Europei 2016, Pavoletti out: quando anche il meglio non basta

Sembra un paradosso bello e buono, eppure l’Italia che si appresta ad affrontare l’Europeo 2016 ha scelto di lasciare a casa il miglior marcatore italiano tra i maggiori campionati europei. Antonio Conte infatti non ha giudicato necessaria la presenza di Leonardo Pavoletti in nazionale nonostante i suoi 14 gol in 25 partite, uno ogni 160 minuti. Una storia tutta italiana quella del “Pavoloso”, cominciata nell’Armando Picchi in D, poi entrambe le divisioni di Lega Pro fino all’approdo in B con Sassuolo e Varese dove comincia ad affermarsi come bomber importante, infine il sogno della Serie A prima con la maglia dei neroverdi e poi soprattutto con quella genoana dove si afferma tra i migliori attaccanti del nostro campionato. Eppure questi numeri più che positivi non sono bastati a convincere il CT che gli ha preferito 3 colleghi di reparto con statistiche e prestazioni ben più inferiori. Togliendo Insigne che con la strepitosa stagione giocata col Napoli si era già assicurato la convocazione da tempo e Pellè che, in una stagione non brillantissima, ha messo a segno 11 gol ed è comunque il capocannoniere azzurro del girone di qualificazione, rimangono i nomi di Eder, Immobile e Zaza: 
l’italo-brasiliano gioca la prima parte di stagione con la Sampdoria e ottiene uno score di 12 gol in 19 partite, poi a gennaio approda all’Inter e si spegne siglando un solo gol in 14 prestazioni molto altalenanti e anonime. Stesso destino tocca a Immobile che rientra al Torino ad inizio 2016 dopo la deludente esperienza al Siviglia e segna 5 gol in 15 apparizioni, subendo anche un infortunio di cui porta ancora dietro i postumi. Infine Zaza che gioca tutta la sua stagione nella Juventus da riserva, seppur di lusso, e infila la porta in 5 occasioni su 19 presenze comunque collezionando un basso minutaggio. Basta fare un giro su Twitter per capire che anche i tifosi azzurri, a prescindere dal club di appartenenza, non sono affatto d’accordo con le scelte di Antonio Conte, spopolano già gli hashtag #Jesuispavo o #Jesuispavoletti