Fonte: Tuttosport.it

I due volti della Bundesliga: Dortmund-Bayern, il Klassiker

“It’s the final countdown”recitava una celebre canzone degli Europe negli anni ’80… il conto alla rovescia è quasi ultimato, manca davvero pochissimo alla sfida più attesa della Bundesliga (e non solo): il big match tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco.

Un appuntamento imperdibile per milioni di appassionati e che in Germania soprattutto è considerato sacro quasi come un ritrovo tra vecchi amici in un tradizionale Hofbrauhaus a sorseggiare dell’eccellente birra. Non si può certo parlare di derby né di un “clasico” come tutti gli altri e sarebbe davvero eccessivamente semplicistico trattarlo alla stregua di un semplice match tra le cui tifoserie non scorre buon sangue: Borussia Dortmund-Bayern Monaco è molto di più. Per tentare di cogliere l’essenza di questa sfida, per percepire l’opposizione, dettata anche da motivi geografici ed economici, delle due città tedesche e le caratteristiche peculiari di ciascun team, il vocabolario tedesco ha avuto bisogno quasi di coniare un inedito lemma: il “Klassiker” per eccellenza vede da anni fronteggiarsi le due squadre più blasonate e titolate nell’intera storia del calcio made in Germania e la cui fondazione risale al 1900  (atto di nascita del Bayern) e 1909 (Borussia).

Da Jurgen Klopp, recente condottiero del Dortmund nell’epoca aurea, all’odierno Thomas Tuchel, da Jupp Heynckes, a Guardiola, fino a giungere ad un fiore all’occhiello del calcio italiano nelle vesti di attuale tecnico del Bayern, Carlo Ancelotti: scorre inesorabile il tempo, cambiano le panchine, si succedono come su una ruota impazzita gli interpreti in campo, ma l’attesa, l’atmosfera incandescente e la voglia di vincere restano del tutto immutate.

E così, alle 18:30 di questo pomeriggio, le luci del riflettore saranno tutte puntate sull’Iduna Park di Dortmund: il mondo tedesco si ferma, catturato dall’eterna dicotomia che oppone il popolo dell’interculturale ed assai turistica metropoli di Monaco di Baviera e la realtà industriale, silenziosa ed operosa del cuore della Rurh, regione situata tra la Renania settentrionale e la Vestfalia. Una rivalità da sempre percepita chiaramente e acuitasi nel 2005, stagione in cui, insieme ad altre società anche il Bayern Monaco, che da allora non perse occasione di amplificare l’episodio, contribuì sul piano economico a risollevare le sorti dell’avversario Dortmund, precipitato nel baratro della crisi finanziaria e dell’ignominiosa retrocessione. Un terreno, la Rurh, di scontro strategico balzato spesso alle cronache e passato alla storia, ed oggi simbolo di un teatro non più di guerra, ma di confronto serrato tra due volti inediti della Germania, che di comune hanno davvero ben poco.

Non più detentore dello scettro di temporanea capolista, ceduto al Lipsia, il Bayern Monaco, che può vantare un’imbattibilità che perdura da ben 20 partite, cercherà di colmare le distanze che lo separano dalla vetta (3 sole lunghezze) e riscattarsi dal pari casalingo rimediato contro l’Hoffenheim, terza forza del campionato. Ancora più forti, se possibile, le aspirazioni del Borussia Dortmund, reduce dal successo maturato contro l’Amburgo, ma a quota 18, in quinta posizione alle spalle dell’Hertha Berlino. Arde ancora nell’animo e nella memoria dei giocatori nerogialli la bruciante sconfitta subita contro gli acerrimi avversari del Bayern in occasione della sfida di Supercoppa tedesca, nella quale i biancorossi si imposero per 2-0. Per quanto riguarda più propriamente gli interpreti, gli occhi saranno tutti puntati sull’affascinante duello in attacco ingaggiato tra Aubameyang (attuale capocannoniere con già 11 reti all’attivo) ed il puro talento del Bayern, Lewandowski (fermo  quota 7), ex di turno e perla rara dello scacchiere di Ancelotti. Un match che, se da un lato sancirà il ritorno di Schurrle e Guerreiro, dall’altro si connoterà per l’assenza di Coman e le perplessità che gravitano attorno alla presenza di Kimmich e Ribery.

Saranno forse trascorsi i tempi di gloria del Borussia guidato da Horst Koppel e in tempi più recenti da Klopp, sarà forse lontano quell’indimenticabile febbraio del 2011 in cui nell’Arena infuocata dell’Allianz la superpotenza tedesca fu messa a tacere sul 5-2 in finale di coppia di Germania. Ancora più lontano quel sogno soltanto accarezzato nel 2013, l’impresa quasi sfiorata in un epilogo di Champions League che per la prima volta nella storia vide due formazioni teutoniche sfidarsi per il titolo più prestigioso e quella coppa dalle grandi orecchie, sogno proibito di ogni club. Qualunque sia l’esito della sfida di questa sera, Bayern e Borussia saranno pronte a scrivere un’ulteriore pagina della loro storia, una storia nata nel cuore della Germania ma che esula dai confini delle sole terre teutoniche.