Felipe Anderson è il West Ham

L’esperienza inglese di Felipe Anderson sembra essere definitivamente decollata. La doppietta realizzata nell’ultimo turno di campionato sul campo del Southampton, decisiva per la vittoria degli Hammers, ha certificato il momento d’oro del brasiliano che sembra finalmente aver trovato il giusto feeling con la Premier League.

Sono infatti 8 i gol messi a segno da Felipe Anderson in 21 partite con la maglia del West Ham; tutti realizzati in Premier League di cui ben 7 arrivati nelle ultime 9 uscite. Considerato che il suo mestiere principale non è fare gol, stiamo parlando di numeri di tutto rispetto.

L’impatto con il calcio inglese di Felipe Anderson non è stato dei più facili, complice un certo estremismo tattico di Pellegrini che almeno inizialmente ha disegnato il suo West Ham con un 4-1-4-1 poco consono con la tradizione calcistica d’oltre Manica. Ed in effetti anche l’inizio di stagione degli Hammers è stato in salita con quattro sconfitte nelle prime quattro uscite in Premier League.

La svolta è arrivata non tanto con la vittoria sul campo dell’Everton alla quinta giornata quanto piuttosto grazie al parti ottenuto con il Chelsea la giornata successiva e soprattutto grazie al roboante 3-1 rifilato al Manchester United il turno seguente. Il match in cui anche Felipe Anderson si è sbloccato realizzando un fantastico gol di tacco che suggellava un inserimento alle spalle della difesa dei Red Devils da manuale.

Perché in fin dei conti è questo quello che in estrema sintesi chiede da inizio stagione Pellegrini a Felipe Anderson: creare superiorità numerica con i suoi inserimenti.

Nel 4-1-4-1 di Pellegrini, che nelle ultime settimane si è spesso tramutato in 4-3-3 o 4-2-3-1, Felipe Anderson si muove sempre da esterno di sinistra. Il suo compito principale, oltre a tornare a dare manforte in difesa (cosa che il brasiliano detesta dai tempi della Lazio), è stare largo ed essere pronto a lanciarsi in profondità se la palla si muove sul versante opposto oppure, come detto, creare superiorità se ha la sfera tra i piedi. Ed i numeri in tal senso parlano abbastanza chiaro.

Felipe Anderson Pellegrini West Ham

I numeri di Felipe Anderson al West Sam

Con i suoi 1.6 dribbling a partita e 1.94 passaggi chiave per match, Felipe Anderson è il fulcro del gioco del West Ham di Pellegrini. Il fatto poi che ultimamente il brasiliano abbia anche cominciato a fare gol lo rende praticamente un elemento imprescindibile per le sorti degli Hammers.

La doppietta rifilata al Southampton nell’ultimo turno di campionato è un po’ il sunto di quanto scritto fino ad ora. La prima rete nasce da una palla recuperata all’altezza del vertice destro dell’area di rigore dopo una respinta della difesa dei Saints: stop perfetto di destro e sassata a fil di palo che non lascia scampo a McCarthy. Il secondo gol arriva invece al termine di un contropiede magistrale gestito da Masuaku e finalizzato da Felipe Anderson che, imbeccato centralmente, appena entrato in area di rigore ha lanciato un proiettile ad incrociare che si è spento sotto il sette.

Per certi versi questo periodo d’oro di Felipe Anderson con il West Ham ricorda molto quello della stagione 2014/2015 con la Lazio quando il gol al Parma del 7 dicembre sembrò sbloccare un giocatore fino a quel momento più oggetto misterioso che talento da sgrezzare, avviandolo ad una stagione da protagonista (quasi) assoluto.

Giornate esaltanti alle quali però Felipe Anderson non fu mai in grado di dare continuità rimanendo sempre in quel limbo in cui militano certi giocatori, quelli brasiliani in particolare; quel confine sottile tra l’essere un fuoriclasse od essere uno dei tanti che alternano giornate spumeggianti ad altre decisamente irritanti.

Per scoprire a quale categoria appartiene Felipe Anderson occorrerà probabilmente aspettare che il brasiliano appenda gli scarpini al chiodo (con certi giocatori funziona così). Ma chissà che domani non ricorderemo questo primo anno al West Ham come quello della svolta.