Mi chiamo Jurgen Klopp, vi svelo il mio futuro

Ce l’avevo quasi fatta. Com’è strana la vita, non sono passati nemmeno due anni e mi ritrovo a metà classifica con una banda di zoppi, non fosse stato per me rischiavano pure di retrocedere. Non ci posso pensare, essere battuti da un gol di quell’olandese pelato in grado di segnare solo dopo aver sprecato tre occasioni da solo davanti al portiere, sono bravi tutti così. Ma io non mi arrendo, io mi chiamo Jurgen Klopp! Non resterò un altro qui ad invecchiare. Questa città mi ha dato tanto, due scudetti, le Supercoppe, la consacrazione come allenatore di successo, ma da queste parti hanno bisogno di nuovi stimoli, sono passati sette ani ormai, e io sento voglia di spiccare il volo. Del resto ho l’imbarazzo della scelta, quando mi ricapita più un’occasione del genere. E’ solo che non riesco a decidermi.

Potrei realizzare il mio sogno, potrei allenare il grande Real Madrid, vedere le Merngues mordere il campo ed incantare il pubblico sotto le mie direttive, Jurgen il Bello, Re di Spagna. Il problema è che non sono ancora abbastanza maturi, pensano ancora che il calcio sia fatto di possesso palla, tocchi da giocoliere e magie strabilianti. Che assumano il mago Houdinì! A quei pazzi sta stretto Carlo Ancelotti, uno dei pochi che potrebbe competere con il sottoscritto…no non è ancora il momento, mi brucerebbero la carriera in dieci settimane. Ho sudato per anni, non posso rovinare tutto per vanità.

Piuttosto sembra che a Parigi si siano stufati di sopportare Blanc. Ci credo, è un incompetente. Non sarebbe affatto male, ci sono gli sceicchi strapieni di soldi, me li rivolterei come dei vecchi calzini, prenderebbero anche Balotelli se glielo chiedessi. A quel punto però sarei obbligato a vincere, e mi toccherebbe addestrare una mandria di modelli viziati, quelli la Champions la vincono tra dieci anni se hanno fortuna. Poi a Parigi ci sono troppe distrazioni, tropi fronzoli, a calcio vince chi ha fame di pane, non non di croissant.

Ho sentito che in Italia stanno suonando valzer coi fiocchi, tra Benitez che fa i capricci, Berlusconi che vende e Ballotta che è stufo di arrivare secondo, sempre che ci arrivi. Che bel paese l’Italia, mi ha sempre affascinato, sole, cibo, belle donne, ma non potrei mai viverci. Al massimo potrei trovarmi bene nel nord, ed effettivamente non mi dispiacerebbe allenare alla Scala del calcio. Certo che se Berlusconi non si sbriga a togliersi di mezzo non se ne parla, non sgancia più un euro per il Milan. Bisogna sperare nell’arrivo dei cinesi, ma non c’è ancora niente di certo. In ogni caso c’è troppa instabilità, non investono ed esonerano un allenatore al mese, che pretese!

Un posto per me però ci sarebbe. In Inghilterra Pellegrini fa le valigie, e a Manchester ci sono tutte le condizioni per allenare bene. Città piccola, poche distrazioni, calciatori forti e con la testa sulle spalle; di sicuro le possibilità economiche no mancano, e non avrei neanche troppe critiche per quanto riguarda l’estetica del gioco. Inoltre in Premier la concorrenza è tanta, arrivare terzi non sarebbe uno scandalo, la vittoria non è mai data per scontata. Piove tanto, e quando fa bel tempo posso andare a controllare se i miei sono in casa ad uno senza spendere una sterlina in taxi. I tifosi sono distratti dalla birra, la proprietà sa attendere prima di licenziare. Klopp the Top, the Special Klopp…sì mi piace…credo che in settimana rilascerò qualche dichiarazione affermando che amo il mare perché è azzurro. Tutti penseranno immediatamente al Napoli, ma scommetto che prima di venerdì arriverà una chiamata da Manchester…ah i giornalisti…se non ci fossero bisognerebbe inventarli…!