitabile con Sarri che probabilmente potrà o dovrà pensare anche di cambiare un modulo che fino a questo momento aveva convinto con Milik in mezzo ad Insigne/Mertens e Callejon. La soluzione naturale sarebbe ovviamente rappresentata da Gabbiabini. Eppure circolano insistentemente i nomi di Klose e Berbatov che tuttavia, per età anagrafica e problemi di tenuta, non convincono neanche per una sostituzione temporanea. L’alternativa, per non sconvolgere l’impianto tattico, è puntare su uno tra Insigne e Mertens come falso nueve dando magari maggiore continuità anche a Zielinski che può tranquillamente muoversi anche sulla trequarti. La presenza da prima punta del folletto napoletano o del belga garantirebbe maggiore imprevedibilità per la squadra di Sarri, ma non è detto che sarebbe in grado di garantire anche la stessa mole di gol assicurata da Milik. Un’altra soluzione potrebbe essere rappresentata dai due attaccanti con Mertens a fare da spalla a Callejon. Lo spagnolo già in passato, alle origini della gestione Sarri, è stato spesso impiegato come appoggio di Higuain. E’ però questa l’ipotesi meno probabile considerato che lo spagnolo è l’uomo cardine, insieme ad Hamsik, del sistema di gioco dell’ex tecnico dell’Empoli. Il Napoli e Callejon stesso rischierebbero di snaturarsi. La scelta più semplice poi sarebbe quella di richiamare alla base Zapata.

MILIK, HIGUAIN E L’ETICA DELLA RECIPROCITA’

La sintesi di tutto ciò? Che si tratterebbe sempre e comunque di soluzioni di ripiego. E’ per questo che l’infortunio di Milik ha gettato un’intera città nello sconforto. Ma, è lecito pensare, avrà forse anche avuto il merito di impartire dopo un’estate a dir poco tormentata passata a tormentare Higuain, una lezione preziosa. Quella sull’etica della reciprocità ovvero quel valore morale che si fonda su un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e il dovere e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri.  Quella condotta etica per intenderci che spesso viene distinta fra la sua forma positiva (“Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”) e quella negativa, comunemente più nota, detta anche “regola d’argento”: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

Ha collaborato Giorgio Catani.