Antonio Conte assolto: “Ottima notizia, ma non è un lieto fine. Io non dimentico”

Non sembrano essere facili le circostanze con cui Antonio Conte deve affrontare l’imminente avventura del campionato europeo. Il motivo principale del suo stato d’animo, tutt’altro che positivo, è naturalmente il processo sul calcio scommesse, che anche se pare essersi risolto per il meglio per il C.T. della Nazionale, sembra comunque turbare la salute psicologica di Conte che si è sentito vittima di un ingiusto e crudo trattamento che ha coinvolto anche la sua famiglia: “L’assoluzione è un’ottima notizia, ma ho difficoltà a dire che sia un lieto fine, non lo sarà mai. Un’assoluzione non fa dimenticare quattro anni sotto inchiesta, una perquisizione a casa alle cinque del mattino, le tv sotto casa alle sei, i titoloni i in prima pagina, i giudizi di giustizialisti, tante situazioni che hanno fatto male a me e alla mia famiglia. Non le posso dimenticare. Queste cose hanno tracciato un solco, rimarranno per sempre. L’unica cosa che ho ottenuto è di arrivare al processo. Non ho fatto scelte di comodo per arrivare alla prescrizione, cercavo un giudizio e il giudizio è arrivato. La sentenza ha dissolto tutti i dubbi, ma ho addosso ancora i segni, perché questa vicenda aveva sempre la mia faccia“.

Le pene dell’allenatore, però, non finiscono qui. Le scelte riguardanti le convocazioni non sempre sono andate a buon fine e in alcuni casi hanno creato anche degli attriti. L’ex tecnico della Juventus, però, ha dimostrato di aver superato le incomprensioni, in particolar modo riguardo al caso Bonucci, dichiarando: “Non ha sbagliato nessuno. Io ho convocato il giocatore in quanto squalificato per la finale di Coppa, la Juventus aveva la possibilità di non mandarlo perché questo periodo non è nella finestra Fifa e ha detto di no. Ne abbiamo preso atto. Punto. Amici come prima. Io sono in ottimi rapporti con la Juventus, Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved, ma mi sono comportato da C.T. e ho chiamato chi dovevo“. Per adesso, quindi la sua più grande preoccupazione sembra essere la Svezia e Zlatan Ibrahimovic che con il passare del tempo, invece di perdere le sue grandi capacità, sembra averle rafforzate.