Lazio-Sassuolo 0-2, Mauricio e Bisevac spianano la strada agli emiliani

Chissà che alla fine per il Sassuolo questo non finisca per essere il campionato dei rimpianti.berardi I neroverdi di Di Francesco espugnano l’Olimpico ottenendo la quinta vittoria esterna stagionale e la seconda consecutiva in campionato che sancisce definitivamente l’uscita dal tunnel imboccato dopo la vittoria di San Siro con l’Inter. Un periodo di appannamento che ha rallentato la corsa di Berardi e compagni verso quella che sarebbe una storica e meritata qualificazione all’Europa League. Raggiungere il traguardo non è impossibile ma è sicuramente complicato. La settima piazza in campionato a -6 dal sesto posto ed il gioco che gli emiliani sono tornati ad esprimere rappresentano gli aspetti positivi di una rincorsa ostacolata però dal buon periodo di forma di un Milan che, per altro, probabile finalista di Coppa Italia rende ancor più complessi i piani della squadra di Squinzi. La sconfitta odierna risveglia invece bruscamente la Lazio dai suoi già fragili sogni di rimonta. I proclami più volte recitati nei pre partita da Pioli non sono serviti a spronare la squadra e hanno forse finito per distogliere l’attenzione da quelli che sono i veri problemi dei biancocelesti in questa stagione: l’atavica astinenza dal gol, la crescente indolenza generalizzata ed una difesa a dir poco da incubo che anche oggi ha spianato la strada verso la vittoria agli ospiti.

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Perché il match dell’Olimpico a dire il vero è stato a lungo equilibrato, specialmente nel primo tempo quando un campo ai limiti della praticabilità ha reso combattuta ma non certo spettacolare la partita. La Lazio scende sul terreno di gioco riproponendo il duo Felipe Anderson-Candreva che non giocava insieme dal primo minuto dal match con il Napoli e schierando l’affamato Klose per l’influenzato dell’ultima ora Matri. Di Francesco spedisce invece nella mischia Biondini per sopperire all’assenza dell’imprescindibile Missiroli affiancandolo ad un Duncan che per lunghi tratti rende la serata di Milinkovic Savic un vero incubo. Però se non fosse per lo scellerato Mauricio la prima frazione di gioco si chiuderebbe in parità. Invece il brasiliano, quando mancano un paio di giri di lancette all’intervallo, pensa bene di stendere in area di rigore Defrel che se ne sta andando spalle alla porta verso la bandierina del calcio d’angolo. Ammonizione che costerà al brasiliano la squalifica contro il Torino (forse l’unica buona notizia per la Lazio) e rigore che un implacabile Berardi trasforma spiazzando Berisha. I biancocelesti tentano subito la reazione con un colpo di testa di Parolo su cross di Biglia che termina però di poco a lato alla sinistra di un Consigli rimasto immobile. E’ questa la seconda ed ultima emozione del primo tempo.

La seconda frazione di gioco si apre così come era iniziata la prima, con una Lazio propositiva che non riesce però ad impensierire seriamente l’estremo difensore degli emiliani. Il Sassuolo tiene bene il campo e gioca di ripartenza trovando una formidabile sponda nell’improponibile difesa capitolina che con un liscio di Mauricio al 16′ della ripresa spiana la strada a Berardi che a tu per tu con Berisha si fa ipnotizzare sciupando un’ottima occasione per il raddoppio. Ma il secondo gol arriva comunque sei minuti più tardi quando la retroguardia biancoceleste concede il bis. Bisevac sbaglia malamente il disimpegno regalando la palla a Sansone che non perde tempo e serve in profondità Defrel. L’ex Cesena, guardato a vista ma non marcato dai due centrali della Lazio, ha tutto il tempo per controllare, aggiustarsi il pallone sul sinistro e far partire un missile che non lascia scampo a Berisha. Come in occasione del primo gol subito, la reazione della Lazio è immediata e porta la firma appena un minuto più tardi di Klose che con una bella torsione di testa su cross di Candreva costringe Consigli alla deviazione in angolo. E’ un fuoco di paglia però. E’ anzi il Sassuolo a trovare il terzo gol con un tocco a porta vuota di Sansone su cross basso di Duncan che l’arbitro annulla per fuorigioco. A poco servono i cambi di Pioli che getta nella mischia Keita, Mauri e Djordjevic per Parolo, Felipe Anderson e Klose. I minuti restanti scivolano via senza emozioni e tra la contestazione dei pochissimi tifosi presenti all’Olimpico che risparmiano solo l’ottimo Konko.