Le 10 punizioni più belle nella storia del calcio

Il calcio di punizione, sopratutto nel calcio moderno, è considerato alla stregua di un calcio di rigore. Sopratutto se chi lo sta tirando viene può essere considerato uno specialista. Ma quali sono i calci di punizione più belli della storia del calcio? La nostra redazione ha selezionato i 10 migliori gesti tecnici di questo fondamentale.

Beckham, Inghilterra-Grecia: Partita di qualificazione al Mondiale coreano del 2002. L’Inghilterra è sotto per 2-1 contro la Grecia dopo una partita incredibile e dunque virtualmente fuori dal Mondiale. Manca appena un minuto al termine del recupero. L’arbitro fischia un calcio di punizione dai 25 metri per la nazionale dei Tre leoni. David Beckham, idolo di casa e specialista nei calci da fermo, sistema la palla. La sua conclusione è perfetta e la sfera si infila alle spalle del portiere greco senza lasciare a quest’ultimo nemmeno il tempo di provare ad intervenire. L’Inghilterra pareggia e si qualifica al Mondiale. Beckham entra nella storia.

Ronaldinho, Brasile-Inghilterra: Nel match valido per i quarti del Mondiale del 2002 il Brasile sta pareggiando contro la squadra di Eriksson una partita per larghi tratti dominata. Dopo appena 4 minuti di gioco nella ripresa l’arbitro concede una punizione dai 30 metri alla squadra di Scolari. La posizione è abbastanza defilata ma Ronaldinho da l’impressione di volerci provare. Quello che ne esce è un destro pazzesco, con la palla che prende un giro particolare e si infila alle spalle di un sorpreso Seaman. L’Inghilterra verrà eliminata e il Brasile vincerà il Mondiale grazie anche a questa perla del Gaucho.

Juninho Pernambucano Bayern Monaco-Lione:  Stagione 2003-04, Girone A di Champions League. L’Olympiastadion di Monaco di Baviera ospita Bayern Monaco-Lione. Al sesto minuto di gioco viene concesso un calcio di punizione dai 30 metri alla squadra ospite e sul pallone si presenta Juninho Pernambucano. Il centrocampista brasiliano, che ha ideato quella che da tutti è conosciuta come la Maledetta, non lascia scampo a Kahn e con un destro perfetto insacca la palla nel sette portando per altro il portierone tedesco a sbattere contro il palo inutilmente.

Del Piero, Juventus-Roma: Campionato 2008-09. La Juventus affronta la Roma in una partita dal grande valore emotivo. I giallorossi partono meglio e sfiorano il gol in più di una occasione fino a quando però al 38′ l’arbitro decreta un calcio di punizione per la Juventus. Sul pallone si presenta Alex Del Piero. La conclusione di “Pinturicchio” è fantastica. La palla si spegne all’incrocio dei pali non lasciando scampo al portiere giallorosso Doni. La partita finirà 2-0 per la squadra bianconera grazie anche alla prodezza del numero 10.

Rogerio Ceni, San Paolo-Bahia: Se un portiere realizza in carriera 129 reti, tra rigori e punizioni, di certo ha un piede niente male. Rogerio Ceni è sicuramente un fuoriclasse dei calci piazzati. Nella partita contro il Bahia del 2014 l’estremo difensore del San Paolo sigla il gol numero 123 con una fantastica punizione dai 25 metri che si infila all’incrocio dei pali.

Veron, Lazio-Roma: Juan Sebastian Veron è in forza alla Lazio ed il 25 Marzo del 2000 si gioca il Derby contro la Roma. La partita per i biancocelesti è in salita e la Roma si ritrova in vantaggio grazie al gol di Montella arrivato dopo appena 3 minuti di gioco. La Lazio reagisce e riesce a trovare il pari al 25° grazie al gol di Nedved. Al 28′ Veron guadagna un calcio di punizione che egli stesso si incarica di battere. La barriera è foltissima ma la conclusione del centrocampista numero 23 è fantastica e dopo aver aggirato il muro romanista termina la sua corsa all’angolo alto. Sarà questa la rete decisiva che assegnerà il derby agli aquilotti e che mette un tassello fondamentale verso lo scudetto.

Lionel Messi, Argentina-USA: La Copa America del 2016 ha regalato grandi emozioni. Quella più bella esteticamente l’ha regalata la “Pulce” Lionel Messi. Sul punteggio di 1-0 per gli argentini, l’attaccante del Barcellona conquista un calcio di punizione dai 25 metri. Con la palla spostata verso sinistra rispetto alla porta americana, Messi inventa una traiettoria incredibile che fa terminare la sfera nell’angolo alto sinistro di Guzan.

Pirlo vs Messico: Nella Confederation Cup del 2013, l’Italia affronta il Messico nella prima giornata del girone eliminatorio. Andrea Pirlo firma la 100esima presenza con la maglia azzurra con una punizione fantastica che secondo gli addetti ai lavori è una delle più belle di sempre. Con il classico tiro a tre dita che contraddistingue la modalità di calcio del centrocampista italiano, la palla si deposita nel sette con precisione chirurgica.

Roberto Carlos, Brasile-Francia: E’ il 3 Giugno 1997 e Francia, Brasile, Inghilterra ed Italia si sfidavano in un quadrangolare di lusso. Ad un tratto, in occasione di un calcio di punizione, il terzino brasiliano prende in mano la palla e la piazza a terra. Da circa 35 metri, una distanza che sembra siderale, lascia partire un sinistro fantastico che si allarga verso l’esterno saltando la barriera, per poi rientrare verso l’interno infilandosi alle spalle di un esterefatto Barthez. Oltre i limiti della fisica, delle umane possibilità, questo calcio di punizione è diventato il simbolo di un calciatore fantastico, capace di calciare con eguale naturalezza e forza, precisione ed incisività.

Maradona vs Juventus: Allo Stadio San Paolo, il 3 novembre 1985 si gioca Napoli Juventus. Dopo una partita combattuta al minuto 72 viene assegnato un calcio di punizione poco dentro l’area di rigore ai partenopei. Sul pallone ci sono Diego Armando Maradona ed Eraldo Pecci, che dialogano su come sfruttare questa possibilità. A Napoli pioveva incessantemente da giorni, il campo era pesante e pensare di alzare quella palla era impossibile. Maradona però costrinse il compagno a toccargli il pallone per provare a calciare. La barriera bianconera era vicinissima e a pochi metri dalla linea di porta. Al fischio dell’arbitro tutto il San Paolo rimase in silenzio, ad osservare un tocco vellutato fantastico del “Pibe”, che riuscì non solo a scavalcare la barriera, ma anche a mettere la palla nel sette superando Tacconi per portare avanti i suoi.