Coppa Italia, la coppa che non va!

Da alcuni anni a questa parte la formula della Coppa Italia è cambiata rispetto al passato , favorendo l’ingresso delle prime otto squadre del campionato precedente soltanto agli ottavi di finale. Sono di questi giorni le dichiarazioni prima di Sarri dell’Empoli e poi di Colantuono dell’Atalanta che danno origine ad una serie di riflessioni sul fatto che la coppa a detta loro (e non solo) sia una manifestazione antisportiva. In effetti anni fa quando la coppa iniziava ad Agosto le big del calcio Italiano avevano il solo favore di essere considerate teste di serie nei rispettivi gironi che spesso comprendevano anche squadre di Serie C che grazie a quelle partite si potevano garantire incassi che da soli coprivano gran parte delle spese di gestione annuali.

Oggi i team dell’attuale Lega Pro, quando va bene, pagano gli stipendi in ritardo. Perché altri, vedi il Monza, non li pagano proprio. La soluzione di ripristinare la Coppa Italia come era quindici anni fa aiuterebbe anche il sistema semiprofessionistico che oggi vive un periodo di crisi profonda.
Inoltre le Big giocano sempre in casa davanti a stadi vuoti. Basti pensare allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Empoli: lo spettacolo sulle tribune era raccapricciante. Il nostro calcio non fa certo una bella figura e dimostra ancora una volta che in Lega nessuno ha cuore questa Coppa a che invece meriterebbe tutt’altro trattamento. La Rai titolare dei diritti sulla coppa nazionale incide e parecchio sulla scelta di questa formula visto che la presenza di squadre blasonate garantisce un certo audience, ma questo va ad influire sulla reale regolarità della stessa.

Occorrerebbe qualche scelta drastica. La riduzione dei club partecipanti alla Serie A, ad esempio, andrebbe probabilmente ad aumentare l’appeal anche per le squadre che partecipano alle coppe europee e questo potrebbe aumentare l’interesse per la coppa stessa gia dall’inizio della fase ad eliminazione diretta.
Non dimentichiamo fra l’altro che chi vince la Coppa Italia conquista un posto di diritto nell’Europa League dell’anno successivo. Se invece l’accesso fosse alla Champions League sarebbe un’ulteriore incentivo per tutti a non snobbare questo impegno. Chissà se nelle riforme previste e sbandierate da Tavecchio ce ne sia una che preveda di far tornale la Coppa Italia ai fasti di un tempo.

Intanto in Inghilterra la Premier League è a venti squadre e le coppe nazionali sono ben due. E nessuno si lamenta. Anzi, sembra che gran parte del mondo consideri quello inglese il campionato più bello del pianeta.