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La quinta giornata di Serie A in cinque (s)punti

Come di consueto, ecco il turno infrasettimanale di Serie A analizzato in cinque (s)punti:

1.JURIC E’ UN ALLENATORE DA TENERE D’OCCHIO

Per alcuni non sarà una sorpresa ma per altri si. Juric è veramente un allenatore interessante. Il tecnico del Genoa, artefice la scorsa stagione del miracolo Crotone, imbriglia alla perfezione il Napoli di Sarri. A prescindere dalle sviste arbitrali, è vero che il grifone non è quasi mai pericoloso ma è altrettanto vero che lo stesso discorso vale per i partenopei. E’ indice di intelligenza del resto anche saper riconoscere i propri limiti. Se non sei in grado di darle allora puoi sempre tentare almeno di non prenderle. Ma non è solo in questa comunque non marginale intuizione la bravura del croato. Il tecnico dei liguri è infatti stato anche molto abile nell’individuare i punti di forza e debolezza del Napoli e ad adattare i suoi uomini senza però effettuare particolari stravolgimenti. Il fulcro degli azzurri in questa stagione è (statistiche alla mano) Jorginho? Bene, la strategia deve essere allora togliere il tempo di pensare all’italo-brasiliano e lasciare che a fare il gioco per gli ospiti siano Albiol e Koulibaly. Quindi, rispetto al solito, niente pressing alto ma attesa e ripartenza con Pavoletti come riferimento. E il Napoli, incapace di trovare un modo per stanare il nemico, non ha saputo venirne a capo. Risultato? Le squadre si annullano e il Genoa se la ride (il Napoli un po’ meno). Darwin sosteneva che tra i vari individui esiste una lotta continua per la sopravvivenza perché il numero degli organismi viventi è superiore a quello che può vivere con le risorse di cui si dispone. Ed a sopravvivere a questa lotta sono gli individui più adatti o che comunque sanno adattarsi velocemente alle condizioni di vita in cui si trovano. Juric deve essere un seguace del darwinismo sociale;

2.TUTTO SOMMATO HA RAGIONE SARRI

Le parole di Sarri nel post partita di Marassi: “La squadra ha giocato bene contro un avversario che gioca con grande intensità e fisicità. Siamo stati molto sfortunati, mi dispiace che non ne parlino i dirigenti e che ne debba parlare io perché sembra che mi lamenti sempre. C’erano due rigori. Dico solo che mi farebbe piacere un intervento della società dopo quello che si è visto anche a Pescara”. Le dichiarazioni del giorno dopo di De Laurentiis direttamente dalla Cina: “Ci  sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri, nel bene e nel male, vanno rispettate. Sono le regole del nostro calcio e se partecipiamo a questa competizione non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi”. Forse ha ragione Sarri. A volte sarebbe meglio far parlare direttamente la società.

3.PJANIC? LO AVEVAMO DETTO

Un gol propiziato, un assist e tante giocate di livello che strappano applausi a tutto il pubblico dello Juventus Stadium. E’ questa la sintesi della partita di Miralem Pjanic contro il Cagliari. A proposito, il bosniaco ha giocato come mezzala e non da regista;

4.BARZAGLI NON PARLA A CASO

L’Inter con Joao Mario, Candreva e Icardi va che è una meraviglia. Molto dipenderà però anche dalla stagione di Miranda, Murillo e di chi all’occorrenza dovrà sostituirli. Perché Barzagli su una cosa ha ragione: alla fine il campionato italiano lo vince chi prende meno gol;

5.FUORICLASSE SI NASCE, NON CI SI DIVENTA

Giocate come quella di Totti che propizia il primo gol di Dzeko se le possono permettere esclusivamente i fuoriclasse. Gli altri rischiano solo di spaccarsi tutti i legamenti.