Euro 2016, la storia della competizione: dalla Coppa Internazionale alla nuova formula che vedremo in Francia

Il campionato europeo di calcio (Coppa Henri Delaunay), meglio conosciuto, nel gergo informale, come Europeo, è un evento calcistico fondamentale per il nostro continente, che ogni quattro anni registra sfide di grande prestigio sportivo, con incassi fuori dal comune e visibilità altissima. In Europa, dietro solamente ai mondiali di calcio, un evento di questa portata, iniziando dal 10 Giugno, incollerà migliaia di appassionati ogni sera ai televisori, e negli impianti, preparati ad hoc per la manifestazione, ci sarà un clima di gran fibrillazione, a prescindere dal risultato finale. Detto questo, ci siamo mai chiesti quando tutto questo ha avuto inizio? Tutti gli amanti del calcio sanno quanti campionati europei ospita la bacheca della propria nazione, ma le rivali? Gli europei sono sempre stati così o hanno subito modifiche nel tempo?

La manifestazione che funse da rampa di lancio per gli attuali Europei, venne istituita nella seconda metà degli anni venti, quando il calcio cominciava ad aver bisogno di una competizione extra-nazionale. La soluzione si concretizzò nella Coppa Internazionale, che metteva di fronte le potenze calcistiche dell’Europa Centrale e che venne disputata per la prima volta nel 1927, registrando inoltre la vittoria degli azzurri ai danni dell’Austria, seconda per un solo punto e con la possibilità di rifarsi quattro anni più tardi, vincendo l’edizione ‘31/’32. L’Italia non fu peraltro solamente la vincitrice della prima edizione, infatti il nostro paese detiene il record di due vittorie, avendo bissato negli anni trenta il primo storico festeggiamento. Staccate di un solo trionfo svettano i nomi di Ungheria e Cecoslovacchia, compagne dell’Austria a quota uno.

Il campionato Europeo di calcio, con questo nome, nacque invece nel 1960 su idea della UEFA, che decise di disputare la prima manifestazione, ironia della sorte, proprio in Francia, tra le formazioni che riuscirono a strappare un prezioso biglietto per l’evento, dando la possibilità di qualificazione a tutte le nazioni europee per la prima volta nella storia. Ovviamente negli anni sessanta la fisionomia del nostro continente era ben differente da quella odierna e le qualificazione del torneo ospitavano nazioni quali URSS, Jugoslavia, Cecoslovacchia e Germania Est, con le prime tre che addirittura accedettero alla manifestazione, nonostante le molte polemiche sul passaggio dell’URSS con la Spagna che rifiutò la trasferta in Unione Sovietica. La prima vera e propria sfida con il “nuovo” format europeo si svolse a Marsiglia il 6 Luglio 1960 e vide proprio l’Unione Sovietica distruggere 3-0 la Cecoslovacchia, e qualificarsi per la finale, essendo costituito solo da quattro squadre il turno successivo alla qualificazione. La prima famosa finale fu poi vinta dall’URSS, che giocò un’ estenuante sfida fino ai supplementari contro la Jugoslavia, per poi alzare la coppa al cielo di Parigi dopo il 2-1 al 114° siglato da Ponedelnik. Fino al 1976 il format rimase sostanzialmente simile e nel 1980 furono inserite le prime novità, il numero di squadre partecipanti venne aumentato da quattro ad otto e la nazione che voleva ospitare il torneo poteva candidarsi per questa possibilità, senza inoltre dover giocare nessuna sorta di qualificazione. L’Italia fu scelta come paese ospitante, vedendo però trionfare, in quella edizione, la Germania Ovest. Dopo quattro edizioni, terminate con “Svezia ‘92”, il format cambiò di nuovo, di modo che, nel 1996, le squadre partecipanti raddoppiarono ancora, passando da otto a sedici, con quattro gironi costituiti da altrettante formazioni. Formula che tuttavia, ancora non fu quella definitiva, infatti il numero di nazioni qualificate cambiò di nuovo dopo la disfatta italiana in finale ad “Euro 2012”. Per aspettare il definitivo sistema europeo si dovrà infatti aspettare ancora qualche ora, perché proprio a partire da quest’anno il celeberrimo evento sarà conteso da 24 nazioni, con lo spettacolo che sicuramente non resterà spettatore passivo della manifestazione.

Di poca importanza ricordare ora l’unico vero e proprio europeo vinto dagli azzurri nel 1968, piuttosto ci sarebbe da precisare il “compito” di non lasciar fuggire le due rivali per numeri di edizioni vinte, cioè Germania e Spagna. La stessa Spagna che quattro anni fa inflisse un pesantissimo 4-0 in finale alla nostra formazione, sfortunata anche nel trovare un’agguerrita Germania in semifinale. Insomma, la rivincita italiana chiede giustizia e l’Italia intera spera in uno sforzo da parte dei ragazzi di Conte per cercare almeno di portarsi ad una lunghezza dalle due big d’Europa, precisando comunque due successi tedeschi come “Germania Ovest”. Da non sottovalutare è anche la formazione ospitante gli Europei, la Francia di Didier Deschamps infatti, è a due edizioni vinte, e del tutto intenzionata a “vendicarsi” in campo europeo, dopo le ultime uscite ufficiali, piuttosto deludenti, della nazionale.

Un quadro generale della storia di questa fantastica competizione è stato dato, per ora lasciamo che sia il campo a parlare, perché tra un mese, esattamente la notte del 10 Luglio, ci sarà un’altra pagina di storia da aggiungere al resoconto. Europeo di novità, di emozioni, e speriamo all’insegna di un grande spettacolo sportivo, ovviamente, come già anticipato, sempre a prescindere dalla nazione che ne uscirà vincitrice, alzando la coppa di campionessa d’Europa al cielo di Saint-Denis.

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